venerdì 19 gennaio 2007

Simulazioni

Non male la simulazione dei colloqui della maturità che abbiamo fatto stamattina.
È vero, alcuni correttivi sono opportuni: aspettare la nomina, da parte del ministro, dei commissari esterni, così da rendere il più vicina possibile alla realtà l’esperienza dei candidati e, soprattutto, posticipare l’estrazione dei fortunati vincitori dell’esperienza per garantire un più generalizzato e proficuo ripasso. Ma le cose, questo primo anno, sono andate così.
Ho fatto da esaminatore in un'altra classe; beh, è consolante sapere che anche “al classico” ci si impalla, ad esempio, su endecasillabi e sonetti. E io che pensavo di essere l’unico a non essere riuscito a far digerire bene ‘ste cose ai miei alunni… Quanto a loro, ammetto di essere un po’ in tensione; sono il coordinatore di classe ma non ho ancora ritirato le schede con la valutazione; cerco di immaginare come possano essere andati, facendomi un’idea dai commenti che ho sentito dai colleghi e dagli spezzoni di interrogazione che ho scorciato. Ho avuto la percezione, in quei momenti, del “distacco” che è insito in ogni esame, della “emancipazione” che ogni alunno conquista rispetto a chi gli ha (o meglio, avrebbe) dovuto insegnare qualcosa; in sostanza, m’è parso di veder anticipata, in qualche modo, la fine dei tre anni che si sono passati, con alterne fortune, insieme. Ci sarà modo, tornando al lavoro quotidiano, di dimenticare per un po’ questa sensazione, almeno da parte mia. Al momento, per davvero, i miei complimenti preventivi a chi s’è smazzato questa fatica, s’è presentato a scuola e ha provato cosa significa studiare “in abbondanza”. A tutti gli altri (ed in particolare all’anonimo commentatore del post precedente, che dichiara la sua sfrenata passione per la Commedia di Dante) l’augurio perché questa prova possa essere servita per prendere le giuste misure riguardo alle cose che ancora ci sono da fare. E, per me, la speranza che di aver esaurito l’agitazione che in ’sti giorni ho avuto addosso. È normale, credo, essere abbastanza in tensione quando si devono affrontare degli esami, simulati o veri che siano; lo è un po’ meno se la tensione ti assale e tu non sei il candidato, ma il prof…

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