mercoledì 19 luglio 2006

Examinanda 13.1

Cacchio, a me sembra passato un anno, invece è solo una settimana che s’è chiuso il rito dell’esame finale di stato. Beh, visto che le vacanze sono ormai iniziate per tutti, più o meno, e che credo ci sia già stato il tempo per mugugni e lamentazioni, mi prendo qualche riga per due considerazioni.
La prima è questa. Benché io sia poco favorevole all’attuale struttura dell’esame (ed ancor meno a quella solo prospettata, per ora, ed applicabile già dal prossimo anno scolastico), credo che l’indubbio vantaggio di questa prova sia stato l’aver costretto anche i più riottosi a, almeno in parte, mettersi sotto e studiare. Ho avuto, davvero, piacevoli sorprese: c’è chi ha fatto davvero bene e s’è meritato valutazioni, nell’orale, dal 30 in su. Durante questi anni non ho sentito parlare/intervenire granché in classe; sono piacevolmente stato smentito da molti candidati (e, soprattutto, candidate) cui va il mio, per quanto poco possa valere, personale plauso.
La seconda è quest’altra. Non sono stato particolarmente sorpreso dall’andamento generale; credo che per molti l’esame si sia tramutato in una sorta di fotografia della situazione scolastica, se non del triennio, almeno dell’ultimo anno. Poi, al solito, c'è chi s'è bruciato e chi s'è data una bella spolveratina. Ribadisco, però, che non è opportuno né fare raffronti con altre sezioni né pensare che, così com’è strutturato oggi, l’esame “pesi poco” rispetto all’andamento pregresso. È vero il contrario; ma questo credo di averlo già detto, e non vorrei essere ulteriormente ripetitivo.
Finale. Vive congratulazioni a tutti, con l’augurio che ci si possa vedere presto e, terminato l’assillo della scuola, consolidare le buone relazioni che già mi sembra ci siano con molti.
Grazie a tutti; ciao.

PS: quando, tra qualche anno, si parlerà anche dei “misteri” dell’esame, probabilmente qualcuno si stupirà del fatto che il sottoscritto (qui me la tiro, ma ho le mie belle ragioni e soddisfazioni…) ha dato fondo alla propria capacità retorica per contestare al dubbioso Presidente che a nessuno, davvero!, è stata riconosciuta una promozione “con calcio nel culo”. Non l'ho convinto, ma alla fine è il risultato che conta ;-)

1 commento:

Mapo ha detto...

Sono sicuro che mentre scrivevi il PS facevi quel gesto di tirarti le bretelle, accompagnato al solito strano rumore proferito con i lati della bocca..