
a margine delle attività che si fanno in classe (ma non solo) · integrabile ed integrato con facebook & il sito-deposito
lunedì 9 aprile 2007
L'alunno è stato assente causa assedio testimoni di Geova

mercoledì 4 aprile 2007
Più cultura per tutti
Mi è stato segnalato un portale finalizzato alla condivisione e alla libera circolazione di materiali di studio universitario (e non solo!); uno dei pochi momenti del P2P (semi)selvaggio che, almeno in parte, mi sento di condividere...
domenica 1 aprile 2007
Ad memoriam servandam

«Per i greci l'amore era un dio di nome Eros. Un dio armato, che con il proprio arco scoccava frecce spesso mortali. Chi ne veniva colpito non aveva scampo: si innamorava. Ma Eros non era solo sentimento, era anche desiderio sessuale...»
English lessons
Da noi si è usciti con una circolare sui telefonini, in Inghilterra il ministro dell'Istruzione Alan Johnson lo ha detto chiaramente: da domani finisce l'era del permissivismo in classe.
Due per il primo
Quelli di Google fanno le cose in grande e attivano, nello stesso giorno, due funambolici prodotti gratuiti:

Google TiSP, la connessione a banda larga che sfrutta le reti esistenti

GPaper, il nuovo servizio che ti stampa e spedisce a casa tutte le mail che vuoi

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domenica 25 marzo 2007
Chiarezza
dalla sezione FAQ "Esami di Stato" nel sito del Ministero della Pubblica Istruzione
Terza prova-Chiarimenti
a) Quante sono le materie oggetto della terza prova scritta?
Le materie previste per la terza prova scritta possono essere anche meno di cinque, ma non meno di quattro per ragioni di correttezza didattica.
Terza prova-Chiarimenti
a) Quante sono le materie oggetto della terza prova scritta?
Le materie previste per la terza prova scritta possono essere anche meno di cinque, ma non meno di quattro per ragioni di correttezza didattica.
Mai detto/scritto meglio...
In definitiva, le parole sono tutto quello che abbiamo, perciò è meglio che siano quelle giuste, con la punteggiatura nei posti giusti in modo che possano dire quello che devono dire nel modo migliore.
(R. Carver, Il mestiere di scrivere, Einaudi, Torino, 1997, pp. 5-13)
(R. Carver, Il mestiere di scrivere, Einaudi, Torino, 1997, pp. 5-13)
sabato 24 marzo 2007
Vicinanza
M'ero stupito qualche tempo fa, venendo a sapere che esiste una community, twitter, nata per rispondere alla semplice domanda "Che cosa stai facendo?".
E c'è chi ha pensato di georeferenziare questi interventi... attenzione: può indurre in dipendenza.
E c'è chi ha pensato di georeferenziare questi interventi... attenzione: può indurre in dipendenza.
De generazioni
I bambini di una volta si infilavano le dita nel naso. I bambini di oggi infilano le dita negli occhi del compagno con gli occhiali, dopo avergli fracassato gli occhiali. I bambini di una volta acchiappavano una rana e la aprivano per vedere cosa c’era dentro. Molti bambini di oggi non hanno mai visto una rana dal vivo. I bambini di una volta erano abituati a sfracellarsi e si rialzavano come se niente fosse. I bambini di oggi non sono capaci di eseguire un normalissimo capitombolo senza scoppiare a piangere o urlare mamma o chiamare un’ambulanza.
A fare la differenza tra i bambini di una volta e i bambini di oggi, lo sappiamo, sono i genitori. I genitori di una volta erano genitori dei propri figli e, se necessario, anche dei figli altrui. Se oggi un adulto molla uno scapaccione a un ragazzino impertinente, come minimo si becca una denuncia dal padre del moccioso. Se un insegnante sospende un alunno per la sua pessima condotta in classe, quasi sicuramente la madre prenderà le difese del pargolo anziché coalizzarsi con il professore.
I genitori di una volta non ci sono più e i bambini smidollati di oggi saranno gli adulti depravati di domani. Adulti che a loro volta alleveranno un esercito di minuscoli replicanti, ancora più violenti e ancora più smidollati, che si divertiranno a picchiare gli handicappati e molestare le compagne di classe, faranno uso di droghe e guideranno ubriachi.
Ho la vaga impressione che ci siamo quasi. Nel frattempo, andiamo a vedere come siamo stati. “Monelli!” in mostra al Palazzo Litta fino a domenica 25 marzo.
Milanesitudine - E Polis Milano, 23/03/2007
A fare la differenza tra i bambini di una volta e i bambini di oggi, lo sappiamo, sono i genitori. I genitori di una volta erano genitori dei propri figli e, se necessario, anche dei figli altrui. Se oggi un adulto molla uno scapaccione a un ragazzino impertinente, come minimo si becca una denuncia dal padre del moccioso. Se un insegnante sospende un alunno per la sua pessima condotta in classe, quasi sicuramente la madre prenderà le difese del pargolo anziché coalizzarsi con il professore.
I genitori di una volta non ci sono più e i bambini smidollati di oggi saranno gli adulti depravati di domani. Adulti che a loro volta alleveranno un esercito di minuscoli replicanti, ancora più violenti e ancora più smidollati, che si divertiranno a picchiare gli handicappati e molestare le compagne di classe, faranno uso di droghe e guideranno ubriachi.
Ho la vaga impressione che ci siamo quasi. Nel frattempo, andiamo a vedere come siamo stati. “Monelli!” in mostra al Palazzo Litta fino a domenica 25 marzo.
Milanesitudine - E Polis Milano, 23/03/2007
domenica 18 marzo 2007
La vita agra
…si somigliano tutti, i passeggeri del tram. Ci sono tre tipi fondamentali di faccia: la faccia del ragioniere in camicia bianca, con gli occhi stanchi di sonno già alle otto del mattino, talvolta i baffetti, sempre due solchi profondi che partono da sotto le occhiaie bluastre e arrivano agli angoli della bocca; poi c’è la faccia disfatta della casalinga, che va al mercato lontano perché si risparmia un po’ di danè, e nonostante l’ingombro della sporta piena è sempre la prima a salire; infine c’è la dattilografa con le gambette secche, che ha una faccia smunta, stirata, alacre, color della terra, color del verme peloso che striscia sulle foglie dei platani.
All'inizio degli anni '60, un ritratto impietoso dell'Italia del boom economico: La vita agra di Luciano Bianciardi. Mi sa che in quinta ci potremo fare qualche ragionamento.
All'inizio degli anni '60, un ritratto impietoso dell'Italia del boom economico: La vita agra di Luciano Bianciardi. Mi sa che in quinta ci potremo fare qualche ragionamento.
sabato 17 marzo 2007
Buon senso

(Michele Serra, su Repubblica di oggi)
martedì 13 marzo 2007
Squadra che vince...

Il silenzio del blog
Con lunedì è finito il secondo trimestre, caratterizzato –in quest'ultimo periodo– da un sovraccarico di impegni, causa prossima del silenzio del blog.
Hanno collaborato a rendere meno frenetico il ritmo dei lavori alcune letture, tra cui i sei volumi che Libero, il quotidiano, ha mandato in edicola recentemente: una bella collezione delle opere di Guareschi che è sempre un piacere leggere.
Hanno collaborato a rendere meno frenetico il ritmo dei lavori alcune letture, tra cui i sei volumi che Libero, il quotidiano, ha mandato in edicola recentemente: una bella collezione delle opere di Guareschi che è sempre un piacere leggere.

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martedì 27 febbraio 2007
Barocco
Nella cartella di quarta, l'elenco delle letture per il lavoro del prossimo lunedì sul Seicento.
Esercitazioni di tipologia B
Nella cartella di quinta, gli argomenti per saggi brevi ed articoli di giornale
lunedì 26 febbraio 2007
All you need is hole… (part two)
il seguito del post di ieri
È una mancanza di materia nella materia. Qualsiasi buco di una data materia è riempito con qualcosa, noi però lo consideriamo buco perché è riempito con qualcosa di meno denso di ciò che lo circonda.. Non è più buco quando questo è riempito con qualcosa che ha all’incirca la densità di ciò che lo circonda.
Dal punto di vita concettuale ci si può chiedere se il buco esista o meno ed è possibile rispondere evidenziando al “non fisicità” della cosa negandone l’esistenza, oppure risaltandone il concetto che trova diverse applicazioni nella vita di tutti i giorni e pertanto esiste.
Per quanto riguarda il colore è impossibile definirlo acromatico perché come la sensata esperienza chiaramente ci propone è di infiniti colori a seconda di dove lo si posiziona.
Se non ci fosse il buco, prova a pensare a quante cose non puoi fare.
Il buco è un innocuo spazio vuoto, è un niente ma nella realtà può essere tutto.
Il buco stesso è mancanza di realtà. Ma può esistere la mancanza di sostanza? Fisicamente no. Ci saranno sempre molecole, anche nello spazio. Il vuoto assoluto è una concezione astratta quindi, effettivamente, il buco non esiste.
Se tutta la materia fosse “piena” non si potrebbero mettere in rilievo, avere sfumature, perché tutto sarebbe pieno e uguale.
Ci poniamo una domanda fondamentale: quando il buco viene riempito di qualsivoglia materia, è ancora un buco?
Il buco è ovunque e ha vari ruoli. (…) Quindi nonostante il buco sia un’entità nulla al quale tutto gira intorno è utile e inevitabile perché un mondo senza buco è come un uoo senza cervello.
Il buco è una realtà/irrealtà che racchiude in ogni aspetto di sé una forte contrapposizione di essere/non essere, positività e negatività.
Il buco, empiricamente parlando, è una porzioni di spazio in cui a prima vista può sembrare mancante di qualcosa, ma che in realtà è pieno di di materia e di vita.
Il buco è un pezzo di qualcosa dove manca qualcosa.
Il buco non rappresenta unicamente l’apertura che ci introduce alla scoperta di ciò che non conosciamo, ma è anche il mezzo mediante il quale cerchiamo di isolare tutto ciò che non apprezziamo ponendolo, tramite il buco stesso, in una dimensione da noi distante in modo tale che non possa più raggiungerci.
È una mancanza di materia nella materia. Qualsiasi buco di una data materia è riempito con qualcosa, noi però lo consideriamo buco perché è riempito con qualcosa di meno denso di ciò che lo circonda.. Non è più buco quando questo è riempito con qualcosa che ha all’incirca la densità di ciò che lo circonda.
Dal punto di vita concettuale ci si può chiedere se il buco esista o meno ed è possibile rispondere evidenziando al “non fisicità” della cosa negandone l’esistenza, oppure risaltandone il concetto che trova diverse applicazioni nella vita di tutti i giorni e pertanto esiste.
Per quanto riguarda il colore è impossibile definirlo acromatico perché come la sensata esperienza chiaramente ci propone è di infiniti colori a seconda di dove lo si posiziona.
Se non ci fosse il buco, prova a pensare a quante cose non puoi fare.
Il buco è un innocuo spazio vuoto, è un niente ma nella realtà può essere tutto.
Il buco stesso è mancanza di realtà. Ma può esistere la mancanza di sostanza? Fisicamente no. Ci saranno sempre molecole, anche nello spazio. Il vuoto assoluto è una concezione astratta quindi, effettivamente, il buco non esiste.
Se tutta la materia fosse “piena” non si potrebbero mettere in rilievo, avere sfumature, perché tutto sarebbe pieno e uguale.
Ci poniamo una domanda fondamentale: quando il buco viene riempito di qualsivoglia materia, è ancora un buco?
Il buco è ovunque e ha vari ruoli. (…) Quindi nonostante il buco sia un’entità nulla al quale tutto gira intorno è utile e inevitabile perché un mondo senza buco è come un uoo senza cervello.
Il buco è una realtà/irrealtà che racchiude in ogni aspetto di sé una forte contrapposizione di essere/non essere, positività e negatività.
Il buco, empiricamente parlando, è una porzioni di spazio in cui a prima vista può sembrare mancante di qualcosa, ma che in realtà è pieno di di materia e di vita.
Il buco è un pezzo di qualcosa dove manca qualcosa.
Il buco non rappresenta unicamente l’apertura che ci introduce alla scoperta di ciò che non conosciamo, ma è anche il mezzo mediante il quale cerchiamo di isolare tutto ciò che non apprezziamo ponendolo, tramite il buco stesso, in una dimensione da noi distante in modo tale che non possa più raggiungerci.
domenica 25 febbraio 2007
All you need is hole… (part one)

Qui sotto, la prima selezione di alcuni brani significativi, raffrontabili con la bibbia sull’argomento, Buchi ed altre superficialità, di cui si possono leggere qui alcuni estratti.
-Per esistere deve esserci qualcosa, cioè deve esserci materia intorno
-Se non ci fosse materia sarebbe tutto buco
Finestra sul mondo, un buco è ciò che mette in contatto una persona con la verità nuda e cruda. (…) Sono entità astratte che non sono fisicamente percepibili ma possono essere creati e distrutti a piacimento.
-Il peggior nemico del buco è il tappo.
Senza il buco perderemmo la maggior parte dei piaceri della vita, o meglio non potremmo vivere. L’esistenza degli esseri viventi si basa sull’esistenza del buco.
(Senza buco) tutta la comunicazione sarebbe impossibile, così come sarebbe impossibile avere relazioni (di qualsiasi tipo!) con altre persone.
Il buco è una parte di materia mancante delimitata da materia esistente.
Il buco è una qualsiasi deformazione di una superficie piana, dalla forma tendenzialmente circolareggiante, che interrompe la continuità della superficie stessa. (…) Come facciamo a percepire la forma di qualcosa che non è materia? (…) La forma che identifichiamo è quella che l’assenza di materia proietta su ciò che si trova dietro, ad esempio, un foglio.
Il buco alla fine non è nient’altro che un pezzo di vuoto accerchiato.
Sono particolari alcuni buchi nei quali si sovrappongono più buchi; ad esempio quando entriamo nel buco dell’entrata del tunnel e siamo già dento ad una macchina in cui siamo entrati attraverso un buco.
Esercitazioni di tipologia A
Dopo aver analizzato in classe "Bicci novel, figliuol di non so cui" (Dante, Rime XXVIII) e "S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?" (Pertarca, Rvf CXXXII), si parte con la predisposizione della scheda di analisi per "Un dì si venne a me Malinconia" (Dante, Rime XXV) e "Quanto piú m’avicino al giorno estremo" (Petrarca, Rvf XXXII).
Il file è disponibile nella solita cartella di terza.
Il file è disponibile nella solita cartella di terza.
mercoledì 21 febbraio 2007
Sparare sulla Croce Rossa

1) firma la circolare 20/07, che riguarda gli Esami lo scorso venerdì 16
2) la rende disponibile sul sito ministeriale da sabato 17
3) dispone, all'interno della circolare, che i Consigli di Classe formulino le proprie proposte entro il 22 (domani), probabilmente dimenticando che mezza Italia scolastica (esclusi gli ambrosiani di rito) sarebbe rimasta a casa lunedì e martedì...
Forse si sarebbe potuto lasciare un attimo di tempo in più, per una valutazione più seria ed approfondita e verificare le possibili soluzioni di alcuni dubbi (visto che non è poi tutto così chiaro)...
Il nuovo esame sembra iniziare a passo di corsa, col Preside che convoca i Consigli per una decisione "non marginale" tra oggi e domani... Mai vista una roba simile: bella serietà...
PS: con uno stupendo volo carpiato oggi viene resa disponibile la nota che proroga al 28 la data per questa operazione. Si scopre, a firma non del Ministro ma di uno dei Direttori Generali, che il 22 è un "termine ordinatorio, non perentorio"...
martedì 20 febbraio 2007
Autoreferenziale
Uno dei più lunghi silenzi del blog, ferie escluse, è coinciso con il secondo anniversario dello stesso: è dal 13 di febbraio 2005 che questo sito ha trovato il suo spazio nella rete... Nessun desiderio di particolari celebrazioni o che altro: si è trattato solo dell'accumulo di una serie di impegni scolastici ed extrascolastici che non m'ha dato modo di scrivere niente di sensato o di attinente le attività svolte in aula.
Stasera sono un po' troppo tirato per scrivere quello che vorrei, come vorrei. Spero di trovare presto l'occasione per poter recuperare (e gratificare con qualche interessante –mi auguro– novità i miei affezionati lettori).
A presto.
Stasera sono un po' troppo tirato per scrivere quello che vorrei, come vorrei. Spero di trovare presto l'occasione per poter recuperare (e gratificare con qualche interessante –mi auguro– novità i miei affezionati lettori).
A presto.
lunedì 12 febbraio 2007
La sua faccia sembra un peperone

La metafora e' un processo estremamente efficiente di trasmissione dell'informazione: una metafora specifica all'interlocutore che le proprieta' della sorgente possono essere applicate anche alla destinazione, una volta effettuati i dovuti adattamenti.
La metafora presuppone implicitamente che l'ascoltatore riesca 1. a riconoscere le similarita' fra sorgente e destinazione (per esempio il fatto che entrambe sono rosse); 2. a isolare le proprieta' che si intende trasferire dall'una all'altra, e soltanto quelle (per esempio, il colore, e non la forma, che pero' sarebbe piu' probabile se si trattasse di un mal di denti); 3. a compiere l'adattamento dal contesto della sorgente (colore di un vegetale) al contesto della destinazione (colore di una parte anatomica).
Se ne parlava in quarta, se ne parla qui...
sabato 10 febbraio 2007
Punti di vista
Fulminante intervento su "Il Foglio" di oggi, per giustificare (col ca**o) gli opposti estremismi sui dico-pacs.
(Sconsigliato il finale alle anime candide)
Andrea's version
E’ una buona legge. No, è pessima. Sono protetti i diritti e i doveri delle persone conviventi. No, è il matrimonio di serie B. La famiglia tradizionale non viene scalfita. Sì, è il terreno su cui Luxuria costruirà la propria casa. Difende i valori del matrimonio, mentre riconosce le novità storiche. Sciocchezze, è soltanto una forzatura ideologica. C’era un disegno politico che le gerarchie ecclesiastiche tentavano di trasformare in egemonia culturale. Al contrario, c’è un disegno culturale che le gerarchie laiciste tentano di imporre con le scomuniche. Prodi ha suonato la marcia nuziale per i gay. Clamorosa bugia, visto che non c’è gay che non si sia incazzato come un toro. Un gesto di civiltà, la rivincita sul cardinal Ruini. Un risultato moscio, un gatto senza baffi e un cane senza coda. C’è la reversibilità della pensione. Macché, leggete bene, è rinviata a un futuro indefinito. E dell’affitto. Sai che sforzo. E dell’eredità. Ma chi te la impediva? Incomprensioni di fatto e del linguaggio. Viviamo peraltro nel paese che, la stessa cosa, è riuscita a chiamarla uccello al nord e pesce al sud.
(Sconsigliato il finale alle anime candide)
Andrea's version
E’ una buona legge. No, è pessima. Sono protetti i diritti e i doveri delle persone conviventi. No, è il matrimonio di serie B. La famiglia tradizionale non viene scalfita. Sì, è il terreno su cui Luxuria costruirà la propria casa. Difende i valori del matrimonio, mentre riconosce le novità storiche. Sciocchezze, è soltanto una forzatura ideologica. C’era un disegno politico che le gerarchie ecclesiastiche tentavano di trasformare in egemonia culturale. Al contrario, c’è un disegno culturale che le gerarchie laiciste tentano di imporre con le scomuniche. Prodi ha suonato la marcia nuziale per i gay. Clamorosa bugia, visto che non c’è gay che non si sia incazzato come un toro. Un gesto di civiltà, la rivincita sul cardinal Ruini. Un risultato moscio, un gatto senza baffi e un cane senza coda. C’è la reversibilità della pensione. Macché, leggete bene, è rinviata a un futuro indefinito. E dell’affitto. Sai che sforzo. E dell’eredità. Ma chi te la impediva? Incomprensioni di fatto e del linguaggio. Viviamo peraltro nel paese che, la stessa cosa, è riuscita a chiamarla uccello al nord e pesce al sud.
mercoledì 7 febbraio 2007
Thoughtsonmusic
In un'ampia lettera Steve Jobs chiede l'abolizione dei DRM; per chi preferisce l'italiano, qui l'articolo di Repubblica che ne dà conto.
martedì 6 febbraio 2007
domenica 4 febbraio 2007
...con sospir mi rimembra...

Ce ne sarà uno anche per l'anno di grazia 2007?
Purgatorio
Quest'anno, dovremmo leggere i seguenti canti:
1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 17 (91-139), 24 (48 sgg), 26.
(e siamo già quasi alla metà dell'opera)
1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 17 (91-139), 24 (48 sgg), 26.
(e siamo già quasi alla metà dell'opera)
Decadentismo
Nella cartella di quinta, il programma dei contenuti del "grande giro" del secondo trimestre (nella sostanza, il volume F, passim).
venerdì 2 febbraio 2007
Esercitazioni di tipologia A
Nella cartella di quinta, i file per le analisi testuali (30 gennaio-12 febbraio):
- "La guazza" dai Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli
- "Pensionati della memoria" da Novelle per un anno di Luigi Pirandello.
- "La guazza" dai Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli
- "Pensionati della memoria" da Novelle per un anno di Luigi Pirandello.
martedì 30 gennaio 2007
lunedì 29 gennaio 2007
sabato 27 gennaio 2007
Quadrati & pecore

È per questo che quasi mi dispiace di aver citato, en passant, "Ma gli androidi sognano pecore elettriche?", il romanzo di Philip K. Dick che, a mio modesto avviso, tutti dovrebbero trovare il modo di leggere, prima o poi.
mercoledì 24 gennaio 2007
Terza prova
Nella cartella di quinta, gli esiti della seconda simulazione (notevolmente migliori rispetto a quelli dell'orale...).
martedì 23 gennaio 2007
Discussioni
Se ne parlava stamane in terza:
il parere meglio scritto e più completo sulla situazione attuale in merito alla liceità o meno di scaricare liberamente software protetto;
il link dal sito dell'Ansa è sparito; si trattava comunque di un tizio che al casino era andato a rubare "un gettone che rappresenta una determinata somma di denaro, usato per fare le puntate" (e il titolo era: "ruba un gettone che rappresenta una determinata somma di denaro, usato per fare le puntate")
il parere meglio scritto e più completo sulla situazione attuale in merito alla liceità o meno di scaricare liberamente software protetto;
il link dal sito dell'Ansa è sparito; si trattava comunque di un tizio che al casino era andato a rubare "un gettone che rappresenta una determinata somma di denaro, usato per fare le puntate" (e il titolo era: "ruba un gettone che rappresenta una determinata somma di denaro, usato per fare le puntate")
domenica 21 gennaio 2007
Qualcosa non torna
Suggerisco la lettura comparata di queste due notizie, eloquenti testimoni (a mio modesto avviso) della schizofrenia legislativa che ci (= noi italiani) distingue.
Secondo la Corte di Cassazione è lecito scaricare file protetti basta non usarli a scopo di lucro;
d'altra parte, dal primo gennaio chi fa fotocopie di testi protetti deve marcarle.
Secondo la Corte di Cassazione è lecito scaricare file protetti basta non usarli a scopo di lucro;
d'altra parte, dal primo gennaio chi fa fotocopie di testi protetti deve marcarle.
sabato 20 gennaio 2007
Commissioni & Commissari

Ok, inizia il lungo cammino della nuova maturità (che merita la sua bella etichetta nel blog, "maturità07").
Lettera
Trovata ieri, 19 gennaio '07, sulla pagina delle "Lettere al Corriere"; discutibile...
Qualità e carisma
Caro Romano, mi riferisco alla sua risposta sulla qualità degli insegnanti. Da persona coinvolta (e perciò, forse, non troppo obiettiva), credo che né la cultura, né la capacità espositiva, né lo studio di tecniche didattiche tra le più avanzate fanno sì che un docente sia «di qualità», se non nei licei classico e scientifico dove, presumibilmente, l'utenza è portatrice di un grado di capacità intellettuale medio-alto e di un certo interesse per il lavoro concettuale che alleggerisce la fatica relazionale del lavoro in classe.
Nelle altre scuole contano la simpatia e la comunicativa personale del professore, oltreché la sua salute fisico-mentale di fronte al disinteresse dei ragazzi. Per fare l'insegnante ci vuole carisma personale, «appeal» direbbe un inglese, cosa che non tutti i docenti, pur preparati, possono avere. Poiché, avvelenati dalla sapientissima falsa naturalezza dei presentatori tv, i nostri ragazzi valutano emotivamente che se il professore sarà divertente e non farà sentire loro la fatica, saprà fare il suo mestiere, e quindi per i ragazzi sarà di qualità.
Se invece li richiamerà al fatto che lo studio è un lavoro che esige applicazione e pretenderà che lavorino, ma non sarà dotato di alcun carisma, sarà un docente che non saprà fare il suo mestiere e per i ragazzi non sarà di qualità. Lo rispetteranno ma sul piano didattico figurerà come un incapace, perché i ragazzi non lavoreranno perché non entusiasti. Non so quale campionatura ministeriale potrà tenere conto di questo.
Livia Perego , livia.perego@fastwebnet.it
Qualità e carisma
Caro Romano, mi riferisco alla sua risposta sulla qualità degli insegnanti. Da persona coinvolta (e perciò, forse, non troppo obiettiva), credo che né la cultura, né la capacità espositiva, né lo studio di tecniche didattiche tra le più avanzate fanno sì che un docente sia «di qualità», se non nei licei classico e scientifico dove, presumibilmente, l'utenza è portatrice di un grado di capacità intellettuale medio-alto e di un certo interesse per il lavoro concettuale che alleggerisce la fatica relazionale del lavoro in classe.
Nelle altre scuole contano la simpatia e la comunicativa personale del professore, oltreché la sua salute fisico-mentale di fronte al disinteresse dei ragazzi. Per fare l'insegnante ci vuole carisma personale, «appeal» direbbe un inglese, cosa che non tutti i docenti, pur preparati, possono avere. Poiché, avvelenati dalla sapientissima falsa naturalezza dei presentatori tv, i nostri ragazzi valutano emotivamente che se il professore sarà divertente e non farà sentire loro la fatica, saprà fare il suo mestiere, e quindi per i ragazzi sarà di qualità.
Se invece li richiamerà al fatto che lo studio è un lavoro che esige applicazione e pretenderà che lavorino, ma non sarà dotato di alcun carisma, sarà un docente che non saprà fare il suo mestiere e per i ragazzi non sarà di qualità. Lo rispetteranno ma sul piano didattico figurerà come un incapace, perché i ragazzi non lavoreranno perché non entusiasti. Non so quale campionatura ministeriale potrà tenere conto di questo.
Livia Perego , livia.perego@fastwebnet.it
venerdì 19 gennaio 2007
Simulazioni

È vero, alcuni correttivi sono opportuni: aspettare la nomina, da parte del ministro, dei commissari esterni, così da rendere il più vicina possibile alla realtà l’esperienza dei candidati e, soprattutto, posticipare l’estrazione dei fortunati vincitori dell’esperienza per garantire un più generalizzato e proficuo ripasso. Ma le cose, questo primo anno, sono andate così.
Ho fatto da esaminatore in un'altra classe; beh, è consolante sapere che anche “al classico” ci si impalla, ad esempio, su endecasillabi e sonetti. E io che pensavo di essere l’unico a non essere riuscito a far digerire bene ‘ste cose ai miei alunni… Quanto a loro, ammetto di essere un po’ in tensione; sono il coordinatore di classe ma non ho ancora ritirato le schede con la valutazione; cerco di immaginare come possano essere andati, facendomi un’idea dai commenti che ho sentito dai colleghi e dagli spezzoni di interrogazione che ho scorciato. Ho avuto la percezione, in quei momenti, del “distacco” che è insito in ogni esame, della “emancipazione” che ogni alunno conquista rispetto a chi gli ha (o meglio, avrebbe) dovuto insegnare qualcosa; in sostanza, m’è parso di veder anticipata, in qualche modo, la fine dei tre anni che si sono passati, con alterne fortune, insieme. Ci sarà modo, tornando al lavoro quotidiano, di dimenticare per un po’ questa sensazione, almeno da parte mia. Al momento, per davvero, i miei complimenti preventivi a chi s’è smazzato questa fatica, s’è presentato a scuola e ha provato cosa significa studiare “in abbondanza”. A tutti gli altri (ed in particolare all’anonimo commentatore del post precedente, che dichiara la sua sfrenata passione per la Commedia di Dante) l’augurio perché questa prova possa essere servita per prendere le giuste misure riguardo alle cose che ancora ci sono da fare. E, per me, la speranza che di aver esaurito l’agitazione che in ’sti giorni ho avuto addosso. È normale, credo, essere abbastanza in tensione quando si devono affrontare degli esami, simulati o veri che siano; lo è un po’ meno se la tensione ti assale e tu non sei il candidato, ma il prof…
mercoledì 17 gennaio 2007
Certezze
Sono davvero l'unico, al momento, sicuro di fare la maturità, anche quest'anno...
Beh, dai: la compagnia promette bene
PS: sulle dichiarazioni ministeriali di "rinnovata serietà" dell'esame, no comment
Beh, dai: la compagnia promette bene
PS: sulle dichiarazioni ministeriali di "rinnovata serietà" dell'esame, no comment
sabato 13 gennaio 2007
Black out
Strano questo silenzio del blog...
Ma è stata una settimana un po' strana, un po' carica, un po' folle e piuttosto tirata.
Finita, o quasi, ci sarà modo di rifarsi, magari ritornando a scrivere delle solite cacchiate o sistemando programmi ed altro per le prossime simulazioni di esami (scritti ed orali) che costellano la settimana di quinta...
Quarta e terza sono uscite, indenni la prima e piuttosto ammaccata la seconda, dai test di inizio secondo trimestre. Vediamo di, rispettivamente, continuare e sistemarsi.
Ma è stata una settimana un po' strana, un po' carica, un po' folle e piuttosto tirata.
Finita, o quasi, ci sarà modo di rifarsi, magari ritornando a scrivere delle solite cacchiate o sistemando programmi ed altro per le prossime simulazioni di esami (scritti ed orali) che costellano la settimana di quinta...
Quarta e terza sono uscite, indenni la prima e piuttosto ammaccata la seconda, dai test di inizio secondo trimestre. Vediamo di, rispettivamente, continuare e sistemarsi.
venerdì 5 gennaio 2007
«Per alcuni fisici teorici l'universo è una varietà con 11 o forse 13 dimensioni»

«In geometria vi sono molti ambienti tridimensionali, diversi da quello in cui viviamo: prendono il nome di varietà tridimensionali. Per i matematici una questione centrale è quella di classificarle. In particolare è importante capire quando una varietà tridimensionale sia una sfera. La congettura di Poincaré dice che una varietà tridimensionale è assimilabile a una sfera se (e solo se) ogni curva chiusa tracciata su di essa può contrarsi ad un punto, in modo continuo e senza strappi. Le varietà che godono di questa proprietà si dicono semplicemente connesse. Dunque la congettura di Poincaré asserisce che ogni varietà tridimensionale compatta semplicemente connessa è assimilabile a una sfera»
Un paio di citazioni da Il Corriere della Sera di oggi, 5 gennaio 2007; dedicate a chi non ha (per ora...) apprezzato Flatlandia.
PS: e, dal romanzo di Abbott, pare stiano anche preparando il film: www.flatlandthemovie.com
giovedì 4 gennaio 2007
Spigolature

quando si dice "professionalità"
per una rivista specialistica
Breve trattazzione sulla tematica della notte e sul significato della luna per poeti e scrittori
sempre dallo stesso saggio
Alla luna non viene quindi più attribuita la semplice definizione di satellite terreste, ma diventa una specie di divinità o immagine superiore a cui rivolgere domande per non avere risposte o complesse considerazioni e ragionamenti.
è tutta un'esondazione
In realtà, non è l’agglomerato di polveri e roccia che orbita simpaticamente attorno al nostro pianeta regalandoci fenomeni quali maree e mestruazioni ad essere volubile come Paris Hilton, bensì lo sono gli uomini e le donne, specie coloro i quali sono attraversati da turbini di emozioni così intensi da non poter essere contenuti nelle rispettive anime (cfr. The Noose, Offspring) e da costringerli a riversare, più che fissare, su carta la propria miseria o incontenibile felicità.
mercoledì 3 gennaio 2007
La befana porta...
martedì 2 gennaio 2007
Grisham-Aristotele: 1-0

sabato 30 dicembre 2006
Attaccàti all'orinatoio
Anche gli oggetti ordinari possono assumere su di sé qualcosa del “sublime secolare” grazie alla loro capacità di ridefinire le strutture sociali e il proprio posto all’interno di esse. Grazie a questi significati, gli artisti sono in grado di accendere passioni inserendo oggetti ordinari nelle nature morte, nei collages o come arredo scenografico.
L’orinatoio che Duchamp ha esposto in una galleria d’arte è riuscito a scandalizzare non soltanto perché si trattava di un comune articolo di serie, ma anche perché l’artista accostava a un contesto di cultura elevata un accessorio a connotazioni fortemente degradanti.
A livello più profondo, gli oggetti non esprimono solo contenuti sociali, ma rendono anche possibili significati della più diversa natura.
Il fatto che un orinatoio serva a fare pipì – su questo siamo tutti d’accordo – è la base di un patto sociale sul quale Duchamp specula per realizzare la sua birichinata. Di fronte all’intrinseca ambiguità di tutto il reale, e alla fastidiosa sensazione di trovarsi sempre sull’orlo del disordine esistenziale, gli oggetti operano per conservare significati più o meno stabili, solidi e accessibili agli altri così come a noi stessi. Costituiscono la base tangibile di un universo che le persone possono percepire come universo comune, sono oggetti che possiamo considerare “reali” grazie a un consenso sufficientemente stabilito. La presenza di beni di consumo aiuta ad ancorare la coscienza e a proteggerla dalla vertigine sociale che comporta il fatto di vivere in un universo di significati casuali e terribilmente instabili. (…) I beni di consumo ci offrono una base, in molti diversi modi, compreso il loro uso, per far nascere un sentimento di realtà sociale. Ci aiutano a stare bene.
Le considerazioni di Harvey Molotch, autore di Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che sono (pag. 17-19), legano in modo interessante i contenuti del libro di Bauman, Vita liquida, con il tentativo di spiegare la provocazione "artistica" di cui s'era parlato in quinta un paio di settimane fa...

A livello più profondo, gli oggetti non esprimono solo contenuti sociali, ma rendono anche possibili significati della più diversa natura.
Il fatto che un orinatoio serva a fare pipì – su questo siamo tutti d’accordo – è la base di un patto sociale sul quale Duchamp specula per realizzare la sua birichinata. Di fronte all’intrinseca ambiguità di tutto il reale, e alla fastidiosa sensazione di trovarsi sempre sull’orlo del disordine esistenziale, gli oggetti operano per conservare significati più o meno stabili, solidi e accessibili agli altri così come a noi stessi. Costituiscono la base tangibile di un universo che le persone possono percepire come universo comune, sono oggetti che possiamo considerare “reali” grazie a un consenso sufficientemente stabilito. La presenza di beni di consumo aiuta ad ancorare la coscienza e a proteggerla dalla vertigine sociale che comporta il fatto di vivere in un universo di significati casuali e terribilmente instabili. (…) I beni di consumo ci offrono una base, in molti diversi modi, compreso il loro uso, per far nascere un sentimento di realtà sociale. Ci aiutano a stare bene.
Le considerazioni di Harvey Molotch, autore di Fenomenologia del tostapane. Come gli oggetti quotidiani diventano quello che sono (pag. 17-19), legano in modo interessante i contenuti del libro di Bauman, Vita liquida, con il tentativo di spiegare la provocazione "artistica" di cui s'era parlato in quinta un paio di settimane fa...
Vita digitale
Siamo le risposte che diamo ma anche le domande che facciamo.
E se Google, nella perfezione del digitale, ci dice quali sono state le espressioni più ricercate nel 2006, abbiamo davvero colto lo "spirito del nostro tempo" (che i colti chiamano Zeitgeist...)
E se Google, nella perfezione del digitale, ci dice quali sono state le espressioni più ricercate nel 2006, abbiamo davvero colto lo "spirito del nostro tempo" (che i colti chiamano Zeitgeist...)
venerdì 29 dicembre 2006
Riflessione di fine anno
I prodotti di consumo oggi ci promettono di non essere invadenti né noiosi. Ci asscurano che ci devono tutto e non vogliono nulla in cambio. Ci promettono di essere subito pronti per l’uso, di offrirci una soddisfazione immediata che non richiede né lungo apprendistato, né un risparmio prolungato: essi ci gratificano senza indugi. Ci giurano con la mano sul cuore che sapranno accettare il momento in cui prederanno i nostri favori e che quando il loro tempo sarà finito ci lasceranno tranquillamente senza proteste, astio o rancore.
Ne consegue un altro attributo che un ‘oggetto di consumo’ deve avere: una postilla al suo certificato di nascita – stampata in caratteri piccoli ma leggibili, chiara e rassicurante – che dichiara ‘destinazione finale: pattumiera’. Lo scarto è il prodotto finale di qualsiasi azione di consumo. La percezione dell’ordine naturale delle cose nell’attuale società dei consumi è un diretto capovolgimento di quello che caratterizzava la società dei produttori, ormai superata. Ciò che in quest’ultima era solido e duraturo era la parte utile, estratta da materie prime correttamente rielaborate, mentre a venir destinati allo smaltimento immediato e all’oblio erano i residui superflui e i rifiuti. Ora è invece la parte utile ad avere vita breve, volatile ed effimera, lasciando campo libero, di volta in volta, alla nuova generazione di prodotti utili. Solo lo scarto tende ad essere (ahimè) solido e durevole. ‘Solidità’ è ormai sinonimo di ‘scarto’.
Suggerisco a tutti coloro che hanno interesse a incontrare un'interpretazione suggestiva dell'attuale way of life Vita liquida di Zygmunt Bauman (dalle cui pagine 95-96 è tratta l'ampia citazione).

Suggerisco a tutti coloro che hanno interesse a incontrare un'interpretazione suggestiva dell'attuale way of life Vita liquida di Zygmunt Bauman (dalle cui pagine 95-96 è tratta l'ampia citazione).
giovedì 28 dicembre 2006
San Leopardi
Fioccano, nel messaggio precedente, gli auguri di Natale e di buon anno.
Ringrazio tutti gli anonimi àuguri, dedicando soprattutto a loro (ma anche a chi passa soltanto di qua, senza commentare) il brano che segue, di amara saggezza, tratto dalle Operette Morali di Leopardi.
DIALOGO DI UN VENDITORE D'ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
Ringrazio tutti gli anonimi àuguri, dedicando soprattutto a loro (ma anche a chi passa soltanto di qua, senza commentare) il brano che segue, di amara saggezza, tratto dalle Operette Morali di Leopardi.
DIALOGO DI UN VENDITORE D'ALMANACCHI E DI UN PASSEGGERE
Venditore. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere. Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore. Si signore.
Passeggere. Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore. Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere. Come quest'anno passato?
Venditore. Più più assai.
Passeggere. Come quello di là?
Venditore. Più più, illustrissimo.
Passeggere. Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore. Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere. Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore. Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere. A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore. Io? non saprei.
Passeggere. Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore. No in verità, illustrissimo.
Passeggere. E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore. Cotesto si sa.
Passeggere. Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore. Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere. Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore. Cotesto non vorrei.
Passeggere. Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore. Lo credo cotesto.
Passeggere. Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore. Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere. Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore. Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere. Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore. Appunto.
Passeggere. Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore. Speriamo.
Passeggere. Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore. Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere. Ecco trenta soldi.
Venditore. Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.
sabato 23 dicembre 2006
venerdì 22 dicembre 2006
Leggiamo un romanzo distopico

Dalla pagina dedicatagli su wikipedia si può accedere all'edizione integrale inglese.
martedì 19 dicembre 2006
Al ritorno, in quarta
Torquato Tasso
Teoria
tutte le pagine riguardanti l’argomento e comprese dalla 336 alla 429
Testi*
T2 “O bella età de l’oro” (pag. 348)
T4 “Meraviglioso e verisimile” (pag. 359)
T5 “Il proemio” (pag. 382)
T6 “Tancredi e Clorinda” (pag. 385)
T8 “La morte di Clorinda” (pag. 397)
T9 “La selva di Saron” (pag. 402)
T10 “Rinaldo nel giardino di Armida” (pag. 408)
T11 “Rinaldo nella selva di Saron” (pag. 417)
Il petrarchismo
Teoria
pag. 434-440
Testi*
T1 “Crin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura” (pag. 442)
T4 “Voi, ch’ascoltate in queste meste rime” (pag. 448)
“Chiome d’argento fini, irte ed attorte” (pag. 452)
Il teatro
Teoria
pag. 468-476
* aderendo a gentili richieste, per comodità degli studenti cito il testo secondo il titolo riportato sull’antologia ricordando a tutti che sarebbe opportuno, invece, esplicitare opera e passo…
Teoria
tutte le pagine riguardanti l’argomento e comprese dalla 336 alla 429
Testi*
T2 “O bella età de l’oro” (pag. 348)
T4 “Meraviglioso e verisimile” (pag. 359)
T5 “Il proemio” (pag. 382)
T6 “Tancredi e Clorinda” (pag. 385)
T8 “La morte di Clorinda” (pag. 397)
T9 “La selva di Saron” (pag. 402)
T10 “Rinaldo nel giardino di Armida” (pag. 408)
T11 “Rinaldo nella selva di Saron” (pag. 417)
Il petrarchismo
Teoria
pag. 434-440
Testi*
T1 “Crin d’oro crespo e d’ambra tersa e pura” (pag. 442)
T4 “Voi, ch’ascoltate in queste meste rime” (pag. 448)
“Chiome d’argento fini, irte ed attorte” (pag. 452)
Il teatro
Teoria
pag. 468-476
* aderendo a gentili richieste, per comodità degli studenti cito il testo secondo il titolo riportato sull’antologia ricordando a tutti che sarebbe opportuno, invece, esplicitare opera e passo…
Il giro su Dante
Teoria
pag. 348-355; 379; 385-386; 401-402; 406-407; 413; 418-431
Testi*
Vita Nuova, cap. 1° (pag. 355)
T1 “Il valore simbolico del numero 9” (pag. 356)
T2 “Amore in sogno” (pag. 359)
T3 “La prima donna dello schermo” (pag. 364)
T4 “La seconda donna dello schermo” (pag. 366)
T5 “Il saluto” (pag. 367)
T6 “Donne ch’avete intelletto d’amore” (pag. 369)
T7 “Tanto gentile e tanto onesta pare” (pag. 375)
T10 “Il naturale desiderio di sapere” (pag. 386)
T11 “In difesa del volgare” (pag. 390)
T13 “I quattro sensi delle scritture” (pag. 397)
T 17 “Epistola a Cangrande” (pag. 413 – dalla riga 56)
Commedia, Inferno
Lettura, parafrasi e commento dei primi sette canti
* aderendo a gentili richieste, per comodità degli studenti cito il testo secondo il titolo riportato sull’antologia ricordando a tutti che sarebbe opportuno, invece, esplicitare opera e passo…
pag. 348-355; 379; 385-386; 401-402; 406-407; 413; 418-431
Testi*
Vita Nuova, cap. 1° (pag. 355)
T1 “Il valore simbolico del numero 9” (pag. 356)
T2 “Amore in sogno” (pag. 359)
T3 “La prima donna dello schermo” (pag. 364)
T4 “La seconda donna dello schermo” (pag. 366)
T5 “Il saluto” (pag. 367)
T6 “Donne ch’avete intelletto d’amore” (pag. 369)
T7 “Tanto gentile e tanto onesta pare” (pag. 375)
T10 “Il naturale desiderio di sapere” (pag. 386)
T11 “In difesa del volgare” (pag. 390)
T13 “I quattro sensi delle scritture” (pag. 397)
T 17 “Epistola a Cangrande” (pag. 413 – dalla riga 56)
Commedia, Inferno
Lettura, parafrasi e commento dei primi sette canti
* aderendo a gentili richieste, per comodità degli studenti cito il testo secondo il titolo riportato sull’antologia ricordando a tutti che sarebbe opportuno, invece, esplicitare opera e passo…
domenica 17 dicembre 2006
«...e in van l'Inferno vi s'oppose...»
Stiamo verificando in quarta, leggendo la Gerusalemme Liberata di Torquato Tasso, come l'autore evidenzi criticamente lo scontro eterno tra bene e male. Direi che questo filmato, direttamente dalle pagine online del New York Times, aggiunge un ulteriore tassello alla battaglia tra buoni e cattivi (e consente di ripassare un po' di inglese...).
Errore

In ogni caso, meglio fare uso del link "Qui, il megadeposito dei file per terza, quarta e quinta", posto al lato destro della pagina, che funziona sempre...
Condivisore di sentimenti

sabato 16 dicembre 2006
La prima volta
Nella cartella dei "materiali" ho reso disponibili alcuni file interessanti:
* "Catturate i cani", un esempio di articolo di cronaca
* "D'Alema sì o no", esempi di articoli di opinione (argomentativi)
* "Fenomenologia di Mike Bongiorno", un saggio (non molto breve) giocato sull'ironia e sulla analisi
* "Regole per articoli o saggi", un breviario di indicazioni utili (oltre a quelle recuperabili dal volume "Strumenti", già viste in classe).
Come «E cosa c'entra la prima volta?» Beh, terzane e terzani porteranno entro mercoledì il loro primo articolo di giornale/saggio breve (i cui argomenti sono disponibili nella cartella di terza).
* "Catturate i cani", un esempio di articolo di cronaca
* "D'Alema sì o no", esempi di articoli di opinione (argomentativi)
* "Fenomenologia di Mike Bongiorno", un saggio (non molto breve) giocato sull'ironia e sulla analisi
* "Regole per articoli o saggi", un breviario di indicazioni utili (oltre a quelle recuperabili dal volume "Strumenti", già viste in classe).
Come «E cosa c'entra la prima volta?» Beh, terzane e terzani porteranno entro mercoledì il loro primo articolo di giornale/saggio breve (i cui argomenti sono disponibili nella cartella di terza).
sabato 9 dicembre 2006
«Come fa il professore a stabilire il voto?»
Cercavo sabato scorso al Blockbuster di Treviglio un’edizione in cassetta o in DVD di Sesso e Potere o di Seven, da proiettare come film trimestrale in quarta; non ho trovato né uno né l’altro.
Ma, potere della casualità, ho messo le mani su Ehi, prof, di Frank McCourt, Adeplhi da cui riporto questo passaggio, che m’è piaciuto.
Gli alunni seri non sono soddisfatti. Dicono che nelle altre classi l’insegnante gli dice che cosa devono sapere. L’insegnante lo spiega e tu lo devi imparare. Poi l’insegnante fa l’esame e uno prende il voto che merita.
Gli alunni seri dicono che è bello sapere in anticipo cosa si dovrebbe sapere, così uno si mette a impararlo. In questa classe invece non si sa, e quindi come facciamo a studiare? E come caspita facciamo a valutarci da soli? In questa classe si vive alla giornata, e alla fine del quadrimestre sorge il grande interrogativo: come fa il professore a stabilire il voto?
Ve lo dico io come stabilisco il voto. Prima di tutto, come avete frequentato il corso? Anche chi è rimasto in silenzio all’ultimo banco ma ha ragionato sulle discussioni e sulle letture avrà imparato qualcosa. Secondo: avete partecipato? Al venerdì vi siete alzati in piedi e avete letto qualcosa? Qualunque cosa: racconti, articoli, poesie, opere teatrali. Terzo: avete commentato i lavori dei vostri compagni? Quarto, e questo sta a voi stabilirlo: siete in grado di riflettere su quest’esperienza e di chiedervi che cosa avete imparato? Quinto: siete rimasti lì, con la testa fra le nuvole? Se sì, non buttatevi giù.
A questo punto l’insegnante si fa serio e pone il Grande Quesito: D’altra parte, che cos’è l’istruzione? Cosa si fa in questa scuola? Voi potreste rispondere che volete diplomarvi per andare all’università e prepararvi a una professione. Ma non è tutto qui, cari colleghi studenti. Io stesso ho dovuto chiedermi che cavolo ci faccio in quest’aula. E sono arrivato a formulare un’equazione: alla lavagna scrivo alla sinistra una P maiuscola, a destra una L, e poi disegno una freccia che va da sinistra a destra, da PAURA a LIBERTA’.
Non credo che sia possibile raggiungere la libertà assoluta. Ma quello che sto tentando di fare io con voi è mettere la paura alle strette.
(pag. 302-303)
Ma, potere della casualità, ho messo le mani su Ehi, prof, di Frank McCourt, Adeplhi da cui riporto questo passaggio, che m’è piaciuto.

Gli alunni seri dicono che è bello sapere in anticipo cosa si dovrebbe sapere, così uno si mette a impararlo. In questa classe invece non si sa, e quindi come facciamo a studiare? E come caspita facciamo a valutarci da soli? In questa classe si vive alla giornata, e alla fine del quadrimestre sorge il grande interrogativo: come fa il professore a stabilire il voto?
Ve lo dico io come stabilisco il voto. Prima di tutto, come avete frequentato il corso? Anche chi è rimasto in silenzio all’ultimo banco ma ha ragionato sulle discussioni e sulle letture avrà imparato qualcosa. Secondo: avete partecipato? Al venerdì vi siete alzati in piedi e avete letto qualcosa? Qualunque cosa: racconti, articoli, poesie, opere teatrali. Terzo: avete commentato i lavori dei vostri compagni? Quarto, e questo sta a voi stabilirlo: siete in grado di riflettere su quest’esperienza e di chiedervi che cosa avete imparato? Quinto: siete rimasti lì, con la testa fra le nuvole? Se sì, non buttatevi giù.
A questo punto l’insegnante si fa serio e pone il Grande Quesito: D’altra parte, che cos’è l’istruzione? Cosa si fa in questa scuola? Voi potreste rispondere che volete diplomarvi per andare all’università e prepararvi a una professione. Ma non è tutto qui, cari colleghi studenti. Io stesso ho dovuto chiedermi che cavolo ci faccio in quest’aula. E sono arrivato a formulare un’equazione: alla lavagna scrivo alla sinistra una P maiuscola, a destra una L, e poi disegno una freccia che va da sinistra a destra, da PAURA a LIBERTA’.
Non credo che sia possibile raggiungere la libertà assoluta. Ma quello che sto tentando di fare io con voi è mettere la paura alle strette.
(pag. 302-303)
venerdì 8 dicembre 2006
Riso soffiato & cioccolato

È stato fantastico: un pomeriggio di ozio, lo definirebbero così i miei alunni più grandi, che m'ha rimesso in sesto.
Oggi, invece, mattinata in Città Alta, per la messa solenne in Basilica e, prima di tornare a casa, un salto dal fornaio per prendere, tra le altre cose, un bel pezzo di riso soffiato & cioccolato.
Non c'è modo migliore per tirarsi su, definitivamente.
mercoledì 6 dicembre 2006
Dicembre peloso, dicembre virtuoso?

oggi in terza citavo il "tagliapeli rotante da naso" cui facevo riferimento (quasi) un anno fa, su 'sto blog, celebrando i 13,2 cm di lunghezza dei peli delle orecchie di Radhakant Bajpai*;
c'è chi (già detto anche questo) coi peli del naso scrive messaggi,
ma la novità di oggi è che c'è anche chi comunica depilando una schiena.
*e quanto saranno cresciuti in un anno?
venerdì 1 dicembre 2006
martedì 28 novembre 2006
Ogni occasione è buona...

sabato 25 novembre 2006
Inferno
Ho messo nella cartella di terza il file con i canti danteschi che leggeremo in classe durante l'anno, tratti, note comprese, da questo sito.
PS: ricordo che per lunedì è da portare il canto III e lo svolgimento scritto di una delle seguenti tracce.
Esponi le tue considerazioni su uno dei seguenti temi, illustrandole in modo chiaro e articolato.
1. Nessuna età dell’uomo è così ricca di risorse e, nello stesso tempo, di problematiche come l’adolescenza. Prova a delineare le caratteristiche che la rendono un’età unica e affascinante, ma nello stesso tempo complessa per lo sviluppo sano ed equilibrato di un individuo.
2. L'importanza dell'insegnamento del latino nella scuola a indirizzo scientifico.
3. La mia scuola ideale.
4. «Nam idem velle atque idem nolle, ea demum firma amicitia est.» (SALL. Bellum Catilinae XX.4). Questa è una definizione di amicizia proposta dal mondo classico. E tu, sei d’accordo? cosa pensi sia l’amicizia? e cosa ti aspetti da un “vero” amico?
5. In una società dominata dai mezzi di informazione di massa e facilitata da ritrovati tecnici sempre più nuovi e sofisticati, ha ancora un senso leggere un giornale?
PS: ricordo che per lunedì è da portare il canto III e lo svolgimento scritto di una delle seguenti tracce.
Esponi le tue considerazioni su uno dei seguenti temi, illustrandole in modo chiaro e articolato.
1. Nessuna età dell’uomo è così ricca di risorse e, nello stesso tempo, di problematiche come l’adolescenza. Prova a delineare le caratteristiche che la rendono un’età unica e affascinante, ma nello stesso tempo complessa per lo sviluppo sano ed equilibrato di un individuo.
2. L'importanza dell'insegnamento del latino nella scuola a indirizzo scientifico.
3. La mia scuola ideale.
4. «Nam idem velle atque idem nolle, ea demum firma amicitia est.» (SALL. Bellum Catilinae XX.4). Questa è una definizione di amicizia proposta dal mondo classico. E tu, sei d’accordo? cosa pensi sia l’amicizia? e cosa ti aspetti da un “vero” amico?
5. In una società dominata dai mezzi di informazione di massa e facilitata da ritrovati tecnici sempre più nuovi e sofisticati, ha ancora un senso leggere un giornale?
mercoledì 22 novembre 2006
Qui si danteggia

Progetto Dante Alighieri: tutti i testi, introduzioni e abbondanti commenti
Parafrasi e commenti, seri!, dell'intera Commedia
Danteonline, con illustrazioni e notazioni interessanti.
E, per un'esperienza nuova, The Dante's Inferno Test: un po' di domande in inglese per vedere dove v'avrebbe cacciato Dante, brutti peccatori!
(io, per la cronaca, ero finito alle soglie del purgatorio, senza bisogno di dover mentire :-) )
sabato 18 novembre 2006
bellaprof.forumfree.net

È proseguita con la loro risposta: il forum per rintuzzare (all’inizio anche piuttosto duramente) gli “attacchi” del prof…
È degenerata l’altra sera (e, purtroppo, mi sembra che le tracce siano state cancellate) con una discussione pepata tra anonimi e pseudotali, amministratori e moderatori, lurker e utenti regolarmente registrati.
Mi permetto alcune considerazioni, visto che mi ritengo la causa remota della storia.
Innanzitutto non sono “tulum” o chi altri: mi sono registrato nel forum con un identificativo molto originale, “bep.pez”, nella convinzione di poter prendere parte, su invito, a una discussione poco formale con il dovere, però, di presentarmi per nome e cognome.
Ho assistito alla proliferazione delle aree di discussione; quando lo spazio da riempire è tanto c’è chi si sente in dovere di dire la sua su tutto e, per citare una citazione che m’è stata citata ieri sera, probabilmente è “meglio tacere e passare per stupido ke parlare e dissipare ogni incertezza” (by dive90 featuring Abramo Lincoln).
Ho notato, con un certo disappunto, l’infittirsi di presenze anonime nel forum: se si tratta di una “comunità”, per quanto virtuale, forse è bene presentarsi per quello che si è (o si crede di essere; o si è creduti essere), limitando il ricorso alle maschere ed alle finzioni (tra le quali mi permetto di aggiungere gli account sdoppiati, un bel caso di schizofrenia virtuale che forse rimanda a qualcosa d’altro).
Ho letto abbastanza (spesso girando per le aree a me più affini ed evitando di entrare in quelle in cui probabilmente avrei avuto poco da capire e da dire) e scritto un po’ meno: un ospite è tale (e, a mio modesto avviso, un prof in un forum di studenti è per definizione “ospite”) se non si spaparanza sul divano di chi l’ha accolto, brontolando perché è scomodo mentre si ingozza e disperde briciole in ogni dove.
Ho tenuto per me alcune riflessioni nate sull’onda della lettura immediata: scrivere quello che si vorrebbe dire è sì lecito ma solo se ci si ricorda bene che le parole scritte hanno un effetto (ed una permanenza nel tempo e nello spazio, anche virtuale) molto molto diverso da quelle che “al vento ne le foglie lievi si perdono” (bep.pez featuring Dante, Paradiso XXXIII, 65-66); chi se n’è dimenticato, scolpendo nei byte alterchi più degni della piazza di un mercato, ha fatto un errore nei confronti propri e degli altri.
Ho leggermente sogghignato quando ho visto i saluti degli anonimi accompagnati dalla vendicativa profezia sul futuro silenzio del forum. Per quanto (poco) ne so, di cacchiate durante l’anno scolastico ne escono, da sempre, a iosa. Ci sarà spazio per discutere e parlare, magari con più civiltà e rispetto (e se gli anonimi mestatori si rodono anche un po’, beh, tanto di meglio. Citerei Dante anche qui, ma forse è meglio evitare…).
Mi pare di aver detto quello che volevo. Se mi verrà in mente altro, lo comunicherò (questo è il bello della rete).
Prima di chiudere, i miei ringraziamenti
* a chi finora ha creato, gestito e moderato il forum, dando spazi nuovi per “incontrarsi”
* a chi ha partecipato e partecipa alle discussioni, nello spirito iniziale del forum
* a chi continuerà a partecipare, perché credo sia davvero un’iniziativa interessante.
E se qualcuno, recuperando Dante (uhm… forse chi mi rimprovera di citarlo troppo spesso non ha tutti i torti…), per la propria «coscienza fusca | o de la propria o de l'altrui vergogna” “sentirà la tua parola brusca” “nondimen, rimossa ogne menzogna, | tutta tua visïon fa manifesta; | e lascia pur grattar dov'è la rogna.” (Paradiso XVII, 124-129)
martedì 14 novembre 2006
È periodo di interrogazioni
In quarta e in quinta queste settimane sono abbastanza impegnative.
Niente di meglio di una pausa con 'sto brano, in cui il protagonista assomiglia molto a uno degli alunni di quarta.
(grazie, Federico, per la segnalazione)
Niente di meglio di una pausa con 'sto brano, in cui il protagonista assomiglia molto a uno degli alunni di quarta.
(grazie, Federico, per la segnalazione)
sabato 11 novembre 2006
Manzoni e/o Verga
Ho messo nella solita cartella di quinta il file con i testi per l'esercitazione forzata e casalinga di saggio breve letterario (con possibilità di presentazione di "bozza" per preventiva visione ed aggiustamento).
PS: promessa mantenuta :-)
PS: promessa mantenuta :-)
venerdì 10 novembre 2006
Curiosità
Giravo per il De Mauro online e ho trovato 'ste due pagine: l'elenco dei lemmi più ricercati sul dizionario e quello delle parole non trovate. Del secondo, beh, meglio dire poco: è un campionario di cazzate. Il primo suggerisce invece alcune considerazioni. "Gatto" è il termine che si trova di default nella finestra di ricerca: mi sa che basta un "invio" di troppo e ci si trova a leggere di felini. Bella l'idea di cercare "vocabolario" in un vocabolario, sa molto di gioco letterario (che apprezzo, così come la rima...). No comment su parolacce & similia; ok per i termini che arrivano successivamente, magari poco noti.
Una curiosità: possibile che "faldistorio" sia tra le 26 parole più cercate da gennaio ad oggi? Chi sa cosa sia, prima di andare a cercarlo qui?

Una curiosità: possibile che "faldistorio" sia tra le 26 parole più cercate da gennaio ad oggi? Chi sa cosa sia, prima di andare a cercarlo qui?


giovedì 9 novembre 2006
mercoledì 8 novembre 2006
Multiple choice
Da quale romanzo è tratta la seguente citazione?
«Non è come credi. Come dicono i saggi o gli uomini banali, non è tutto oro quello che luccica. Quando ero qui non vedevo l'ora di andarmene. Ho solo scoperto che il mondo è uguale dappertutto. L'unico posto che cambia davvero è il posto dove sei nato. Forse non si dovrebbe tornarci mai.»
a) Giovanni Verga, I Malavoglia
b) Giorgio Faletti, Fuori da un evidente destino
c) Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi
d) Italo Calvino, Palomar
«Non è come credi. Come dicono i saggi o gli uomini banali, non è tutto oro quello che luccica. Quando ero qui non vedevo l'ora di andarmene. Ho solo scoperto che il mondo è uguale dappertutto. L'unico posto che cambia davvero è il posto dove sei nato. Forse non si dovrebbe tornarci mai.»
a) Giovanni Verga, I Malavoglia
b) Giorgio Faletti, Fuori da un evidente destino
c) Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi
d) Italo Calvino, Palomar
martedì 7 novembre 2006
Tagli, ritagli e frattaglie
Oggi m'è capitato di parlare di anatomia in quinta, di cuori e fegati in terza, di make up e correzioni virtuali dei volti in quarta (preannunciando il filmato qui sotto...).
Una bella giornata, non c'è che dire...
Una bella giornata, non c'è che dire...
Dammi tre parole: sole, amore e fegato
Brutto autocitarsi, ma so che i miei alunni di terza difficoltosamente recupererebbero da soli questo vecchio post, in cui si discute della fortuna, poeticamente parlando, che la tradizione greco-occidentale ci offre, individuando il cuore come organo nel quale collocare la sede delle passioni.
Cadavere virtuale
Il cadavere virtuale di un uomo condannato a morte e giustiziato nell'agosto del 1993 si aggira sulla rete. "Visible man", come viene chiamato oggi, decise di donare il proprio corpo alla scienza: è stato così scannerizzato e trasformato nella più grande raccolta di immagini anatomiche digitali mai realizzata, un gigantesco atlante multimediale a disposizione di tutti, sul web.
Qui, un interessante articolo da Telema; e qui il sito del progetto "Visible man"
Se ne parlava stamattina in quinta, a margine della lettura di "Lezione di anatomia" di Arrigo Boito.
Qui, un interessante articolo da Telema; e qui il sito del progetto "Visible man"
Se ne parlava stamattina in quinta, a margine della lettura di "Lezione di anatomia" di Arrigo Boito.
sabato 4 novembre 2006
Letture per iPod
Per chi non si accontanta della lettura dei Malavoglia, un giro sul sito del prof. Gaudio per la lettura integrale dei Promessi Sposi (finora giunta al cap. 18°), disponibile anche su iTunes, nella categoria "podcast".
venerdì 3 novembre 2006
Tra Cesare e Sallustio
Sinceramente, non ricordo bene come stamattina si sia arrivati, in quarta, a parlare di 'sto brano dei Muppets, mentre qualcuno "riparava" un test di latino e qualcun altro lo recuperava. Siccome c'è stato anche chi ha detto di essere internettianamente (semi)analfabeta, e che il filmato da solo non l'avrebbe recuperato, et voila, ecco fatto il servizio completo (peraltro, aver recuperato e visto lo spezzone mi dà una mano in una giornata che sembra dover finire tra depressione e scazzo).
mercoledì 1 novembre 2006
Letture/ascolti/visioni
Per aiutare fanciulle e fanciulli di quinta a preparare il prossimo giro, due link utili:
I Promessi Sposi nella versione del Trio Solenghi-Lopez-Marchesini: quasi un classico anche questo, ormai;
per chi è in arretrato con I Malavoglia, la trasmissione di Radio3 che li presenta e li legge.
I Promessi Sposi nella versione del Trio Solenghi-Lopez-Marchesini: quasi un classico anche questo, ormai;
per chi è in arretrato con I Malavoglia, la trasmissione di Radio3 che li presenta e li legge.
Letture

Se penso che Mattia Pascal torna al paesello quando scopre l'impossibilità di vivere sotto le (mentite) spoglie di Adriano Meis, capisco quanto diverso sia il grado di intraprendenza di americani ed italiani...
Quinta: primo giro
Ho messo nella solita cartella di quinta il file con i contenuti della interrogazione riepilogativa del primo trimestre. Un augurio di buon lavoro a tutti!
Quarta: primo giro
Ho messo nella solita cartella di quarta il file con i contenuti della interrogazione riepilogativa del primo trimestre. Un augurio di buon lavoro a tutti!
martedì 31 ottobre 2006
Sempre sulla rosa
Mi si dice che i link agli interventi di Dario Fo non funzionano; proviamo a vederli a partire da questo indirizzo (nella sezione dedicata ai saggi)...
Carini entrambi, ma il primo dei due merita un po' più di attenzione (i contenuti possono esssere ritenuti "discutibili", pertanto ne sconsiglio la lettura agli animi più candidi).
Carini entrambi, ma il primo dei due merita un po' più di attenzione (i contenuti possono esssere ritenuti "discutibili", pertanto ne sconsiglio la lettura agli animi più candidi).
domenica 29 ottobre 2006
Alla fine del giro

Rosa fresca aulentisima capari jnverla state
ledonne tidisiano pulzelle maritate
trami deste focora seteste abolontate
perte nonaio abento notte edia
penzando purdivoi madonna mia.
Finiamo domani il primo giro in terza, e chiuderemo la prima "Unità di Apprendimento" con un classico cui finora non ho fatto cenno, "Il Contrasto" di Cielo d'Alcamo; nello stesso sito è disponibile anche la riproduzione del manoscritto (qui sopra, uno stralcio).
Pubblivoro
Guardo poca tv in questo periodo; mi consolo però con questo sito, che rende disponibili online i migliori spot (che non ce ne siano, per ora, di italiani è significativo).
Carino e utile per quanti devono ripassare la teoria darwiniana, noitulovE, gentilmente offerto da Guinness©.
Carino e utile per quanti devono ripassare la teoria darwiniana, noitulovE, gentilmente offerto da Guinness©.
giovedì 26 ottobre 2006
Tecnoderive
Guardo i commenti al mio intervento precedente e mi rendo conto
1) dell'importanza che oggi assume la scelta di un OS rispetto al un altro
2) dell'analfabetismo informatico dello scrivente, che ha seguito gli adeguamenti tecnologici della propria "parrrocchia" ma non s'è granché preoccupato dei mondi esterni
3) dei gusti raffinati, in termini di solidità di sistema operativo, di alcuni dei miei alunni, anche più giovani
4) del cambiamento inesorabile dei tempi: una discussione di 'sto genere era inimmaginabile, fino a qualche anno fa
5) del fatto che comunque Apple disegna strumenti che altri nemmeno immaginano
6) della necessità di riattaccarsi alla letteratura. (probabilmente qualcuno pensa che quest'ultima considerazione non c'entri niente. tra un po' troverò tempo e voglia per chiarire perché io la penso diversamente)
1) dell'importanza che oggi assume la scelta di un OS rispetto al un altro
2) dell'analfabetismo informatico dello scrivente, che ha seguito gli adeguamenti tecnologici della propria "parrrocchia" ma non s'è granché preoccupato dei mondi esterni
3) dei gusti raffinati, in termini di solidità di sistema operativo, di alcuni dei miei alunni, anche più giovani
4) del cambiamento inesorabile dei tempi: una discussione di 'sto genere era inimmaginabile, fino a qualche anno fa
5) del fatto che comunque Apple disegna strumenti che altri nemmeno immaginano
6) della necessità di riattaccarsi alla letteratura. (probabilmente qualcuno pensa che quest'ultima considerazione non c'entri niente. tra un po' troverò tempo e voglia per chiarire perché io la penso diversamente)
domenica 22 ottobre 2006
Se lo dice lui...
Cara Signora,
fa piacere condividere una passione.
Ho acquistato il mio primo Mac nel 1987, era un Mac Plus. In una delle prossime occasioni di incontro, si faccia riconoscere: la invito a un brindisi per i miei primi 20 anni da Apple-User.
Nel frattempo, un invito a godersi le parole della concorrenza, che parla di filosofia del prodotto e non di meri dati di vendita...
fa piacere condividere una passione.
Ho acquistato il mio primo Mac nel 1987, era un Mac Plus. In una delle prossime occasioni di incontro, si faccia riconoscere: la invito a un brindisi per i miei primi 20 anni da Apple-User.
Nel frattempo, un invito a godersi le parole della concorrenza, che parla di filosofia del prodotto e non di meri dati di vendita...
Un cachi, due cachi...


Stranamente d'accordo

Farò mio, nell'attività professionale, il seguente principio, dettato dal professore per antonomasia: «Sono scontenti tutti, quindi va bene. Va bene, va bene.»
Da qui, la bella caricatura. Grazie all'autore.
Occupare il tempo
Nella solita cartella di terza si trovano le indicazioni sui lavori scritti da preparare nel periodo 23-30 ottobre.
venerdì 20 ottobre 2006
Passare dalle finestre

mercoledì 18 ottobre 2006
Il primo giro di giostra

Buon lavoro!
L'immagine, suggestiva, viene da qui. Un grazie all'autore.
domenica 15 ottobre 2006
Praha
Le cose che ricordo (cronologicamente)
La puntualità di tutti il mattino della partenza
Malpensa triste e (quasi) solitaria
Nicola, il menagramo aereo
Le musiche da flebo dell’autista che ci ha presi e riportati all’aeroporto ceco
La velocità delle scale mobili, soprattutto a Invalidovna
Ukončete výstup a nástup, dveře se zavírají
Gli odori terrificanti che si sprigionano da chioschi, negozi alimentari e ristoranti
La ricerca disperata della piastra per capelli
La quantità di birra e cibo che d.G.S. si scofana
La risalita contromano (e la cazziata della seconda sera...)
La nebbia della seconda mattinata
Il registratore che si palla in continuazione al castello di Konopiste
In albergo, le notti calme dei trevigliesi e bordellose dei clarensi
«Ma dove non è stato Kafka?»
La quantità di carne ingurgitata il terzo giorno
La “strana storia” dell’alunna scomparsa
Le guide spericolate del collega C.B. nel quartiere ebraico
Tutti a toccare la raffigurazione di Giovanni Nepomuceno buttato dal ponte
Le 10 corone raccolte con il «Don Bosco ritorna» sul Ponte Carlo
L’entusiasmo generalizzato (pure dei 35enni!) per il LaserGame nei pressi di Můstek
Le cose che mi hanno infastidito
Qualche urlo/verso/schiamazzo, in camera
Qualche “fuga” nei momenti seri
Qualche mia incazzatura, inutile e di troppo
Le cose che mi hanno sorpreso
Tutti (o quasi…) presenti
Nessuno strascinamento da deportazione durante le visite
L’invito alla serata after (grazie davvero, ma gli -anta incombenti non me la permettono...)
Le cose che mi hanno “commosso”
I disegni dei bambini di Terezin
I discorsi fatti con qualcuno, quando se n’è presentata l’occasione
La capacità di rispettare le promesse
Conclusione
C’è chi pensa sia stata una gita, può darsi; per me è stato più di un esame di maturità. Tutti promossi (con valutazioni diverse, ovviamente… -- scritto sogghignando bastardamente)
E che Giovanni Nepomuceno, Carlo IV, Hus, Francesco Ferdinando, Kafka & co. veglino su di noi.
La puntualità di tutti il mattino della partenza
Malpensa triste e (quasi) solitaria
Nicola, il menagramo aereo
Le musiche da flebo dell’autista che ci ha presi e riportati all’aeroporto ceco
La velocità delle scale mobili, soprattutto a Invalidovna
Ukončete výstup a nástup, dveře se zavírají
Gli odori terrificanti che si sprigionano da chioschi, negozi alimentari e ristoranti
La ricerca disperata della piastra per capelli
La quantità di birra e cibo che d.G.S. si scofana
La risalita contromano (e la cazziata della seconda sera...)
La nebbia della seconda mattinata
Il registratore che si palla in continuazione al castello di Konopiste
In albergo, le notti calme dei trevigliesi e bordellose dei clarensi
«Ma dove non è stato Kafka?»
La quantità di carne ingurgitata il terzo giorno
La “strana storia” dell’alunna scomparsa
Le guide spericolate del collega C.B. nel quartiere ebraico
Tutti a toccare la raffigurazione di Giovanni Nepomuceno buttato dal ponte
Le 10 corone raccolte con il «Don Bosco ritorna» sul Ponte Carlo
L’entusiasmo generalizzato (pure dei 35enni!) per il LaserGame nei pressi di Můstek
Le cose che mi hanno infastidito
Qualche urlo/verso/schiamazzo, in camera
Qualche “fuga” nei momenti seri
Qualche mia incazzatura, inutile e di troppo
Le cose che mi hanno sorpreso
Tutti (o quasi…) presenti
Nessuno strascinamento da deportazione durante le visite
L’invito alla serata after (grazie davvero, ma gli -anta incombenti non me la permettono...)
Le cose che mi hanno “commosso”
I disegni dei bambini di Terezin
I discorsi fatti con qualcuno, quando se n’è presentata l’occasione
La capacità di rispettare le promesse
Conclusione
C’è chi pensa sia stata una gita, può darsi; per me è stato più di un esame di maturità. Tutti promossi (con valutazioni diverse, ovviamente… -- scritto sogghignando bastardamente)
E che Giovanni Nepomuceno, Carlo IV, Hus, Francesco Ferdinando, Kafka & co. veglino su di noi.
lunedì 9 ottobre 2006
viaggiodistruzioneecultura
beh, leggermente angosciante la catena fonosillabica, con quel "distruzione" che fa presagire il peggio.
mi vengono in mente i giorni a Barcellona di 3 anni fa, con la mezza rissa in sala giochi, la notte al pronto soccorso, il tizio che aveva scassato il mobile, quello che s'era microfratturato l'alluce (secondo giro al pronto soccorso), quello che s'era perso e quelli che s'erano messi a fare il festino a fumo...
era finita con 8 sospensioni di durate diverse, se non ricordo male.
ma non era iniziata così male come questa volta; domani si parte e io sostituisco la prof di arte, originaria accompagnatrice ufficiale. Oggi s'è dispersa la seconda accompagnatrice, prontamente sostituita dal collega di filosofia, con cui ho condiviso "quella" Barcellona. Ci aggiungiamo che si vola con Alitalia, il cui amministratore delegato pochi giorni fa ha parlato di possibile bancarotta e vedo prospettive poco allettanti per il ritorno.
Nel compenso le previsioni danno cielo coperto, un po' freddino ma niente acqua. Staremo a vedere.
Sabato si ritorna da Praga e, prima o poi, due righe le si scrive.
Nel frattempo scriveranno anche fanciulle e fanciulli di terza: si preannunciano pagine e pagine di roba buona da blog...
mi vengono in mente i giorni a Barcellona di 3 anni fa, con la mezza rissa in sala giochi, la notte al pronto soccorso, il tizio che aveva scassato il mobile, quello che s'era microfratturato l'alluce (secondo giro al pronto soccorso), quello che s'era perso e quelli che s'erano messi a fare il festino a fumo...
era finita con 8 sospensioni di durate diverse, se non ricordo male.
ma non era iniziata così male come questa volta; domani si parte e io sostituisco la prof di arte, originaria accompagnatrice ufficiale. Oggi s'è dispersa la seconda accompagnatrice, prontamente sostituita dal collega di filosofia, con cui ho condiviso "quella" Barcellona. Ci aggiungiamo che si vola con Alitalia, il cui amministratore delegato pochi giorni fa ha parlato di possibile bancarotta e vedo prospettive poco allettanti per il ritorno.
Nel compenso le previsioni danno cielo coperto, un po' freddino ma niente acqua. Staremo a vedere.
Sabato si ritorna da Praga e, prima o poi, due righe le si scrive.
Nel frattempo scriveranno anche fanciulle e fanciulli di terza: si preannunciano pagine e pagine di roba buona da blog...
domenica 8 ottobre 2006
Grazie!
No so chi abbia scritto questo primo commento, né a chi possa essere attribuita la paternità di questi due; so solo che devo un grazie sincero e sentito.
PS: superati i 500 post. Mi sembra che 'sto blog stia diventando il diario che non ho mai avuto...
PS: superati i 500 post. Mi sembra che 'sto blog stia diventando il diario che non ho mai avuto...
sabato 7 ottobre 2006
Pellegrinaggio
Non sono riuscito, stamattina, a fare la strada a piedi da scuola a Caravaggio; ho fatto però in modo di esserci per salutare chi c'era e per partecipare alla Messa di inizio d'anno, soprattutto con un pensiero "più speciale" per chi frequenta la quinta; con loro due anni fa ci si era conosciuti anche facendo insieme quella strada...
M'è dispiaciuta l'assenza di molti (forse dovevo intuirla dalle difficoltà che, commentando il canto VI del Paradiso, s'erano evidenziate in classe).
Ringrazio invece davvero chi c'era, credente o meno: c'è un valore simbolico nelle proprie azioni e ci sono momenti in cui forse "sacrificare" una mattinata (altrimenti dedicabile magari al cazzeggio o allo studio della filosofia) per un momento di partecipazione comunitaria dà un segno visibile del proprio essere-con-gli-altri, magari solo scambiandosi un'occhiata o due semplici parole...
M'è dispiaciuta l'assenza di molti (forse dovevo intuirla dalle difficoltà che, commentando il canto VI del Paradiso, s'erano evidenziate in classe).
Ringrazio invece davvero chi c'era, credente o meno: c'è un valore simbolico nelle proprie azioni e ci sono momenti in cui forse "sacrificare" una mattinata (altrimenti dedicabile magari al cazzeggio o allo studio della filosofia) per un momento di partecipazione comunitaria dà un segno visibile del proprio essere-con-gli-altri, magari solo scambiandosi un'occhiata o due semplici parole...
venerdì 6 ottobre 2006
Il tempo va, passano le ore...
La riflessione sul De brevitate vitae di Seneca può, per fanciulle e fanciulli di quinta, essere ampliata leggendo:
questa brevissima introduzione all'opera, nella quale si richiamano le metafore del punto e del fiume
il capitolo dedicato al tempo (pag. 6-7) di questo interessante saggio breve. Credo non sia male anche una lettura integrale...
questa brevissima introduzione all'opera, nella quale si richiamano le metafore del punto e del fiume
il capitolo dedicato al tempo (pag. 6-7) di questo interessante saggio breve. Credo non sia male anche una lettura integrale...
martedì 3 ottobre 2006
Edipo & il suo complesso

qui, per leggere qualcosa di sensato su Edipo
qui, per avere un'idea di cosa possa essere una tragedia
qui, per recuperare una definizione di genere letterario.
domenica 1 ottobre 2006
Tra cipolle e zanzare (2)
le ultime tre perle che m'erano rimaste nel file...
All'ortografia di sicuro non fa bene...
La zanzara è un piccolo animale nero lungo al massimo un centimetro e apparentemente innoquo.
Misteri da donne
Parlando di questo tema con la mia parrucchiera ho scoperto che la cipolla è utilizzata anche per la produzione di prodotti di bellezza.
Fine e posologia del cataplasma
Anche i fisioterapisti la utilizzano perché con essa si può fare un medicamento pastoso, detto cataplasma, da applicare su una parte del corpo al fine di migliorare ascessi e geloni, e addirittura emorroidi.
All'ortografia di sicuro non fa bene...
La zanzara è un piccolo animale nero lungo al massimo un centimetro e apparentemente innoquo.
Misteri da donne
Parlando di questo tema con la mia parrucchiera ho scoperto che la cipolla è utilizzata anche per la produzione di prodotti di bellezza.
Fine e posologia del cataplasma
Anche i fisioterapisti la utilizzano perché con essa si può fare un medicamento pastoso, detto cataplasma, da applicare su una parte del corpo al fine di migliorare ascessi e geloni, e addirittura emorroidi.
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