martedì 26 settembre 2006

Tra cipolle e zanzare

Estratti rigorosamente ANONIMI dalle esercitazioni argomentative di alunne ed alunni di terza

Hard
Lei, la cipolla rossa, pare avere una sua personalità, tanto da punire chi la spoglia del suo sottilissimo velo esterno, facendo macchiare e maleodorare quelle dita sfrontate.

Progressi
In Inghilterra un team di scienziati ha prodotto tramite alterazioni del DNA una cipolla che non fa lacrimare gli occhi, è facilmente digeribile e non fa puzzare l’alito. L’uomo ormai sta facendo passi da gigante.

Nuova saggezza popolare
In conclusione si può dire che il proverbio “una mela al giorno toglie il medico di torno” non è completamente esatto; il termine “mela” potrebbe essere sostituito con “cipolla”.

Prof 1 - da non nominare
Personalmente non amo più di tanto la cipolla perché non è la mia verdura preferita; comunque devo riconoscere che è molto utile e più di quanto possa sembrare, perché come disse il nostro ex professore di italiano (non lo nomino) una cosa non è mai soltanto una cosa.

Prof 2 - 'azz, ma sono sfigato coi prof...
Dopo aver fatto italiano al biennio, svolgendo temi del tipo “la vita di una foglia” o “il rumore del silenzio”, pensavo di aver provato a scrivere qualunque cosa, ed essendomela cavata anche abbastanza bene pensavo di essere in grado di elaborare qualunque tipo di tema, ma sinceramente “l’elogio della cipolla” mi mette in difficoltà. Sapendo però che Pablo Neruda ha scritto una poesia intitolata “Ode al carciofo”, anch’io posso spremermi le meningi per scrivere qualcosa di interessante.

Alla maniera di Leopardi
«che fai tu zanza in ciel?
Dimmi che fai silenziosa zanza?
Ti svegli al mattino e vai contemplando animali;
indi ti posi sulla loro pelle.
Ancor non sei paga di bucare tutti quanti?
Ancor non prendi a schivo,
ancor sei vaga di mirar questo sangue?»

Non per essere maschilista???
Diciamo la verità: a pungere uomini/donne e animali sono solo le zanzare femmine!!! Perché non i maschi? Non per essere maschilista, ma le maschie (gli zanzari) sono più avanti delle femmine, come in ogni animale, e conoscono altri modi per nutrirsi.

Splat
Arriva planando verso il letto, atterra, zampetta un poco e una volta trovato il piccolo pezzo di epidermide non spruzzata da tutte quelle porcherie odierne si prepara ad uno spuntino. SPLAT!!! “…se ti prendo ti spiaccico!” E così si spegne un’altra piccola culicide, un insetto caratterizzato da un addome lungo e stretto e apparato boccale che forma un lungo rostro atto a pungere e succhiare. Una zanzara, per capirci.

Uella!
Ascoltate: a mio parere questo mondo non può fare a meno della cipolla. L’umanità non è pronta a vivere senza di essa.

E meno male che non volano le vacche...
Magari se la zanzara non esistesse ci sarebbe un altro insetto peggiore, più fastidioso, più dannoso, forse mortale perché, come si dice, chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non quel che trova.

«Sapor di forte agrume»

È difficile accettare le critiche, soprattutto quando arrivano da persone che, in altre circostanze, hanno dimostrato di avere la testa sulle spalle e, quindi, di saper pesare le parole che ti dicono.
Però, se tra la prima e la seconda ora di lezione, nell’intervallino, ti vengono a dire che il primo canto del Paradiso di Dante sembra un po’ “palloso”, io mi metto a dubitare del fatto di essere capace di parlarne.
Possibile, mi chiedo, che questo genere di testo “non prenda” più? che un’istanza alta, una poesia impegnata, il desiderio di raccontare se stessi ed il meglio di sé – è vero, in un linguaggio inattuale, in una forma difficile… – non susciti l’interesse di chi sta ad ascoltare?
Cavolo! ci mettiamo a leggere i blog degli altri, le parole, a volte disordinate, delle composizioni che ci vengono spontanee, sull’onda dell’emozione di un momento, e non siamo più capaci di prestare l’ascolto impegnativo che le cose veramente importanti richiedono?
C’è qualcosa che non mi torna; spero sia solo una sensazione temporanea.
Sono graditi commenti; qui o dovunque mi possiate trovare.

sabato 23 settembre 2006

Ossignùr!

L’ex-anonimo (dtsm) mi scrive in un commento:
non mi farò intimidire dai suoi inutili tentativi di confondermi.
Farò si che la sua idea del blog si ritorca contro di lei,ad ogni sua pubblicazione che metta in ridicolo un solo componente della 3A noi risponderemo sul nostro blog mettendola in ridicolo,OCCHIO PER OCCHIO DENTE PER DENTE.
Le consiglio di arrendersi per preservare la sua salute mentale,ma se perseverrasse nella sua folle impresa HA TROVATO PANE PER I SUOI DENTI(uhahuahuau)
UN SOLDATO NON PIANGE
UN SOLDATO NON DIMENTICA
UN SOLDATO SI VENDICA


Nessuna intenzione di ridere di nessuno, sia chiaro. L’intenzione era quella di (sor)ridere con tutti.
Riprendo letteralmente le parole che ha detto poco meno di una settimana fa qualcun altro (con la Q maiuscola…): «Sono vivamente rammaricato per quanto è successo». Mi sa che sono stato frainteso anch'io :-)

PS: ma se invio post che contestualmente mettano in ridicolo più di un componente della terza A evito ritorsioni? nel messaggio si parla di “uno solo”… (ue’, scherzavo, scherzavo)

venerdì 22 settembre 2006

Lotta dura senza paura

Vedo con piacere che i miei alunni iniziano a scrivere e contrattaccare; bene…
La sfida è aperta.
Con due precisazioni:
1) dato che in uno dei blog “di là” si fanno i nomi, beh, mi permetterò di farli anch’io (e, magari, ci metto pure le testine – chiedere alla fotografa di classe cosa siano – degli autori)
2) “mimettoleditanelnaso”? che bei ricordi… era l’intestazione di uno dei miei primi account di posta (peraltro ancora attivo…).
Sono disponibile a trattare per definire regole di ingaggio che, pur conservando l'obiettivo principale della diffusione delle cazzate, salvaguardino almeno in parte la (poca) dignità di alcuni degli autori, più o meno involontari. Contattatemi coi mezzi che conoscete :-)

giovedì 21 settembre 2006

«dal letame può nascere un fiore»

Ho chiesto ad alunne ed alunni di terza di cimentarsi in un descrizione "insolita": la pattumiera di casa loro. Lo scopo dell'esercizio era, evidentemente, quello di verificare la capacità di osservazione e di "restituzione" letteraria dell'oggetto. Sono però state effettuate alcune osservazioni che penso sia bene condividere (i titoli sono miei)...

Premessa
È la prima volta che mi cimento nella descrizione di un bidone per l’immondizia, quindi partendo dal presupposto che questa descrizione farà schifo, posso cominciare la descrizione.

Filosofia del pattume
Secondo me è importante che in ogni casa la pattumiera sia ordinata e ben pulita, per quanto la sua funzione lo consenta. Ritengo che ordine e pulizia siano due prerogative fondamentali per la vita di ognuno; e ciò vale anche per la spazzatura, che è lo scarto del nostro vivere quotidiano, il resto della divisione di ciò che privilegia la nostra esistenza a livello materiale.

Pathos del cestino
Ma la pattumiera è sempre stata lì. Colma di espressioni col risultato sbagliato, di temi mal riusciti, di lettere che mi hanno fatto piangere, ridere o arrabbiare, di fotografie stracciate e biglietti stropicciati. Sempre lì, a inghiottire in silenzio i miei sbagli.

Pareri discordanti
All’interno della pattumiera mia mamma mette solo ed esclusivamente sacchetti di plastica verdi e profumati con i manici gialli che, secondo lei, coprono i cattivi odori e sono igienici.

Determinismo
Nella vita c’è chi nasce per la scienza, chi per le arti e chi per contener monnezza.

Ma dove vive?
Ma ecco la nostra protagonista: la pattumiera, il cestino, la monnezza, quel cilindro ingiallito e puzzolente nascosto nella penombra sotto il lavandino.

Strane radiografie
La spazzatura non è un qualcosa che sta necessariamente dentro un sacco nero. È anche dentro ognuno di noi.

Affetti
Ho scelto di descrivere questo bidone perché ci sono particolarmente affezionato per i tanti anni che è rimasto in cucina e per le tante volte che l’ho dovuto portare fuori.

Educazione differenziata
Viene riempito solo con spazzatura “umida”, fatta eccezione quando mio padre butta in esso dell’altro perché usa il primo cestino aperto che trova.

Tra neologismi e stupore per la scienza
Com’è? Classica, cilindrica, bianca. È una pattumiera “sottolavandinica” cioè che sta sotto al lavandino. (…) È una dimostrazione dell’avanzamento cerebrale umano e della “scansafatichezza” umana: infatti basta semplicemente aprire l’anta per fare in modo che il cilindro bianco esca dal suo scompartimento aprendo automaticamente, per mezzo di un congegno non spiegabile scientificamente, il suo coperchio in modo da poter verificare al primo impatto il contenuto e il lezzo.

Generazione spontanea
(…) si usa con i sacchetti di mais, e se non si svuota con un’elevata frequenza puzza e all’interno nascono i vermi.

Paesaggio
Il parallelepipedo grigio giaceva immobile sul balcone della cucina. I pochi raggi di sole che filtravano dalla verde ringhiera, che dava sull’uscita del garage, illuminavano le lunghe scanalature come scavate sul coperchio rovinato dal tempo. Il passare dei giorni e l’ambiente avevano ormai sbiadito quel grigio intenso, facendolo diventare sempre più chiaro, quasi bianco (…)

Riciclaggio
Devo stare anche attento a non buttarci dentro fazzoletti che, purtroppo, sono molto attraenti per il mio cane che però, dopo averli mangiati, sta male.

Eddài!
Penso che siate riusciti a capire com’è la pattumiera di casa mia ma in caso contrario sforzatevi e usate un po’ più di fantasia.

giovedì 14 settembre 2006

Figure (2)

...però, dai, stamattina ero (anche) in prima pagina...

Figure (1)

Avevo detto che si trattava di un'epanalessi (ripetere all'inizio, al centro o alla fine di una frase una parola o un'espressione per rafforzarne l'idea); Emilio ha avanzato l'ipotesi dell'epanortosi (modificare o anche capovolgere un'affermazione precedente). Mi venne un dubbio (tanto che il buon Nicola si segnò un bel punto interrogativo in fianco all'epanalessi diligentemente appuntata sul suo libro).
Sciolgo il dubbio: era ed è un'anadiplosi (ripetizione di uno o più elementi terminali di un segmento di discorso, all'inizio del segmento successivo). A mia parziale discolpa: anticamente l'anadiplosi era conosciuta come epanastrofe (dal che la confusione, alimentata dalla tesi savoldelliana e dal silenzio basito dell'intera classe, peraltro mai granché collaborativa -eufemismo!- in fatto di figure retoriche).
Già che ci sono, invito a un excursus, per completare il quadro, tra epanadiplosi (ricorrenza di una o più parole all'inizio e alla fine di una frase o di un verso) ed epifora (ripetere una parola o più parole alla fine di enunciati), che è speculare all'anafora (ripetizione di una parola o di gruppi di parole all'inizio di frasi o di versi successivi).
A chiudere, non abbiamo mai parlato di catafora (collocazione a fine frase di una parola che normalmente sarebbe posta all'inizio perché soggetto) e di simploche, che combina anafora ed epifora.
Rammento che s'è anche visto un poliptoto (una parola ripetuta a breve distanza all'interno di un enunciato, pur essendo la stessa, assume una funzione sintattica diversa), che non ha niente a che vedere con l'asintoto, di cui gli alunni di quinta sanno sicuramente quanto basta per aiutare wikipedia a completarne la voce.

Mi scuso per l'errore.

domenica 10 settembre 2006

Orario

Per i patiti della perfezione, gli orari dei primi tre giorni per le classi in cui insegno.

terza A (con scioglimento parziale delle sigle)
lunedì
PEZ(zoni) PEZ * LEC(chi) LEC
martedì
ALB(ertini) STE(llato) * PEZ FEL(trin)
mercoledì
SEV(ergnini) LAT(ella) * LAT PEZ

quarta A
lunedì
STE CAN * ALB BOL
martedì
LAT LEC * LEC OGG
mercoledì
ALB PEZ * SEV BOL

quinta A
lunedì
LEC LEC * BOL TAN
martedì
PEZ PEZ * SEV STE
mercoledì
BOL SEV * ALB TAN

venerdì 8 settembre 2006

«Mi parli di... Giosue Carducci!»


Un po' fuori stagione, forse, ma ho appena finito di vedere Notte prima degli esami e, com'è come non è, mi sento un po' Martinelli...
Buon anno scolastico a tutti!

Organi & Quattro Stagioni

Impegnato a Bergamo il prossimo venerdì pomeriggio per il convegno di cui all'invito, mi chiedo se possa essere l'occasione per una pizza di inizio d'anno...

giovedì 7 settembre 2006

Debiti

Tra 12 ore circa la scuola comincia davvero, per me.
Si tratta di verificare l'(eventuale...) assolvimento del debito di latino per 2 o 3 fanciulli della futura terza A; mi hanno già consegnato, nel mega-incontro di lunedì (dove ho rivisto alcune facce note cui spero sia andato tutto bene, finora), il quaderno delle vacanze con tanto di esercizi svolti e il libro da correggere. Troverò il tempo domani mattina, con un bel risveglio iperanticipato che mette di buon umore. Poiché la versione per il test è già stata scelta, di concerto con la prof. DGR che m'ha rifilato i debitori, non si prevede alcuna ripercussione almeno sulla prima parte della prova.
Però, cavolo, più vado avanti più mi chiedo se non sia possibile dare un taglio a 'sto sistema, soprattutto se – come si prospetta – sarà necessario l'assolvimento di tutti i debiti per poter essere ammessi agli esami finali: non riesco ad immaginare quante bugie gli insegnanti saranno costretti a dire ;-)

mercoledì 6 settembre 2006

Full immersion

Per chi ama la Mela e la Grande Mela.

Cere Bola: 1-2

Erano gli ultimi giorni di scuola e, in palestra, si discuteva con fanciulle e fanciulli allora quartani delle prospettive per il nuovo anno. Una, soprattutto, la questione: chi insegnerà filosofia in quinta? Torneremo alle amorevoli cure (?) del prof. Filippo o proseguiremo con interrogazioni e test del prof. Claudio?
Non sto a raccontare del conflitto dei pareri: chi preferiva la chiarezza espositiva e chi voleva un insegnamento meno formale; chi propendeva per l’uno, chi per l’altro.
Beh, la notizia è questa: si prosegue per la strada imboccata lo scorso anno.

Uhm, proprio come avevo detto…

martedì 5 settembre 2006

Serendipità

«Serendipità è - filosoficamente - lo scoprire una cosa non cercata e imprevista mentre se ne sta cercando un'altra. Ma il termine non indica solo fortuna: per cogliere l'indizio che porterà alla scoperta occorre essere aperti alla ricerca e attenti a riconoscere il valore di esperienze che non corrispondono alle originarie aspettative».

M'è successo mentre cercavo qualcosa da leggere in biblioteca a Treviglio: ho trovato questo libro, che sicuramente sarà oggetto di approfondimento di alcune menti non-euclidee dei fanciulli della prossima quinta.

venerdì 1 settembre 2006

È finita...

...perché per me la scuola è iniziata.
Lungo collegio dei docenti, stamattina, dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 15.30. Si è cominciato a parlare dei documenti per la certificazione della qualità (entro dicembre), degli incontri iniziali con alunni & genitori, delle modifiche all'esame finale di stato e dei necessari aggiustamenti che questo comporta rispetto a quanto s'è fatto negli ultimi anni.
Davvero, è cominciata la scuola.
Quest'insieme di cose, più burocratiche che altro, non mi dà grande soddisfazione; aspetto di vedere le facce di chi già conosco l'11 e di incontrare i nuovi alunni di terza. Che, a dire il vero, iniziano già male: tocca a me verificare l'(eventuale) assolvimento dei debiti che si trascinano dietro, per latino, dalla fine della loro seconda...
Il primo regalo che mi trovo quest'anno: non male come inizio. Vedrò di restituire l'omaggio, magari con gli interessi ;-)