mercoledì 29 agosto 2007

Dedicato a chi ricomincia

Chi sta per iniziare di nuovo le attività ordinarie, fatte di alzatacce la mattina, di interrogazioni e di compiti, di incazzature e soddisfazioni, provi a leggere con calma il passo che segue. Credo che questa riflessione aiuti a immergersi di più nel presente, ad apprezzarlo nel momento in cui lo si vive e, soprattutto, nei successivi momenti in cui questo viene ricordato. Per poter dire, agli incontri da ex(qualunque cosa), il più classico dei "ti ricordi di quella volta in cui ecc ecc ecc" è necessario, per stare a Leopardi, aver attraversato l'impoeticità del quotidiano; solo così si può poi essere poeti della/nella vita.

«Un oggetto qualunque, per esempio un luogo, un sito, una campagna, per bella che sia, se non desta alcuna rimembranza, non è poetica punto a vederla. La medesima, ed anche un sito, un oggetto qualunque, affatto impoetico in sé, sarà poeticissimo a rimembrarlo. La rimembranza è essenziale e principale nel sentimento poetico, non per altro, se non perché il presente, quale che egli sia, non può essere poetico; e il poetico, in uno o in un altro modo, si trova sempre nel consistere nel lontano, nell'indefinito, nel vago».
(Giacomo Leopardi, Zibaldone * Recanati, 14 dicembre, domenica, 1828)

domenica 26 agosto 2007

Test di ingresso

So di molti miei exalunni che in questo periodo rileggono/ripassano/rivedono quanto appreso in questi ultimi anni per sottoporsi agli esami di ammissione per le facoltà a numero chiuso, ed in special modo medicina.
Suggerisco a tutti loro (ma anche agli altri) la lettura di questo interessante articolo, che tratta di pregi e difetti dell'attuale sistema di selezione.
Citazione interessante (e condivisa): «La mia impressione generale, tuttavia, è che ovunque gli studenti che sostengono il test di Medicina (che richiede una notevole preparazione durante i mesi estivi e ottime conoscenze culturali di base) siano fra i più preparati e motivati fra quelli "sfornati" dalle scuole superiori.»
Non faccio auguri a nessuno, ma spero tanto che tutti ce la facciate.

mercoledì 22 agosto 2007

Meraviglie della tecnologia


C'è modo di fare più di un giro a Berlino, in attesa di andarci per la prima volta o di ritornarvi.
Ne vale davvero la pena!

lunedì 13 agosto 2007

Un nuovo eroe


Durante lo zapping televisivo in mattinata ho rivisto, dopo tanto tanto tempo, lo Chef Tony ed i suoi coltelli; adesso mi chiedo tra quanto arriveranno sui nostri teleschermi questi terrificanti frullatori americani per consacrare sull'altare del trash televisivo anche Tom Dickson, il frullatutto.

Attenzione, i video possono dare assuefazione...

venerdì 10 agosto 2007

Suggerimento

Per chi fosse da 'ste parti il pomeriggio del Ferragosto, un consiglio: nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Bergamo il consueto concerto per la solennità dell'Assunta (mercoledì 15 agosto alle 18), vedrà protagonista un giovane e talentuoso organista bergamasco, Fabio Nava, che prenderà in esame brani di Johann Sebastian Bach, Dietrich Buxtehude, Robert Schumann, Cèsar August Franck, Eugène Gigout e Sergio Marcianò.

mercoledì 8 agosto 2007

Ancora sul "facilismo"

E' interessante notare come ci si possa dimenticare in fretta di alcune scelte (si sta parlando di riduzione degli organici delle superiori ), discutibilissime in una scuola che vuole essere più seria....


Una delle mosse per fare sparire 50 mila posti prevedeva il calo dei bocciati al biennio delle superiori. Un numero che, si legge nella relazione tecnica che accompagnava la Finanziaria, da 185 mila si sarebbe dovuto assottigliare del 10 per cento. Ma quest'anno le cose sono andate diversamente. Secondo i dati diffusi dallo stesso Fioroni appena qualche giorno fa i bocciati sono aumentati in tutte e due le prime classi della scuola secondaria di secondo grado (più 4,4 per cento) che al momento fa saltare la previsione di 3.600 posti in meno e si imbatte sulle casse dello stato.

giovedì 2 agosto 2007

A scuola il declino è matematico

Il “facilismo”, cancellando i numeri, ha ferito gravemente l’istruzione

Adesso se ne stanno rendendo conto tutti: l’analfabetismo matematico che si diffonde in Italia da trent’anni è, assieme al processo di denatalità avviatosi circa dieci anni dopo, la più seria e reale minaccia di declino. Ambedue i fenomeni hanno origine nella contestazione giovanile della fine degli anni Sessanta e, soprattutto, nel compromesso “facilista” con cui si concluse in Italia. Una delle prime occupazioni universitarie fu, l’anno prima del mitico ’68, quella della facoltà milanese di Architettura, con l’obiettivo di abolire gli esami di matematica “autoritari e selettivi”. Il tema della selezione di classe, peraltro, aveva conquistato un’immensa popolarità a partire dalla “lettera a una professoressa” di don Lorenzo Milani, che in sostanza chiedeva non di fornire anche alle classi popolari gli strumenti culturali per competere, ma di abbassare gli standard delle conoscenze rischieste per avere il “foglio di carta”. La matematica, naturalmente, a causa della sua intrinseca compattezza disciplinare che difficilmente si piega al facilismo “democratico”, era indicata tra gli strumenti di questa perfida selezione.
In realtà già cinque anni prima, quando con l’introduzione della media inferiore unica e obbligatoria si era avviata la destituzione del latino come centro del principio educativo della scuola gentiliana, si era commesso l’errore di non sostituirlo con un’altra disciplina altrettanto capace di sviluppare le facoltà logiche e di educare a un esercizio ordinato. Il pregiudizio crociano sulla superiorità della cultura umanistica formativa su quella scientifica e matematica, considerata puramente tecnica, strumentale e quindi subalterna, aveva avuto ragione, a destra come a sinistra, delle intuizioni di pedagogisti moderni, come ad esempio Lucio Lombardo Radice. Così si è costruita una scuola di massa, com’era indispensabile, sulla base di una crescente facilitazione nell’accesso al diploma, che così ha finito col contare solo grazie al suo riconoscimento giuridico e senza un contenuto di conoscenza adeguato e fruibile nella società e nella cultura moderna.

da Il Foglio, 02/08/2007