sabato 31 dicembre 2005

venerdì 30 dicembre 2005

Peli

«I peli delle orecchie di Radhakant Bajpai, 50 anni, di Naya Ganj, in India, raggiungono la lunghezza spaventosa di 13,2 cm.»

Ma chi compra il "Guinness World Records Book" è interessato a notizie di 'sto genere?

Nella foto, il tagliapeli rotante (per naso e orecchie) di cui il sig. Radhakant Bajpai sicuramente non fa uso.
Nel link, come usare i peli del naso per mandare messaggi.

mercoledì 28 dicembre 2005

Humour inglese

Sempre da Stecchiti - Le vite curiose dei cadaveri citato nel post precedente, un esempio notevole di ironia anglosassone. Si parla, nelle pagine 142-143, di Robert Whytt, medico personale dal 1761 del Re di Inghilterra, impegnato a ricercare quale fosse la sede dell'anima.

«Anche il cervello gli parve poco probabile come rifugio dello spirito vitale, perché erano stati osservati animali che andavano avanti benissimo e a lungo senza il beneficio di un cervello. Whytt scrisse dell'esperimento di un certo Redi il quale aveva scoperto che "una tartaruga di terra, il cui cervello era stato estratto tramite un buco nel cranio all'inizio di novembre, poteva vivere fino alla metà del maggio successivo". (in nota) Cosa accadeva in esperimenti come questo? Difficile dirlo. Forse il tronco cerebrale o il midollo spinale erano rimasti intatti; o forse anche il cervello del dottor Redi era stato estratto tramite un buco nel cranio all'inizio di novembre.»

Frattaglie

«I Babilonesi facevano il tifo per il fegato, ritenendolo l'organo da cui scaturivano l'emozione e lo spirito. I Mesopotamici tifavano per entrambi, assegnando l'emozione al fegato e l'intelletto al cuore. Erano certamente dei rappresentanti del libero pensiero, perché assegnavano un'ulteriore porzione dell'anima (l'astuzia) allo stomaco. (...) Con gli antichi Greci il dibattito sull'anima mutò nel più familiare "cuore vs cervello" e il fegato retrocesse a un ruolo subalterno. Siamo fortunati che sia andata così, altimenti ci ritroveremmo con Céline Dion che canta Il mio fegato ti appartiene e i cinema che danno Il fegato è un cacciatore solitario. Ogni canzone d'amore spagnola che contenga la parola corazòn, cioè tutte, riporterebbe invece quella, un tantino meno melodica, di higado, e gli adesivi annuncerebbero "I [simbolo del fegato] il mio cane pechinese"».

Alla interessante notazione di Mary Roach in Stecchiti - Le vite curiose dei cadaveri, Einaudi, pag. 138, mi viene da aggiungere che in italiano cuore rima con sole e amore, come ben sanno i miei alunni; ma fegato? un'intera tradizione poetica e 50 anni di festival di Sanremo da buttare a mare...

Tra i mille rimpianti ne scelga uno

Il tema di maturità. Una volta era quel foglio bianco che all'inizio ti lasciava muto e che poi di colpo, quasi a nostra insaputa, scatenava la scrittura. Come proiettati all'inizio del mondo. Certo che faceva paura, ma era una sfida, non una tragedia. E una intelligenza che non riceve mai nessuna sfida lentamente si consuma. Adesso abbiamo abolito il foglio bianco, il famoso trauma del vuoto, adesso ci sono dieci pagine fotocopiate davanti prima di scrivere anche solo un rigo. Ogni titolo è seguito da pagine di schemi, domande, tracce, documenti. E' come dire all'allievo: guarda che non sei solo siamo qui noi con te, ti diciamo come scrivere. E' una istigazione al conformismo?

dall'intervista di Donata Bonometti a Paola Mastrocola – IL SECOLO XIX – 21/02/2005

lunedì 26 dicembre 2005

Frasi celebri

Scrivi una lettera aperta a un direttore di giornale esponendo il tuo motivato punto di vista sulla pena di morte.
Questa la consegna ad alunne ed alunni di terza; quelle che seguono alcune perle, con glossa.

sono convinto della mia opinione
L’ultima esecuzione avvenuta pochi giorni fa mi ha indotto a riflettere sulla giustizia della pena di morte e la risposta mi è giunta spontanea: è un atto che può essere giusto come può essere sbagliato.

religione e razza per me pari sono (più un "ogniuno" da scandalo)
Il razzismo dovrebbe essere totalmente staccato dalla pena di morte: coloro che ritengono le altre religioni inferiori alla propria dovrebbero essere condannate loro per prime perché sbagliano poiché ogniuno è libero di credere alla fede che vuole senza che gli altri lo emarginano.

comminare ed irrogare son diversi da imputare
Imputare la pena di morte oltre ad essere sbagliato sarebbe anche controproducente.

umano, psicologico, intimidatorio
A mio parere (…) la pena di morte è una sentenza ormai superata sia per quanto riguarda l’aspetto umano sia per l’aspetto puramente psicologico e intimidatorio.

in confidenza col direttore del giornale
Uno solo ha il diritto di togliere la vita quando crede e noi, caro direttore, sappiamo benissimo chi è!!

t'ho detto una cosa che non ti avrei potuto/voluto/dovuto dire
Caro direttore, in questa lettera volevo esprimerle il mio punto di vista riguardo a un problema che da sempre affligge l’umanità intera: la pena di morte. [al termine dello svolgimento] Personalmente non ritengo opportuno dare un giudizio sulla pena di morte perché credo che bisogna essere coinvolti in prima persona per poterlo fare.

spregievole, con la i
Questa pena la trovo spregievole, perché non si può pensare che togliendo la vita ad una persona si possa rimediare un’altra vita che purtroppo ci ha lasciati.

sillogismo (e chi esegue la condanna dei boia?)
Ritengo anche che tutti i boia che praticano in prima persona la pena di morte siano colpevoli, non di un omicidio, ma di diversi omicidi e quindi, rispettando la legge che loro stessi seguono, dovrebbero seguire il destino di tutti i condannati alla pena capitale.

scrivo a 'sto fogliaccio, ma sono un poeta
Una società senza delinquenza è come un rosaio senza rose.

venerdì 23 dicembre 2005

A chi mi dice "Ma lei fa solo domande..." (2)

suggerisco di visitare questo nuovo servizio di yahoo: la conoscenza si condivide, non nasce dall'alto...

Il maestro supera gli allievi

Un ringraziamento ai miei alunni di quarta che nella mattinata di ieri m'hanno offerto un gin-lemon particolarmente "pesante" e due bottiglie del meglio del loro spirito.
Condivido con loro l'emozione di un evento straordinario: a una cena improvvisata, dopo una riunione per discutere di acqua, sono andato con alcuni amministratori, in 'sto posto qui. Niente da dire sulla cucina: ottimi i salumi, le verdure fritte, lo zabaglione di 14 uova preparato caldo caldo al momento e – mi dicono gli esperti – la carta dei vini (tra cui un passito da 30 euro a bottiglia per accompagnare il dolce).
Certo che 45 euro a persona per un antipasto un po' originale e un dolce mi sembrano un po' tanto; non sarà che qualcuno ha fatto scongiuri per restituirmi l'esperienza della "Mucca pazza"?

mercoledì 21 dicembre 2005

Libri

Le letture che ho consigliato, per le vacanze di Natale:
Paola Mastrocola, Che animale sei? Storia di una pennuta
Tom Wolfe, Io sono Charlotte Simmons
Cecelia Ahern, Scrivimi ancora
Mary Roach, Stecchiti. Le vite curiose dei cadaveri
presentate, direi, in ordine di mio apprezzamento, dalla migliore alla meno migliore.

Dubbi

Sono l'unico a trovarci qualcosa di inquietante?
e sono l'unico a pensare che quello di prima possa essere un dubbio irriverente?

domenica 18 dicembre 2005

Ricominciamo

Dopo un lungo periodo di silenzio, da overdose di impegni extralavorativi, che ne dite se si ricomincia con una notizia del cavolo?

giovedì 8 dicembre 2005

A chi mi dice: "Ma lei fa solo domande..."

suggerisco la lettura dell'ultima fatica di Paola Mastrocola; una bella bella storia che (lo testimonio per esperienza personale) si consuma in un mezzo pomeriggio ma che resta dentro molto molto di più.

Quando uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la vita diventa una bella complicazione. Lei, per esempio, non sapeva chi era, perché quando era nata, la notte di Natale, rotolando giù dal camion di Jack il Camionista, si era ritrovata completamente sola e aveva scambiato per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente, dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe rimasto per sempre così, se non avesse avuto il desiderio di conoscere il mondo e sulla sua strada non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva: "Che animale sei?" "Una pantofola" aveva risposto a George Castor e lui l'aveva guardata stupefatto. "Un castoro" aveva detto a Poltron Strel e lui aveva preso a volteggiarle intorno nel suo mantello nero. Finché un giorno, dopo tanti incontri e tante avventure, si ritrovò alla scuola della maestra Tolmer, che aveva una profonda convinzione, e cioè che tutto a questo mondo passa, anche le domande. E lì scoprì la verità. Fine della storia? Neanche per sogno. Perché sapere chi siamo è bello, è un pensiero che ci dà sollievo. Ma nel nostro mondo, una volta entrati, non è detto che ci sentiamo davvero bene. Occorre molta immaginazione, e qualche buon amico, e magari un Lupo Solitario che si innamora di te...

Non solo Melissa P.

Pare ci sia anche una Melissa F., autrice di 'sto libro che mi domando se qualcuno tra le mie alunne ed i miei alunni abbia letto...

Contenuto:
Margherita F. ha diciassette anni. Scrive per raccontare i suoi coetanei. Fotografa senza pietà i luoghi comuni degli adolescenti. E quelli ancora peggiori degli adulti che vezzeggiano gli adolescenti. Lei si rivolge invece a chi si sente diverso, chi si sente Adolescente Introverso in un mondo dominato dagli Adolescenti Elettrici, odiati e amati. Chiama a raccolta chi, come lei, ad Avril Lavigne preferisce Kurt Cobain e ai portachiavi con l'orsetto Winnie the Pooh i classici della letteratura. Un libro di lettura irresistibile.
Dall'indice:
Winnie the Pooh è il nemico;
Kurt Cobain e la Fase Nirvana;
Come creare una compilation che nessuno ascolterà mai;
L'Antagonista Elettrico;
Diciassette modi per ottenere l'affetto dei tuoi coetanei (o piú semplicemente: Di come omologarsi);
Del Maligno Sudaticcio;
Un breve racconto ortodontico: "Andersen Leone Il";
Come avvistare, catturare e sfruttare un coetaneo innocente;
Come diventare ricchi, famosi e comandare il mondo;
Le tasche non esistono (o: Della filosofia d'accatto);
Come ritrovare l'ispirazione perduta.

Antologia dell'Inferno

Il megafile con la selezione dei canti danteschi che leggeremo durante l'anno è disponibile nella cartella di terza; questo è il link al sito da cui è stato tratto il materiale.

mercoledì 7 dicembre 2005

Ritardo

Problemi di tempo: metterò online l'antologia dell'Inferno dantesco domani pomeriggio.
Chiedo scusa ad alunne ed alunni di terza.

domenica 4 dicembre 2005

Sinossi Machiavelli/Guicciardini

I "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e le "Considerazioni sui discorsi" presentati sinotticamente.
Lettura per palati fini.

Orazio

Nella cartella di quarta il file con le indicazioni per lo svolgimento del lavoro domestico su Orazio.
Consegna prevista: 19 dicembre.

Viva Aristotele!

per tantissimi motivi, ma anche per aver scritto 'ste cose qui

Quanto al carattere, i giovani sono inclini ai desideri, e pronti a fare tutto ciò a cui il desiderio li spinge. Fra i desideri di ordine fisico, cedono soprattutto all’attrazione amorosa, e sono incapaci di tenerla a freno; ma sono volubili, e facili alla noia, in tutti i loro desideri, e si accendono enormemente, e subito si raffreddano: ogni atto di volontà è in loro acuto ma breve, come la fame e la sete in chi è infermo; e sono passionali e impulsivi e inclini all’ira. E sono preda delle loro passioni, perché per brama di protagonismo non sopportano d’essere poco considerati, ma fremono di rabbia se solo credono d’aver patito un’offesa. E bramano d’essere i primi, bramano anzi la vittoria (la giovinezza vuole supremazia, e la vittoria è una supremazia) e desiderano tutto questo ben più che la ricchezza (non desiderano la ricchezza perché non ne hanno ancora provato il bisogno […]); e hanno buon cuore, non cuore cattivo, perché ancora non hanno assistito a innumerevoli cattiverie; e sanno fidarsi, perché ancora non hanno subito innumerevoli inganni; e sanno sperare, perché, come gli ubriachi, sono pieni di naturale ardore, e perché ancora non hanno provato innumerevoli disgrazie. E quasi sempre vivono nella speranza, perché la speranza è del futuro, la memoria del passato, e agli occhi dei giovani il futuro è lungo, il passato è breve: all’alba della vita nulla si ricorda, ma tutto si spera. E per questo si lasciano ingannare (sono facili alla speranza), e sono pieni di coraggio (sono impulsivi e speranzosi, e l’impulsività fa sì che non si tema, la speranza fa sì che si osi, perché nessuno ha paura quando è in preda all’ira, e la speranza d’un successo rende audaci); e sono pieni di pudore (perché non credono che esista altro di bello, ma si attengono alle norme sociali in cui si sono formati), e sono pieni di grandezza d’animo (perché ancora non hanno subito le umiliazioni della vita, ma non conoscono costrizioni, e ritenersi degni di cose grandi è grandezza d’animo: così sente chi sa sperare). E preferiscono le belle azioni alle azioni utili, perché vivono obbedendo al carattere più che al calcolo, e il calcolo tende a ciò che è utile, la virtù a ciò che è bello. E amano l’amicizia, e amano i loro amici [1389b] più che in qualsiasi altra età, perché godono della comunanza, e nulla giudicano in base all’utile, e perciò nemmeno gli amici. E tutti i loro errori sono errori per eccesso, errori per troppo impeto, contro il motto di Chilone (fanno tutto in eccesso: amano troppo e odiano troppo, e tutto il resto allo stesso modo); e credono di sapere tutto, e si intestardiscono (questa è la causa dei loro perenni eccessi), e se compiono ingiustizie lo fanno per tracotanza, non per malvagità. E sono inclini alla compassione perché stimano tutti nobili e grandi (perché misurano il prossimo in base alla loro innocenza, sicché credono che il loro prossimo soffra mali ingiustificati), e amano il riso, e perciò sono facili allo scherzo, perché lo scherzo è un’educata tracotanza.

giovedì 1 dicembre 2005

Cultura a fumetti

I Simpson e la filosofia; 18 saggi seri seri che conciliano aule scolastiche e passione per i cartoon.

Indice:
Ringraziamenti;
Introduzione Meditare su Springfield?;
Parte I. I personaggi:
1. Homer e Aristotele, Raja Halwani;
2. Lisa e l'antintellettualismo americano, Aeon J. Skoble;
3. L'importanza di Maggie: il valore del silenzio tra Oriente e Occidente, Eric Bronson;
4. La spinta morale di Marge, Gerald J. Erion e Joseph A. Zeccardi;
5. Così parlò Bart: Nietzsche e le virtù della cattiveria, Mark T. Conard;

Parte II. Temi simpsoniani:
6. "I Simpson" e l'allusione "Il peggior saggio di tutti i tempi", William Irwin e J.R. Lombardo;
7. La parodia popolare: "I Simpson" e il film giallo, Deborah Knight;
8. "I Simpson", l'iperironia e il significato della vita, Carl Matheson;
9. "I Simpson" e la politica del sesso, Dale E. Snow e James J. Snow;

Parte III. Non sono stato io: l'etica dei "Simpson":
10. Il mondo morale della famiglia Simpson: una prospettiva kantiana, James Lawler;
11. "I Simpson": la famiglia nucleare e la politica atomistica, Paul A. Cantor;
12. L'ipocrisia di Springfield, Jason Holt;
13. Gustando la cosiddetta "crema ghiacciata": Mr Burns, Satana, e la felicità, Daniel Barwick;
14. Ned Flanders e l'amore verso il prossimo, David Vessey;
15. La funzione della narrativa: il valore euristico di Homer, Jennifer L. McMahon;

Parte IV. "I Simpson" e i filosofi:
16. Un marxista (Karl, non Groucho) a Springfield, James M. Wallace;
17. "E il resto si scrive da solo": Roland Barthes guarda "I Simpson", David L.G. Arnold;
18. Che cosa significa pensare secondo Bart, Kelly Dean Jolley.
Episodi;
Filosofi.

Cultura in pillole

Un sms per un classico; una biblioteca su un cellulare.