martedì 30 novembre 2010

In questa turba gaia...

Ci sono alunni di quinta che, su Facebook, apprezzano pagine tipo "Poeti fattoni che sotto l'effetto di oppio scrivono cose incomprensibili". Ecco, potremmo chiederci cos'avessero in testa loro, quando scrivevano queste frasi, parafrasando il Paradiso...

I 13-27
O eccellente Apollo, per il mio ultimo lavoro fammi contenitore della tua ispirazione poetica, mandandomi a prendere l'amato alloro. FG
O divino Apollo, all'ultimo lavoro fammi del tuo valore sia fatto contenitore, come mi mandi a darmi l'amato alloro. EF
Entra nel mio petto e ispirami così come scorticasti le membra di Marsia. VB
Entra nel mio cuore e ispirami come hai aiutato Marsia a spogliarsi delle sue membra. SG
Prima passando per il monte Parnaso, ed ora anche in questo nuovo regno mi è possibile entrare nel luogo di combattimento recintato. MR
O divina virtù se mi assisti in modo tale che la mia ombra nel paradiso rimanga impressa nella mia mente e in modo tale che io possa manifestarla, fà si che mi veda venire ai piedi del tuo diletto legno...
O divina virtù, mi vedrai venire ai piedi del tuo diletto legno, e coronarmi delle foglie che la materia di cui parlo e tu mi farete degno. PCM
...e mi vedrai essere coronato di alloro che la poesia e che tu mi farai degno. LM
O divina virtù, se ti presterai a me tanto che sulla mia testa manifesterò l'ombra del beato regno mi vedrai venire ai piedi del tuo diletto legno, e mi vedrai incoronato con le foglie della materia di cui tu mi farai degno. GS

I 76-90
...mi parve innanzi una visione del cielo così infinito come mai ne fiamma ne pioggia fecero mai sole, fiume o lago così grande. MR
Beatrice mi disse: «Tu che entri nell'errore a causa del fatto che non conosci la verità, e quindi non riesci a vedere ciò che vedresti se riuscissi a superare quell'errore che commetti nel pensare, (se superassi ciò che la tua mente t'impone il pensiero comune) vedresti il vero». MR

III 70-87
Poiché vedrai non accadere in questi cieli, se l'essere pieni di amore divino qui è necessario e se non ammiri la natura di questa carità. VB
Ciò che vedrai succedere in questi cieli, che qui l'essere pieni di carità è necessario, è ciò che vuole la sua natura.
Anzi è necessario a questi beati rimanere nella divina voglia, per far sì che diventino le nostre voglie stesse; così che, come noi siamo di soglia in soglia per questo regno, a tutto il regno piace come al re che nel suo volere ne voglia. PCM
È normale che un beato si tenga dentro la divina voglia perché si fa sua la voglia stessa. GS
di ciò che vedrai in questi luoghi non capirai se essere caritatevole è qui necesario, e se riflette la natura di Dio. LM
Anzi è formale a questo beato tenersi dentro la divina voglia, perché ad una voglia si rifanno le nostre voglie. FB
Quando la ruota che tu rendi eterna essendo desiderato, a se mi fece suscitare la mia attenzione con l'armonia che suoni e distribuisci, mi apparve uno spazio di cielo... MF
Anzi è formale a questo beato essere tenersi dentro alla divina voglia, perché una si fanno nostre stesse voglie, così ché, così come noi siamo di soglia in soglia per questo regno, piace a tutto il regno piace a loro che nel suo volere ne invoglia. RP
La volontà è quel mare al quale ciò che ella crea o che fa la natura, si muove tutto. EF

XV 55-69
Tu credi che il tuo pensiero sia meglio di quello che è venuto prima, così come non si conoscono il 5 e il 6 senza aver conosciuto prima l'uno; e per apparire più gaudioso a te, non mi domandi, che nessun altro in questa turba gaia. FB
Però perché io ti sembri più gaudioso domandami ciò che nessuno in questo felice luogo domanda. FC
Ma dopo, rimosse tutte le bugie, tutto ciò gli risulterà chiaro; e lascia perdere le persone che hanno la rogna. SG

Pusher di quarta...

II, 13-30; III 10-24; VI 34-48; IX 132-145
Tra questi passi del Purgatorio dantesco, letti ed analizzati in classe, ciascun(a) fanciullo/a avrebbe dovuto scegliere tre brani e parafrasarli.
Riporto alcune perle, convinto che il dibattito aperto da qualche alunno di quinta sulla “lucidità” di Dante possa trovare sponda nel confronto con la chiarezza di resa di chi, in quarta, si accosta al testo del Purgatorio. E, credo, anche qualche perla di quinta potrà colorire in serata queste pagine…


PASSI DA II 13-30
Ed ecco il sole che sorprende dal mattino, per i grandi vapori di Marte che rosseggia a est sovrasta il suol marino, mi apparve così, come se io lo vedessi ancora, una luce venire dal mare velocemente, e il suo muovere non fece scappare nessuno. FD

Ed ecco, sorpreso dal mattino, come il cielo di Marte che si illumina di rosso ad est sopra il mare, mi apparve colui, che spero di vedere ancora, una luce venire dal mare velocemente, che la sua velocità non è paragonabile al volo di nient’altro. GS

Appena volsi l’occhio verso la mia guida per domandargli una cosa, rividi la luce più luminosa e più vicina. Poi da ogni lato appariva di bianco, e poco sotto ne venne un altro. Il mio maestro non aveva ancora parlato, mentre sta aprendo le bianche ali… AR

Poi, da ogni lato e da sotto, uscì qualcos’altro di bianco. Il mio maestro non diceva ancora nulla, ma vidi che le prime cose bianche erano ali; quando riconobbe quella figura, gridò “fatelo atterrare…
BS

Il mio maestro non aveva ancora fatto nessun movimento mentre i primi bianchi mostrarono le ali: allora quando riconobbe il traghettatore gridò: «Inginocchiati. Ecco l’angelo di Dio. Piega le mani perché non vedrai mai più fatti del genere così ufficiali…» MM

Ecco l’angelo di Dio: piega le mani; ormai ne vedrai di fatti così ufficiali… EZ

PASSI DA III 10-24
Quando i suoi piedi non andarono più di fretta, dato che l’onestà rende sciolto ogni atto la mia mente che prima era limitata, si allargò per l’intento e voltai il viso verso il monte. ADC

Quando i suoi piedi rallentarono, che l’onestà di ogni atto perde la mia mente, che era ristretta, allargò l’intento, poiché vagava, e diedi il mio viso verso il monte che al contrario il cielo più alto si allarga. IO

Quando aveva finito di andare veloce, perché l’onestà di ogni atto svela come siamo realmente, la mia mente, che prima non aveva capito, grazie all’impegno iniziai a capire, così volsi il mio sguardo verso la montagna che si innalza verso il cielo. SA

Quando cominciò a camminare più lentamente che l’onestà di ogni atto tralascia la mia mente, che prima era ristretta, allargò il suo scopo, e siccome era vago voltai il mio viso a guardare il poggio che si estende dall’altra parte del cielo più alto. TM

Quando i suoi piedi abbandonarono la fretta, che l’onestà ad ogni atto scompare, la mia mente, che prima era piccola, che con il tentativo si allargò, così come vaga, e misi la mia faccia contro al poggio che al contrario il cielo più alto si allunga. LS

Il sole, che dietro il monte era illuminato, davanti a me era nascosto dalla montagna e rifletteva su me i suoi raggi formando la mia ombra. MC

PASSI DA VI 34-48
E lui a me: «La mia scrittura è piana; e la speranza di questi non crolla se si ragiona a mente serena, pulita; che non si ponga l’obbiettivo di giudicare perché il fuoco dell’amore compia in un momento di soddisfare chi qui si trova…» FL

E là dove io scrissi questo (nella mia epoca) non era necessario pregare, la preghiera non andava a buon fine poiché questa preghiera e chi la diceva era staccato da Dio. EC

PASSI DA IX 132-145
Aprì la porta sacra dicendo: «Entrate; ma prestate attenzione che esce solo chi dentro si purifica…» AC

E quando furono girati nei cardini gli spigoli della porta di quella regge sacra, che sono fatti di metallo e sono forti e rumorosi, non rugghiò ne si mostrò così acra Tarpëa… LA

E quando nei punti di congiunzione sfalsati, che uniscono i bordi della porta al monte sacro, fatti di metallo duro, rimbombarono, e stridettero talmente forte, che neanche Tarpea gridò tanto, una volta separata dal Metello, che poi diventò magra. DV

sabato 27 novembre 2010

Repetita iuvant...

Sono particolarmente affezionato a questo video; mi dà l'idea concreta di cosa significhi "innovare" qualcosa di consolidato e -spesso- rigidamente codificato nel tempo. Qualcosa di simile hanno fatto coloro che, ad esempio, hanno "caricato" gli idilli di un significato più profondo ed inaspettato o, magari, hanno preso un genere letterario ritenuto "inferiore", come il romanzo, e l'hanno trasformato in un capolavoro...

domenica 21 novembre 2010

il Paradiso del lunedì, in quinta

Con un veloce "copia & incolla" (dai file disponibili nella cartella dedicata al Paradiso) ho predisposto l'elenchino di alcuni dei temi affrontabili lunedì; niente di terribile, mi pare...
Si veda il file "Riepilogo dei temi affrontabili lunedì".

mercoledì 17 novembre 2010

"sul" e "nel" purgatorio

I passi da conoscere, visti ed analizzati in classe, per il lavoro di personale reinterpretazione del lunedì mattina sono i seguenti:

“sul” Purgatorio
IV 88-96
VII 43-45
IX 710-72; 138-145
XII 118-126
XIII 1-6
XVII 91-139

“nel” Purgatorio
Canti I, II, III, VI, VIII (sintesi), IX

domenica 7 novembre 2010

Sull'interpunzione

È disponibile a questo link un documento con alcune indicazioni iniziali per proseguire la discussione avviata in classe sull'uso della punteggiatura, soprattutto nella scrittura informale odierna.
Vediamo cosa ne esce...