sabato 20 gennaio 2007

Lettera

Trovata ieri, 19 gennaio '07, sulla pagina delle "Lettere al Corriere"; discutibile...

Qualità e carisma
Caro Romano, mi riferisco alla sua risposta sulla qualità degli insegnanti. Da persona coinvolta (e perciò, forse, non troppo obiettiva), credo che né la cultura, né la capacità espositiva, né lo studio di tecniche didattiche tra le più avanzate fanno sì che un docente sia «di qualità», se non nei licei classico e scientifico dove, presumibilmente, l'utenza è portatrice di un grado di capacità intellettuale medio-alto e di un certo interesse per il lavoro concettuale che alleggerisce la fatica relazionale del lavoro in classe.
Nelle altre scuole contano la simpatia e la comunicativa personale del professore, oltreché la sua salute fisico-mentale di fronte al disinteresse dei ragazzi. Per fare l'insegnante ci vuole carisma personale, «appeal» direbbe un inglese, cosa che non tutti i docenti, pur preparati, possono avere. Poiché, avvelenati dalla sapientissima falsa naturalezza dei presentatori tv, i nostri ragazzi valutano emotivamente che se il professore sarà divertente e non farà sentire loro la fatica, saprà fare il suo mestiere, e quindi per i ragazzi sarà di qualità.
Se invece li richiamerà al fatto che lo studio è un lavoro che esige applicazione e pretenderà che lavorino, ma non sarà dotato di alcun carisma, sarà un docente che non saprà fare il suo mestiere e per i ragazzi non sarà di qualità. Lo rispetteranno ma sul piano didattico figurerà come un incapace, perché i ragazzi non lavoreranno perché non entusiasti. Non so quale campionatura ministeriale potrà tenere conto di questo.

Livia Perego , livia.perego@fastwebnet.it

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