martedì 27 febbraio 2007

Barocco

Nella cartella di quarta, l'elenco delle letture per il lavoro del prossimo lunedì sul Seicento.

Catullo

Nella cartella di terza, i carmi di Catullo "aggiuntivi" commentati in classe.

Esercitazioni di tipologia B

Nella cartella di quinta, gli argomenti per saggi brevi ed articoli di giornale

lunedì 26 febbraio 2007

All you need is hole… (part two)

il seguito del post di ieri

È una mancanza di materia nella materia. Qualsiasi buco di una data materia è riempito con qualcosa, noi però lo consideriamo buco perché è riempito con qualcosa di meno denso di ciò che lo circonda.. Non è più buco quando questo è riempito con qualcosa che ha all’incirca la densità di ciò che lo circonda.

Dal punto di vita concettuale ci si può chiedere se il buco esista o meno ed è possibile rispondere evidenziando al “non fisicità” della cosa negandone l’esistenza, oppure risaltandone il concetto che trova diverse applicazioni nella vita di tutti i giorni e pertanto esiste.

Per quanto riguarda il colore è impossibile definirlo acromatico perché come la sensata esperienza chiaramente ci propone è di infiniti colori a seconda di dove lo si posiziona.

Se non ci fosse il buco, prova a pensare a quante cose non puoi fare.

Il buco è un innocuo spazio vuoto, è un niente ma nella realtà può essere tutto.
Il buco stesso è mancanza di realtà. Ma può esistere la mancanza di sostanza? Fisicamente no. Ci saranno sempre molecole, anche nello spazio. Il vuoto assoluto è una concezione astratta quindi, effettivamente, il buco non esiste.

Se tutta la materia fosse “piena” non si potrebbero mettere in rilievo, avere sfumature, perché tutto sarebbe pieno e uguale.

Ci poniamo una domanda fondamentale: quando il buco viene riempito di qualsivoglia materia, è ancora un buco?

Il buco è ovunque e ha vari ruoli. (…) Quindi nonostante il buco sia un’entità nulla al quale tutto gira intorno è utile e inevitabile perché un mondo senza buco è come un uoo senza cervello.

Il buco è una realtà/irrealtà che racchiude in ogni aspetto di sé una forte contrapposizione di essere/non essere, positività e negatività.

Il buco, empiricamente parlando, è una porzioni di spazio in cui a prima vista può sembrare mancante di qualcosa, ma che in realtà è pieno di di materia e di vita.

Il buco è un pezzo di qualcosa dove manca qualcosa.

Il buco non rappresenta unicamente l’apertura che ci introduce alla scoperta di ciò che non conosciamo, ma è anche il mezzo mediante il quale cerchiamo di isolare tutto ciò che non apprezziamo ponendolo, tramite il buco stesso, in una dimensione da noi distante in modo tale che non possa più raggiungerci.

domenica 25 febbraio 2007

All you need is hole… (part one)

La sostituzione del collega di storia e filosofia, assente, m’ha permesso in quarta di chiudere il capitolo dedicato al barocco con una riflessione sull’astratto concetto di buco.
Qui sotto, la prima selezione di alcuni brani significativi, raffrontabili con la bibbia sull’argomento, Buchi ed altre superficialità, di cui si possono leggere qui alcuni estratti.


-Per esistere deve esserci qualcosa, cioè deve esserci materia intorno
-Se non ci fosse materia sarebbe tutto buco

Finestra sul mondo, un buco è ciò che mette in contatto una persona con la verità nuda e cruda. (…) Sono entità astratte che non sono fisicamente percepibili ma possono essere creati e distrutti a piacimento.

-Il peggior nemico del buco è il tappo.

Senza il buco perderemmo la maggior parte dei piaceri della vita, o meglio non potremmo vivere. L’esistenza degli esseri viventi si basa sull’esistenza del buco.

(Senza buco) tutta la comunicazione sarebbe impossibile, così come sarebbe impossibile avere relazioni (di qualsiasi tipo!) con altre persone.

Il buco è una parte di materia mancante delimitata da materia esistente.

Il buco è una qualsiasi deformazione di una superficie piana, dalla forma tendenzialmente circolareggiante, che interrompe la continuità della superficie stessa. (…) Come facciamo a percepire la forma di qualcosa che non è materia? (…) La forma che identifichiamo è quella che l’assenza di materia proietta su ciò che si trova dietro, ad esempio, un foglio.

Il buco alla fine non è nient’altro che un pezzo di vuoto accerchiato.

Sono particolari alcuni buchi nei quali si sovrappongono più buchi; ad esempio quando entriamo nel buco dell’entrata del tunnel e siamo già dento ad una macchina in cui siamo entrati attraverso un buco.

Dicono che l'iPhone faccia miracoli...

Esercitazioni di tipologia A

Dopo aver analizzato in classe "Bicci novel, figliuol di non so cui" (Dante, Rime XXVIII) e "S’amor non è, che dunque è quel ch’io sento?" (Pertarca, Rvf CXXXII), si parte con la predisposizione della scheda di analisi per "Un dì si venne a me Malinconia" (Dante, Rime XXV) e "Quanto piú m’avicino al giorno estremo" (Petrarca, Rvf XXXII).
Il file è disponibile nella solita cartella di terza.

mercoledì 21 febbraio 2007

Sparare sulla Croce Rossa

Diceva il ministro (o ex-ministro?) Fioroni che la riforma dell'Esame di Stato avrebbe riportato la serietà in una prova che ne aveva persa molta, negli ultimi anni, a causa della composizione solo interna delle commissioni. Per facilitare il compito il Ministro della Serietà
1) firma la circolare 20/07, che riguarda gli Esami lo scorso venerdì 16
2) la rende disponibile sul sito ministeriale da sabato 17
3) dispone, all'interno della circolare, che i Consigli di Classe formulino le proprie proposte entro il 22 (domani), probabilmente dimenticando che mezza Italia scolastica (esclusi gli ambrosiani di rito) sarebbe rimasta a casa lunedì e martedì...
Forse si sarebbe potuto lasciare un attimo di tempo in più, per una valutazione più seria ed approfondita e verificare le possibili soluzioni di alcuni dubbi (visto che non è poi tutto così chiaro)...
Il nuovo esame sembra iniziare a passo di corsa, col Preside che convoca i Consigli per una decisione "non marginale" tra oggi e domani... Mai vista una roba simile: bella serietà...

PS: con uno stupendo volo carpiato oggi viene resa disponibile la nota che proroga al 28 la data per questa operazione. Si scopre, a firma non del Ministro ma di uno dei Direttori Generali, che il 22 è un "termine ordinatorio, non perentorio"...

martedì 20 febbraio 2007

Autoreferenziale

Uno dei più lunghi silenzi del blog, ferie escluse, è coinciso con il secondo anniversario dello stesso: è dal 13 di febbraio 2005 che questo sito ha trovato il suo spazio nella rete... Nessun desiderio di particolari celebrazioni o che altro: si è trattato solo dell'accumulo di una serie di impegni scolastici ed extrascolastici che non m'ha dato modo di scrivere niente di sensato o di attinente le attività svolte in aula.
Stasera sono un po' troppo tirato per scrivere quello che vorrei, come vorrei. Spero di trovare presto l'occasione per poter recuperare (e gratificare con qualche interessante –mi auguro– novità i miei affezionati lettori).
A presto.

lunedì 12 febbraio 2007

La sua faccia sembra un peperone

Una metafora consiste di una sorgente, una destinazione e una proiezione analogica. Per esempio, nella metafora "Cinzia e' tornata abbronzatissima dalle vacanze: la sua faccia sembra un peperone" il peperone e' la sorgente, la faccia di Cinzia e' la destinazione, e la proiezione analogica "trasferisce" il colore del peperone alla faccia di Cinzia.

La metafora e' un processo estremamente efficiente di trasmissione dell'informazione: una metafora specifica all'interlocutore che le proprieta' della sorgente possono essere applicate anche alla destinazione, una volta effettuati i dovuti adattamenti.

La metafora presuppone implicitamente che l'ascoltatore riesca 1. a riconoscere le similarita' fra sorgente e destinazione (per esempio il fatto che entrambe sono rosse); 2. a isolare le proprieta' che si intende trasferire dall'una all'altra, e soltanto quelle (per esempio, il colore, e non la forma, che pero' sarebbe piu' probabile se si trattasse di un mal di denti); 3. a compiere l'adattamento dal contesto della sorgente (colore di un vegetale) al contesto della destinazione (colore di una parte anatomica).

Se ne parlava in quarta, se ne parla qui...

sabato 10 febbraio 2007

Punti di vista

Fulminante intervento su "Il Foglio" di oggi, per giustificare (col ca**o) gli opposti estremismi sui dico-pacs.
(Sconsigliato il finale alle anime candide)

Andrea's version

E’ una buona legge. No, è pessima. Sono protetti i diritti e i doveri delle persone conviventi. No, è il matrimonio di serie B. La famiglia tradizionale non viene scalfita. Sì, è il terreno su cui Luxuria costruirà la propria casa. Difende i valori del matrimonio, mentre riconosce le novità storiche. Sciocchezze, è soltanto una forzatura ideologica. C’era un disegno politico che le gerarchie ecclesiastiche tentavano di trasformare in egemonia culturale. Al contrario, c’è un disegno culturale che le gerarchie laiciste tentano di imporre con le scomuniche. Prodi ha suonato la marcia nuziale per i gay. Clamorosa bugia, visto che non c’è gay che non si sia incazzato come un toro. Un gesto di civiltà, la rivincita sul cardinal Ruini. Un risultato moscio, un gatto senza baffi e un cane senza coda. C’è la reversibilità della pensione. Macché, leggete bene, è rinviata a un futuro indefinito. E dell’affitto. Sai che sforzo. E dell’eredità. Ma chi te la impediva? Incomprensioni di fatto e del linguaggio. Viviamo peraltro nel paese che, la stessa cosa, è riuscita a chiamarla uccello al nord e pesce al sud.

domenica 4 febbraio 2007

...con sospir mi rimembra...

Sul passaggio alla commissione tutta interna, nel 2002, s'era pure preparato uno spot.
Ce ne sarà uno anche per l'anno di grazia 2007?

Purgatorio

Quest'anno, dovremmo leggere i seguenti canti:
1, 2, 3, 5, 6, 8, 9, 10, 11, 17 (91-139), 24 (48 sgg), 26.

(e siamo già quasi alla metà dell'opera)

Decadentismo

Nella cartella di quinta, il programma dei contenuti del "grande giro" del secondo trimestre (nella sostanza, il volume F, passim).

venerdì 2 febbraio 2007

Esercitazioni di tipologia A

Nella cartella di quinta, i file per le analisi testuali (30 gennaio-12 febbraio):
- "La guazza" dai Canti di Castelvecchio di Giovanni Pascoli
- "Pensionati della memoria" da Novelle per un anno di Luigi Pirandello.