martedì 31 gennaio 2006

(Est)etica dello scandalo

Ancora per la serie "avrei voluto scriverlo io", una riflessione di Tiziano Scarpa sul cambiamento dei canoni estetici nell'ultimo cinquantennio. Detto così sembra una palla, ma si parla di tette rifatte e scoregge, cellulite e hot dog, papa Woytila e Maria Giovanna Elmi.

particolarmente dedicato ad alunne e alunni di quarta, che in 'sti giorni hanno avuto a che fare con cipolle, pidocchi e cacca...

Dal passivo all'astinenza

Il contenuto del post è vietato ai minori di anni 18.

Premettendo che "essere trombato" nel gergo della politica significa "non essere eletto", "perdere le elezioni", trovo strano che in Italia non si parla di questa promessa del Presidente del Consiglio.

venerdì 27 gennaio 2006

Elogio della neve, e della lentezza

Ieri pomeriggio alle 13.55 sono stato violentemente tamponato, mentre andavo a Bergamo in auto. La compilazione del modulo per la constatazione amichevole, la chiamata all’assicurazione per avvisarli del danno, una visita dal carrozziere che m’ha fatto i compimenti per la “relativa” fortuna, le telefonate di chi mi aspettava e non m’ha visto arrivare.
Mi sono chiuso in casa, col senso di semi-ebbrezza che un colpo di frusta ti lascia addosso e col collo leggermente dolorante per l’effetto “salvifico” della cintura di sicurezza.
Poi mi sono messo a letto, erano più o meno le 17; ho iniziato a leggere e a pensare.
Stamattina la bella notizia: le scuole sono chiuse (niente Tibullo e Properzio…), il tempo si ferma e uno ricomincia a prendere un ritmo meno indiavolato.
C’è chi ha fatto la fortuna del suo show, qualche mesetto fa, contrapponendo “lento” e “rock”; io non amo la neve, però la lentezza che in ‘sti due giorni m’ha saputo ridare sì.

Grazie, Prefetto

venerdì 20 gennaio 2006

giovedì 19 gennaio 2006

Ortografia: la punteggiatura

Il testo e la fonte ufficiale.

Istruzioni per l'uso dell'innovazione digitale per le famiglie. Gli strumenti digitali e i servizi a disposizione delle famiglie e di chi sa "navigare"; come utilizzare le nuove tecnologie; cosa fare per avvalersi degli incentivi per acquistare un pc ed i corsi per imparare ad usarlo; i nuovi diritti del "cittadino digitale": sono i capitoli dell'opuscolo "L'Innovazione digitale per le famiglie", voluto da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, e che sta per arrivare a casa degli oltre 16 milioni di famiglie italiane accompagnato da una lettera di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio.

Brutta cosa, a mio modesto parere, che l'alfabetizzazione digitale passi attraverso lo stupro della tradizionale interpunzione...

La bustina di Minerva

dedico a tutti i miei (ex)alunni le parole iperultracondivise dell'ultima uscita della stranota rubrica di Umbero Eco e penso all'opportunità di cogliere il suggerimento che chiude il pezzo

...preoccupatevi, alunni, preoccupatevi...




Un dibattito sta agitando il mondo di Internet ed è quello su Wikipedia. Per chi non lo sappia, si tratta di una enciclopedia in linea che viene scritta direttamente dal pubblico. Non so sino a qual punto una redazione centrale controlli i contributi che arrivano da ogni parte, ma certamente quando mi è capitato di consultarla su argomenti che conoscevo (per controllare solo una data o il titolo di un libro) l'ho sempre trovata abbastanza ben fatta e bene informata. Però l'essere aperta alla collaborazione di chiunque presenta i suoi rischi, ed è accaduto che certe persone si siano viste attribuire cose che non hanno fatto e addirittura azioni riprovevoli. Naturalmente hanno protestato e la voce è stata corretta.
Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. Inoltre nel riassunto di uno dei miei libri c'era quella che ritenevo una interpretazione scorretta, dato che vi si diceva che io 'sviluppo' una certa idea di Nietzsche mentre di fatto la contesto. Ho corretto 'develops' con 'argues against', e anche questa correzione è stata accettata.
La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto. Inoltre, dato che su Internet circola ancora un testo in cui si dice che io sarei Luther Blissett, il noto falsario (e anche dopo anni che gli autori di quelle beffe hanno fatto il loro bel 'coming out' e si sono presentati con nome e cognome), potrei essere così malizioso da andare a inquinare le voci riguardanti autori che mi sono antipatici, attribuendo loro falsi scritti, trascorsi pedofili, o legami coi Figli di Satana.
Chi controlla a Wikipedia non solo i testi ma anche le loro correzioni? O agisce una sorta di compensazione statistica, per cui una notizia falsa verrà prima o poi individuata?
Il caso di Wikipedia è peraltro poco preoccupante rispetto a un altro dei problemi cruciali di Internet. Accanto a siti attendibilissimi fatti da persone competenti esistono in linea siti del tutto fasulli, elaborati da pasticcioni, squilibrati o addirittura da criminal nazisti, e non tutti gli utenti del Web sono capaci di stabilire se a un sito bisogna dare fiducia o meno.
La cosa ha un risvolto educativo drammatico, perché ormai si sa che scolari e studenti spesso evitano di consultare libri di testo ed enciclopedie e vanno direttamente a prelevare notizie su Internet, a tal punto che da tempo sostengo che la nuova fondamentale materia da insegnare a scuola dovrebbe essere una tecnica della selezione delle notizie in linea - salvo che si tratta di un'arte difficile da insegnare perché spesso gli insegnanti sono tanto indifesi quanto i loro studenti.
Molti educatori si lamentano inoltre del fatto che i ragazzi, ormai, se debbono scrivere il testo di una ricerca o addirittura una tesina universitaria, copiano quello che trovano su Internet. Quando copiano da un sito inattendibile si dovrebbe presumere che l'insegnante si renda conto del fatto che dicono delle panzane, ma è ovvio che su certi argomenti molto specialistici è difficile stabilire subito se lo studente dice qualcosa di falso. Poniamo che uno studente scelga di fare una tesina su un autore molto ma molto marginale, che il docente conosce di seconda mano, e gli attribuisca una data opera. Sarebbe il docente in grado di dire che quell'autore non ha mai scritto quel libro - a meno che per ogni testo che si riceve (e talora possono essere decine e decine di elaborati) si vada a fare un accurato controllo su varie fonti?
Non solo, lo studente può presentare una ricerca che pare corretta (e lo è) ma che ha direttamente copiato da Internet per 'taglia e incolla'. Sono propenso a non ritenere tragico questo fenomeno perché anche copiare bene è un'arte non facile, e uno studente che sa copiare bene ha diritto a un buon voto. D'altra parte, anche quando non esisteva Internet, gli studenti potevano copiare da un libro trovato in biblioteca e la faccenda non cambiava (salvo che comportava più fatica manuale). E infine un buon docente si accorge sempre quando un testo è copiato senza criterio e annusa il trucco (ripeto, se è copiato con criterio, tanto di cappello).
Tuttavia ritengo che esista un modo molto efficace di sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet. Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: 'Trovare sull'argomento X una serie di trattazioni inattendibili a disposizione su Internet, e spiegare perché sono inattendibili'. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse - e che eserciterebbe gli studenti nell'arte della discriminazione.
Umberto Eco

Geniali


Rido e penso a quel povero martire che là dietro si spara le cretinate di 'sti due...

mercoledì 18 gennaio 2006

Aprite le finestre

Fa una certa impressione, in tempi in cui i sistemi operativi per pc si inseguono er consentire agli utenti prestazioni sempre più mirabolanti, trovare un sito con la storia della prima interfaccia grafica a finestre per computer.
Interessante.

PS: il fatto che si tratti di un Apple Macintosh non è casuale ;-)

memoria & futuro

Per recuperare e vivere la memoria della Shoah, lascio due link:
"Viaggio nella memoria" mostra itinerante a Bergamo dal 26 gennaio al 14 febbraio; a Trento dal 25 gennaio al 18 febbraio; a Carvico dal 15 al 21 febbraio; Brescia dal 21 al 27 febbraio; a Cesano Boscone dal 18 al 26 marzo; a Tribiano dal 28 marzo al 2 aprile; a Varese dal 4 al 12 aprile. Concepita anche in versione inglese, la Mostra inizierà il suo viaggio in Europa al Museo di Auschwitz nella primavera del 2006
Fondazione "Centro di documentazione ebraica contemporanea", che promuove lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli Ebrei, con particolare riferimento all’Italia e all’età contemporanea.

domenica 15 gennaio 2006

Anime digitali

«Oggi l'universo elettronico ci suggerisce che possano esistere delle sequenze di messaggi che si trasferiscono da un supporto fisico all'altro senza perdere le loro caratteristiche irripetibili, e sembrano persino sopravvivere come puro immateriale algoritmo nell'istante in cui, abbandonato un supporto, non si sono ancora impressi su un altro. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo, del software (che altri chiamano anima) che noi abbiamo elaborato vivendo, fatto anche di ricordi e rimorsi personali, e dunque sofferenza insanabile, o senso di pace per il dovere compiuto, e amore.»

Umberto Eco (con Carlo M. Martini), In che cosa crede chi non crede?

Colleghi

Venerdì prossimo dovrò sostituire durante una prova scritta un collega assente per malattia.
Mi chiedo, e gli ho chiesto: "che tipo di vigilanza ti serve? strettissima, media o blanda? (=non alzano nemmeno il capo e respirano solo ogni tanto - possono alzare la testa - parlano amabilmente tra loro, discettando di temi storici ed altro)"
Sono in ansiosa attesa di risposta, appena passano i postumi dell'anestesia...

Una "signora Provincia", quella di Bergamo...

Entro le 12 del 17 marzo prossimo devono pervenire alla sede della Provincia le domande per le borse di studio da 774,68 euro per alunni di scuole superiori non statali, residenti in comuni bergamaschi.

sabato 14 gennaio 2006

Lezioni di inglese

Per i principianti:
For beginners

"Tre streghe guardano 3 orologi Swatch. Quale strega guarda quale orologio Swatch?"

Ed ora ripetete ad alta voce la traduzione in Inglese
Try to say :

"Three witches watch three Swatch watches. Which witch watch which Swatch watch?"


Per gli esperti:
For experts

"Tre streghe svedesi e transessuali guardano i pulsanti di 3 orologi svizzeri Swatch. Quale strega (svedese e transessuale) guarda quale pulsante di quale orologio svizzero Swatch?"

Ed in Inglese (sempre ad alta voce) :
Now try to say:

"Three Swedish switched witches watch three Swiss Swatch watch switches. Which Swedish switched witch watch which Swiss Swatch watch Switch?"

Hallelujah! Thank you, Jesus!


Un telepredicatore che non usa le sole parole.

martedì 10 gennaio 2006

Retorica: l'eufemismo

«La vita professionale di Berlusconi si fa sempre più fitta di impegni, giornate e notti dedicate al lavoro. La famiglia è serena, ma qualcosa nel rapporto con Carla cambia agli inizi degli anni Ottanta. L’amore si trasforma in sincera amicizia. Silvio e Carla, di comune accordo, decidono di continuare la loro vita seguendo ognuno le proprie aspirazioni. Ma molte cose continuano a unirli; innanzitutto, Marina e Dudi.»
Tratto da "Una storia italiana".

aveva ragione Jacopo...

sabato 7 gennaio 2006

Il paradiso della parafrasi (3)

Altro passo, Pd XVII 37-60, ma risultati simili...

1.
La molteplicità, che al di la da qui non si può capire, è tutta organizzata in paradiso: anche se non è necessario le cose accadono così. Da qui mi è rivelato come una dolce armonia il tuo futuro.

2.
La conoscenza, che non va fuori dal quaderno della vostra materia, invece tutta è dipinta in Dio: però la necessità non si verifica se non come dal viso in cui una nave si specchia, mentre sta navigando nel torrente.

3.
La conoscenza, che non va si estende al di fuori del quaderno della vostra materia, è tutta dipinta, è presente, è chiara alla visione guardando Dio: non diventa però necessaria se non come il corso di una nave che discende giù per un torrente.

4.
La conoscenza, che non si stende al di fuori del quaderno è segnata dal volere di Dio: la necessità però quindi non dipende se non come dalla nave che discende giù per il torrente, in cui si specchia il viso.

5.
Il futuro, la predestinazione di Dante, che la vostra mente non conosce, è già tutto scritto in Dio: e solo necessità perche ogni viso che si specchia in Dio ha il suo destino.

6.
Le cose accidentali, la sorte che non si stende (che non va oltre) il quaderno della vostra materia, è invece tutta presente in Dio: perciò è necessità che io lo sappia attraverso Dio, (dal viso in cui si specchia la nave che scende per il torrente – metafora).

7.
Ciò che è contingente (→ ciò di cui è chiara causa ed effetto, per cui ciò che è umano), che fuori dal mondo terreno non è necessario, è tutto contenuto nel cospetto eterno: però qui la necessità non è (necessaria) per forza presente se non come la nave che discende per il torrente, il fatto che la nave scenda dal torrente è dato dal fatto che segue la corrente del torrente e non da noi che la guardiamo. (…) Come Ippolito d’Atene fu costretto a partire per colpa della spietata e perfida matrigna, tu (Dante) ti converrà partire/lasciare Firenze. Questo (il tuo esilio) si vuole e già alcune persone stanno cercando di mandarti via da Firenze, ma tutto ciò verrà fatto pesare, a chi pensa di esiliarti, là dove c’è Cristo e tutto converge.ù

8.
Il futuro, quello che accadrà, va oltre quello che è l’ambito delle tue conoscenze, ma il futuro si manifesta e si può vedere al cospetto dell’eterno. Quello che accadrà non ha necessità da qui se non come il viso in che si specchia, la nave scenderà per il torrente da cui, così come la dolce armonia dell’organo giunge all’orecchio, mi si manifesta il tempo che si prepara, il tuo futuro.

9.
Il destino che non è conoscibile dall’intelletto umano è completamente presente e conoscibile in Dio. Il destino degli uomini però non è necessitato o predestinato a seguire una direzione già fissata come ad esempio una barca non è obbligata a seguire la direzione del torrente in cui si trova.

Il paradiso della parafrasi (2)

segue dal post precedente

5.
Non è possibile spiegare a parole cosa significa oltrepassare i limiti; perciò basta l’esempio il quale riserva speranza (l’eccezione conferma la regola).
Tu, Dio, che con la tua luce mi hai dato la vita, sai se ciò che hai creato magnificamente era solo per me.

6.
(…) Quando il cielo che tu sempiterni desiderato mi portò in cielo con l’armonia che calma e discerne mi sembrava allora il cielo illuminato dalla luce del sole, che la pioggia, o il fiume, non fanno un lago tanto grande. (…) Tu non sei sulla terra, nonostante tu lo pensi; ma Dio, “scappando” dal proprio luogo, ti ha portato nel posto che tu ora vedi.

7.
Non si può spiegare a parole cosa sia la transumanza, perché è una cosa talmente impensabile che solo chi l’ha provata può sapere cosa sia. (…) Quando la ruota che tu da sempre e per sempre desiderato (=tutti tendono a Dio per loro natura), Dio che aspetti Dante con l’armonia che temperi e discerni, a Dante il cielo sembrò così luminoso, come acceso dalla fiamma del sole, che nessuna pioggia, lago o fiume fu mai tanto disteso quanto è luminoso il cielo (c’è un antitesi fuoco-acqua).

8.
(…) Amore (Dio) che governi i cieli, tu lo sai (sai tutto di me) e mi hai elevato con la tua luce, io ero solo. Ho desiderato vedere la ruota che tu muovi eternamente e mi hai attirato con l’armonia che temperi e discerni, mi parve (desiderai) tanto allora del cielo acceso (luminoso) come la fiamma (raggio) del sole che la pioggia o il fiume o il lago non fece mai così disteso. (…) Come lei vedeva me così come io cercavo di tranquillizzarmi l’animo commosso, prima che io iniziavo ad aprire la bocca (per parlare) lei cominciò (mi rispose): “Tu stesso ti fai grosso immaginando cose false, così non vedi ciò che vedresti se non fosti qui. Tu non sei sulla terra, così come tu credi, ma il folgore ha fatto si che tu fuggendo dal luogo dove eri non corse come tu adesso ti trovi.

9.
(…)Quando la ruota che hai sempre desiderato, da lei attesi con l’armonia che produci e diffondi, tanto quanto il cielo mi parve luminoso come le fiamme del Sole, che pioggia o fiume non produssero mai un lago così disteso.

10.
Trasumanare (uscire dall’uomo e diventare divinità) significa per mezzo della parola ciò che non si può; però il mio esempio basti come testimonianza di ciò che la grazia riserva.

11.
La trasumanazione che Dante sembra aver subito (da natura umana a divina) non si può spiegare con le parole.

12.
Beatrice disse:«Tu sbagli perché pensi con la ragione, vedresti cose diverse se usassi il cuore.»

Il paradiso della parafrasi (1)

trascrizioni letterali di parafrasi di Pd. I, 70-94

1.
Trasumanare (ascendere in cielo) per il suo significato, non si può anche se l'esempio dimostra che la grazia ne a concesso l'esperienza. Amore che governi il cielo (Dio), si apre sopra di me ciò che creasti secondo le scritture, tu sai che grazie alla tua luce mi hai sollevato.

2.
Il trasumare (neologismo=andare oltre i limiti) non si può descrivere con le parole; però l’esempio, che la grazia risolve nell’esperienza, possa bastare al lettore per comprendere.
(…) quando il cielo, che tu (Dio) eternamente desiderato, regoli con l’armonia mi si fece davanti, mi si prostò (atteso) mi sembrò talmente illuminato dalla luce del sole che nessuna pioggia o nessun fiume fece/creò un lago tanto disteso quanto questa luce.
(Beatrice) si rivolge a Dante dicendo che se lui non si fermasse ai pregiudizi o non utilizzasse la falsa ragione avrebbe già potuto comprendere quello che l’ha tanto scosso. Gli rivela così il fatto che lui non è più in terra, così come lui credeva, ma così come un fulmine, allontanandosi dalla “sua casa” (il cielo) scende sulla terra, così tu (Dante) sei salito. Cielo → Dante=folgore:entrambi contro le forze della natura: il fuoco del fulmine che dovrebbe salire, invece scende – e Dante che va contro la gravità.

3.
Amore che governi il cielo (Dio), che avevi creato nuovamente ciò che era di me tu lo sai che mi hai innalzato attraverso la tua luce. Quando la ruota (Empireo) di cui tu hai messo nell’uomo il desiderio di lei, mi ha fatto nascere il desiderio di giungere a sé attraverso l’armonia che crea e che da esso discende, il cielo mi è parso così tanto acceso dalla fiamma del sole, che né la pioggia né il fiume o lago si mostrano così tanto distesi.

4.
Mentre salgo non riesco a spiegare cosa mi stà capitando. L’esempio basta e solo una parte dell’esperienza rimane. Ciò che ho visto che tu hai creato rimane solo in me, tu che con il tuo aiuto mi hai fatto salire in paradiso. Quando il momento che da sempre aspettavo e desideravo, si avvicinava in me la gioia aumenta. Mi appare un panorama illuminato dalla luce del sole, che nemmeno la pioggia riesce a rendere così ampio il fiume o il lago. Quello che mi colpisce fù il suono e la quantità di luce immensa che risvegliavano in me un desiderio di fare così tante domande e di avere tanti dubbi. Beatrice, vedendo me cosi frastornato, mi spiego, prima che io aprissi la bocca ciò che stava succedendo: “Tu pensi ancora di essere un umano ma non è così, infatti se fosse cosi non ti sarebbe permesso di vedere ciò che ora vedi. Tu non sei più in terra, come tu credi, ma ci siamo allontanati dalla terra e siamo giunti nel luogo (paradiso) in cui anche tu ora ti trovi.

giovedì 5 gennaio 2006

Perché mangiamo le storie

Una delle cose più difficili da dire a un’altra persona è: «Vorrei che tu mi amassi senza alcuna buona ragione per farlo». Ma è ciò che tutti noi vogliamo e ben di rado osiamo dire a un’altra persona: ai nostri figli, ai nostri genitori e compagni, ai nostri amici, e agli sconosciuti. Soprattutto agli sconosciuti, che non hanno né buone né cattive ragioni per amarci. Ed è per questo che ci raccontiamo storie e preghiamo che possano essere trasformate da quell’angelo sul tetto in racconti che siano credibili e soprattutto che riguardino noi tutti, indipendentemente da quello che siamo o non siamo l’uno per l’altro. Ed è certo per questo che mia madre racconta le sue storie a chiunque la ascolti, e che mio padre mi ha raccontato da dove viene il mio nome. E se per me è troppo tardi per dargli quello che, in una nervosa mattina domenicale di tanto tempo fa, si è azzardato a chiedermi, ora, ricordando la sua storia e raccontandola di nuovo qui, ho compreso qualcosa di più sul mio stesso modo di raccontare. E ricordando, come se stessi scrivendo le mie memorie, ciò che le storie degli altri mi hanno fatto ricordare, mi hanno letteralmente riportato alla mente, ho capito quale funzione nel mondo hanno le mie stesse storie – indipendentemente che le stia raccontando a mia madre, ai miei figli, ai miei amici o, soprattutto, a sconosciuti. E, per chiudere il cerchio, ho compreso un po’ di più come leggere e ascoltare quelle degli altri.

Lo ha scritto Russell Banks in L'angelo sul tetto, Einaudi, pag. 9-10

mercoledì 4 gennaio 2006

Cronache dell'ultimo dell'anno

Un blogger dall'ottima penna in ULTIMO DELL’ANNO, qui e là per Verona e provincia descrive usi e costumi del cenone sansilvestrino nelle terre degli Scaligeri.
Voci che mi arrivano da alunni sopravvissuti mi sembrano confermare il detto secondo cui "tutto il mondo è paese"...

martedì 3 gennaio 2006

Quinta: prima botta

Ho messo nella cartella di quinta la parte di programma ancora da verificare; discuteremo al ritorno a scuola se aggiungere anche D'Annunzio e Svevo, per avere da affrontare una bella prova "seria", «in prospettiva della maturità»...