lunedì 21 aprile 2008

Di gite e di mete

Ho lasciato nella cartella di quarta un articolo recentissimo tratto da La Repubblica in cui si tratta della situazione sempre più difficoltosa per l'organizzazione dei "viaggi di istruzione e cultura".
Pare ci sia qualcosa che riguarda anche noi...
Se ne parlava oggi in classe; spero di essere stato sufficientemente chiaro e, soprattutto, di non essermi sbagliato (ancora una volta...).

mercoledì 16 aprile 2008

Parentesi elettorale

(Fuori tema.)
Sarà contento, lei, ora che l'italia è tornata in mano a un delinquente amico del suo amico.
Più della metà della popolazione sarà contenta.
Invece noi "comunisti" (come chiamate voi chiunque guardi con senso critico le pagliacciate di Silvio e le uscite infelici del partito verde razzista e ignorante) saremo contenti nel corso di questi cinque anni, quando a mano a mano verrà fuori che l'Italia non starà propriamente migliorando, dal punto di vista economico, politico, etico, estetico. Saremo proprio contenti, rideremo di gusto, aspettando i funerali di Colui.

Solo un invito all'anonimo autore di questo intervento "fuori tema" a commento del post precedente: che ne dice di due parole per mail o di persona? perdere le elezioni dà sicuramente fastidio, ma questo non penso autorizzi a sparare giudizi su nessuno, soprattutto se grondanti livore. Perse le elezioni del 2006, ho aspettato di vedere la declinazione delle 280 pagine del programma, i 5 anni di legislatura garantiti dalla presidenza di Camera e Senato, gli incontri e i patti che segnavano ogni volta la ritrovata unità delle forze dell'allora maggioranza, il dodecalogo di Prodi, i ministri di lotta e di governo, ecc. Non ho augurato all'Italia di peggiorare, perché sarei stato come il marito che si evira per far dispetto alla moglie, tanto meno ho auspicato «i funerali del Colaltro».
Non credo di essere un maestro di buone maniere; spero però di aver dato modo a chi mi conosce di confrontarsi, se di diversa idea politica, con una persona in grado di ammettere gli errori e le difficoltà della propria area. Sono sempre partito dalla convinzione che non ci sia una "superiorità antropologica" in questa o nell'altra parte dello schieramento politico, ma una reazione del genere, quando a perdere sono i "comunisti" (citazione ironica, sia chiaro...), mi convince sempre più sulla bontà dello stare dall'altra parte...

martedì 15 aprile 2008

Di gita (ed arrivi & partenze)

Confido sempre nel fatto che le gite (o meglio: i «viaggi di istruzione e cultura») contribuiscano a avvicinare un po' prof ed alunne/i, in genere separati dalla presenza di cattedra e predella.
È successo ancora, a Firenze, con la quarta: una bella gita, con la sosta a Siena, la location in un albergo sui generis, l'attribuzione del compito di commentare e spiegare opere d'arte, emergenze culturali ed architetture a ciascun partecipante. È andata bene, davvero bene. No ritardi, pochi scazzi, quasi nessuna incomprensione.
Credo opportuno, vista la grafomania di alcune penne di quarta, lasciare ai loro blog/diari/twitter o che altro i rendiconti puntuali, i commenti critici, gli elenchi delle cazzate ed i complimenti per lo spirito di gruppo. Io mi limito a un apprezzamento generalizzato cui ciascuno (come si trattasse dell'idea platonica) partecipa in grado diverso.

PS: ringrazio in particolar modo coloro con cui ci sono state più occasioni di colloquio e frequentazione. Ho spesso l'impressione che l'attività in classe, per quanto mi riguarda, venga tollerata a malapena (e che quindi le parole crociate siano come il provvidenziale deodorante per gli ambienti chiusi – sempre che non se ne rompa il contenitore in pullman...); questo è uno dei motivi che mi fa pensare alla necessità di cambiare aria (per restare nel campo semantico della metafora del deodorante). Il paesama, per i futuri quintani, potrebbe ereggersi più suggestivo.

martedì 8 aprile 2008

Petrarca e Boccaccio

Il programma dell'ultimo grande giro, in terza.

Punto e virgola

Parlavamo in quarta ieri dell'articolo di Citati su Repubblica in risposta a quello di Bartezzaghi.
Per avere un quadro della questione e anche qualcosa in più rispetto al testo che abbiamo visto, niente di meglio che guardare qui! (punto)

mercoledì 2 aprile 2008

In periodo di anniversari

A scuola la Dratti e la Cavralli cercavano di forzarci con sempre più insistenza ad assorbire teoremi e declinazioni; lavoravano sui riflessi condizionati, i processi meccanici dei nostri cervelli. Guido diceva: «Sono come commesse di una vecchissima drogheria. Vanno avanti a vendere senza la minima grazia e non le sfiora nemmeno il dubbio che la merce sia avariata e la clientela originaria tutta estinta».

Così Andrea De Carlo in Due di due sul clima della contestazione studentesca del '68.