
Henry si infila sotto la doccia, una copiosa cascata pompata dal terzo piano. Al crollo di questa civiltà, quando alla fine i romani, di chiunque si tratti stavolta, alzeranno le tende e avranno inizio i nuovi secoli bui, questo sarà uno dei primi lussi a morire. Allora i vecchi accovacciati vicino a un fuoco di torba racconteranno a nipoti increduli di un tempo in cui si stava nudi in pieno inverno, sotto getti d’acqua calda e pulita, con in mano pezzi di sapone profumato e densi liquidi ambrati e germogli da strofinarsi fra i capelli per farli più lucidi e più voluminosi di prima, e con morbidi teli bianchi ampi come toghe, in attesa su appositi caloriferi.
Una riflessione interessante, in 'sta calda estate, da
Sabato di Ian McEwan, Einaudi 2005, pag.157.
Nessun commento:
Posta un commento