lunedì 26 febbraio 2007

All you need is hole… (part two)

il seguito del post di ieri

È una mancanza di materia nella materia. Qualsiasi buco di una data materia è riempito con qualcosa, noi però lo consideriamo buco perché è riempito con qualcosa di meno denso di ciò che lo circonda.. Non è più buco quando questo è riempito con qualcosa che ha all’incirca la densità di ciò che lo circonda.

Dal punto di vita concettuale ci si può chiedere se il buco esista o meno ed è possibile rispondere evidenziando al “non fisicità” della cosa negandone l’esistenza, oppure risaltandone il concetto che trova diverse applicazioni nella vita di tutti i giorni e pertanto esiste.

Per quanto riguarda il colore è impossibile definirlo acromatico perché come la sensata esperienza chiaramente ci propone è di infiniti colori a seconda di dove lo si posiziona.

Se non ci fosse il buco, prova a pensare a quante cose non puoi fare.

Il buco è un innocuo spazio vuoto, è un niente ma nella realtà può essere tutto.
Il buco stesso è mancanza di realtà. Ma può esistere la mancanza di sostanza? Fisicamente no. Ci saranno sempre molecole, anche nello spazio. Il vuoto assoluto è una concezione astratta quindi, effettivamente, il buco non esiste.

Se tutta la materia fosse “piena” non si potrebbero mettere in rilievo, avere sfumature, perché tutto sarebbe pieno e uguale.

Ci poniamo una domanda fondamentale: quando il buco viene riempito di qualsivoglia materia, è ancora un buco?

Il buco è ovunque e ha vari ruoli. (…) Quindi nonostante il buco sia un’entità nulla al quale tutto gira intorno è utile e inevitabile perché un mondo senza buco è come un uoo senza cervello.

Il buco è una realtà/irrealtà che racchiude in ogni aspetto di sé una forte contrapposizione di essere/non essere, positività e negatività.

Il buco, empiricamente parlando, è una porzioni di spazio in cui a prima vista può sembrare mancante di qualcosa, ma che in realtà è pieno di di materia e di vita.

Il buco è un pezzo di qualcosa dove manca qualcosa.

Il buco non rappresenta unicamente l’apertura che ci introduce alla scoperta di ciò che non conosciamo, ma è anche il mezzo mediante il quale cerchiamo di isolare tutto ciò che non apprezziamo ponendolo, tramite il buco stesso, in una dimensione da noi distante in modo tale che non possa più raggiungerci.

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