martedì 7 marzo 2006

Pubblicità


Fino al 9 aprile gli Oscar Mondadori sono venduti al 30% di sconto.
È l'occasione buona per comprarsi qualcosa di interessante: segnalo fin d'ora a fanciulle e fanciulli di terza, che pensano di andare in quarta, una delle letture dell'estate: l'Orlando Furioso raccontato da Italo Calvino.

Parafrasalberoneggiare

Non sono un grande amante degli articoli che ogni lunedì Alberoni ci spara in taglio basso sul Corriere della Sera; quando però trovo chi li parafrasa e li commenta quasi togliendomi le parole di bocca, beh, mi sento in buona compagnia.

TAC: tema a catena

Ricordo a fanciulle e fanciulli di quarta la consegna per lunedì 13 della seconda parte del lavoro scritto iniziato ieri; una traccia pari per chi lunedì ne ha svolta una dispari e, ovviamente, viceversa.

1. Minuziosa descrizione di ___
2. Come x divenne y, ovvero ___
3. Dialogo tra X ed Y (eventualmente, alla presenza di Z) in merito a ___
4. Tutte le virtù di (una figura retorica a tua scelta, metafora esclusa)
5. L’invenzione impossibile
6. Scogli…

mercoledì 1 marzo 2006

Città virtuali?

Se ne parlava qualche giorno fa in classe, e si diceva che nascono sempre più di frequente "comunità" locali che hanno una forte connotazione identitaria. Gli Americani, come al solito, ci precedono e ci danno alcuni esempi macroscopici di che cosa significa "scegliere" di abitare una determinata località:
per amanti della tranquillità, Celebration, la città creata dalla Disney;
per uomimi alla ricerca del senso della vita, Ave Maria, la città dedicata ai cattolici più ferventi;
per persone sospese tra sogno e realtà, Seaside, una città o un set cinematografico (o entrambe le cose)?

Pubblicità

Per i sempre più numerosi patiti dell'iPod, l'ultima novità di casa Apple.

martedì 28 febbraio 2006

L'inferno della parafrasi

Il testo di Dante
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende.
Amor, ch'a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte:
Caina attende chi a vita ci spense».
Queste parole da lor ci fuor porte.
Inferno V 100-108

Alcune parafrasi dei miei alunni
• Amore che non perdoni di amare anche a uno che non è amato mi prese un forte piacere di lui che ancora non mi abbandona. (Daniele C.)
• Amore che nulla amato perdona l’amante mi prese così forte questo piacere che, come puoi vedere, ancora non mi abbandona (Stefano I.)
• Amore che si è impadronito del suo cuore gentile prese colui che quando ero in vita mi fu tolta; ed il modo ancora mi offende. Amore, che nessun amato non contraccambi l’amore mi prese il suo piacere così forte che, come vedi, non mi ha ancora abbandonato (…) destino amaro attende chi ci uccise. (Matteo F.)
• Amore ci condusse ad una morte: la quale è Caina a chi ci spense. (Lorenzo S.)
• Amore fece innamorare velocemente Paolo della mia bellezza che mi fù tolta alla mia morte e il modo ancor mi offende. Amore, che obbliga ad amare la persona dalla quale è amata, mi fece innamorare della bellezza. (Alberto B.)
• Amore, che a chi non ha mai amato perdona amore, mi prese del costui piacer così forte, che, come vedi, non mi abbandona ancora. (Federico M.)• Amore, che a nessun amato corrisponde amore, mi prese verso costui un amore così forte che, come vedi, ancora non mi abbandona. (Nicola E.)
• Amore, che al cuor gentile si appiglia veloce e prende quello della bella persona che mi è stata tolta; e il modo con cui lo fa, mi fa star male. Amore, che ogni amante richiede di essere amato, mi prese di questo piacer così forte, che, come vedi, non mi abbandona ancora. (Luca B.)
• Amore, che al cuore gentile si impara velocemente, prese il cuore della bella persona che mi fù tolta; e i modo mi offende ancora. (Alessandro B.)
• Amore, che il cuore gentile e preso comprende, prese costui dalla bella persona che mi fu tolta. (Francesco M.)
• Amore, che il cuore gentile prende prese il cuore della persona che mi fu tolta, e che la cosa mi brucia ancora. Amore che nulla a amato e amar perdona mi prese il piacere così forte che come vedi, non mi abbandona ancora. (Fabio B.)
• Amore, che non permette che colui che è amato ami a sua volta, mi fece travolgere dal suo amore. (Stefano P.)
• Amore, che velocemente prende il cuor gentle prese costui che la sua bella persona mi fu tolta; e il modo mi offende ancora. Amore; che chi non ha mai amato solo l’amore può perdonare, mi prese fortemente dal piacere di costui, che, come vedi, ancora stiamo insieme: chi ci spense la vita (chi ci uccise) il cerchio della violenza contro i parenti lo attende. (Marco R.)
• Amore, che viene appreso dal cuore rattrappito lo prese per la bella persona che mi togliesti, e il modo con cui me l’hai tolta ancora mi offende. Amore, il quale a non amare nessuno perdona, mi prese così forte del piacere di costui, che, come puoi vedere, non mi ha ancora abbandonato. (Alessandra S.)
• L’amore che va in fretta nel cuore gentile, mi fece innamorare di questa persona che mi fu tolta (…) chi ci uccise non restò impunito. (Daniele C.)
• L’amore ci condusse a una morte caina per colui che ci ha uccisi. (Andrea C.)
• L’amore ci condusse a una morte; a coloro che ci hanno uccisi li aspetta una sorte di Caino. (Irene R.)
• L’amore condusse noi ad una morte infernale che ci spense la vita. (Riccardo C.)
• L’amore, che perdona chi niente ha amato, mi prese talmente forte che, come puoi vedere, ancora non mi abbandona. (Dario F.)
• Una vita caina attende chi ci tolse la vita. (Stefano A.)

ogni tanto mi chiedo se devo andare avanti a fare 'sto lavoro...

Servizio temporaneamente non disponibile

C'era un tempo in cui andavo su www.info412.it e trovavo davvero quasi tutto; adesso mi invitano a chiamare il 1254.
Uhm, strana 'sta cosa...

martedì 21 febbraio 2006

Pubblicità


Domani, mercoledì 22, Il Sole 24 Ore regala Machiavelli...
Quale migliore occasione per conoscerlo o approfondirne la conoscenza?

Pensiero stupendo

«Le stronzate sono inevitabili ogni volta che le circostanze obbligano qualcuno a parlare senza saper di cosa sta parlando. Pertanto la produzione di stronzate è stimolata ogniqualvolta gli obblighi o le opportunità di parlare di un certo argomento eccedono le conoscenze che il parlante ha dei fatti rilevanti attorno a quell’argomento. Questa discrepanza è comune nella vita pubblica, in cui le persone sono spesso spinte – vuoi dalle proprie inclinazioni, vuoi dalle richieste altrui – a parlare in lungo e in largo di materie delle quali sono, in grado maggiore o minore, ignoranti.»
Harry G. Frankfurt, Stronzate, Rizzoli, Milano 2005, pag. 59-60

lunedì 20 febbraio 2006

Anniversario

...me n'ero scordato: recupero oggi e festeggio il primo anno e prima settimana di blog.
(quasi)sempresoloA! (a-solo.blogspot.com) è online dal 13 febbraio 2005

nelle foto, l'entusiasmo dell'autore in alcuni momenti di lavoro

Il mestiere di scrivere

Agli alunni, soprattutto di quinta, che chiedono cosa sia una "mappa concetttuale" suggerisco il quaderno di lavoro "Mappe mentali e scrittura" di Umberto Santucci, disponibile gratuitamente per il download dalla rete.

Bullshit

«Uno dei tratti salienti della nostra cultura è la quantità di stronzate in circolazione. Tutti lo sanno. Ciascuno di noi dà il proprio contributo.»


Come non leggere un libriccino che inizia così?

lunedì 13 febbraio 2006

Galileo, più profondamente del solito

Robert Musil ne L’uomo senza qualità, cap. 72, parla di Galileo Galilei.

Se ci si chiede senza pregiudizi come la scienza abbia assunto il suo aspetto attuale — cosa importante di per se stessa, perché la scienza regna su di noi e neppure un analfabeta si salva dal suo dominio giacché impara a convivere con innumerevoli cose che son nate dotte — s’ottiene un’immagine alquanto diversa. Secondo tradizioni attendibili s’è incominciato nel sedicesimo secolo, un periodo di fortissimo movimento spirituale, a non più sforzarsi di penetrare i segreti della natura, com’era successo fino allora in due millenni di speculazione religiosa e filosofica, bensì ad accontentarsi di esplorarne la superficie, in un modo che non si può fare a meno di chiamare superficiale. Il grande Galileo Galilei ad esempio, il primo nome che sempre si cita a questo proposito, tolse di mezzo il problema: per quale causa intrinseca la natura abbia orrore degli spazi vuoti, così da obbligare un corpo che cade ad attraversare spazi su spazi, finché esso giunge su un terreno solido; e s’accontentò di una constatazione molto più volgare: stabilì semplicemente la velocità di quel corpo che cade, la via che percorre, il tempo che impiega, e l’accelerazione della caduta. La Chiesa cattolica ha commesso un grave errore minacciando di morte un tal uomo e costringendolo alla ritrattazione invece di ammazzarlo senza tanti complimenti; perché il suo modo, e quello dei suoi simili, di considerare le cose, ha poi dato origine – in brevissimo tempo, se usiamo le misure della storia – agli orari ferroviari, alle macchine utensili, alla psicologia fisiologica e alla corruzione morale del tempo presente, e ormai non può più porvi rimedio. Probabilmente ha commesso quest’errore per troppa prudenza, giacché Galileo non era soltanto lo scopritore del moto della terra e della legge della caduta dei gravi, ma era anche un inventore al quale s’interessava, come si direbbe oggi, il gran capitale; e inoltre non era l’unico che fosse pervaso allora dallo spirito nuovo; al contrario, la storia c’insegna come il freddo positivismo che lo animava si diffondesse violento e disordinato come un’epidemia e per quanto possa essere urtante sentir dire, quasi vanto, che uno era “animato da freddo positivismo'’, mentre ci sembra di averne già fin troppo, a quel tempo il risveglio della metafisica per darsi al severo esame delle cose secondo differenti testimonianza dev’esser stato addirittura un fuoco, un’ebbrezza di positività.

Mega-secondo-trimestre

Per fanciulle e fanciulli di quinta, 48 KB di sofferenza per la megainterrogazioneglobaletotale del secondo trimestre

se qualcuno dovesse anche "riparare" Dante, si faccia sentire...

sabato 11 febbraio 2006

Pubblicità (allusive?)


La recente performance di Rocco Siffredi per "Amica Chips" non faccia dimenticare che sugli scaffali dei supermercati da tempo si possono trovare questi sani prodotti.

Quando il prof di ita aiuta in religione

Mi sembra chiaro che in terza e in quarta ci si diletta solo con 'sta roba; boh...

Per chi si sente un po' strano

Salve, benvenuti nella psico-hotline.
Se sei ossessivo-compulsivo premi 1 ripetutamente.
Se sei codipendente chiedi a qualcuno di premere 2.
Se sei depresso non importa quale tasto tu prema... tanto nessuno rispondera'.
Se sei un personalità multipla premi 3, 4, 5 e 6.
Se sei schizofrenico ascolta attentamente e la vocina ti dirà quale tasto premere.
Se sei paranoico sappiamo chi sei e che cosa vuoi. Rimani in linea così che possiamo rintracciare la chiamata!

domenica 5 febbraio 2006

Surrogato di tempo

Per chi, come me, non potesse andare allo spettacolo di Beppe Grillo il prossimo 7 (o 8) febbraio, a Treviglio, qualche perla dal suo "Discorso all'umanità" del 1999.

Tempo e porchette. Vi piace la porchetta? Sì che vi piace. Volete un maiale da 300 chili? Pensate che porchette... La Borsa ve lo dà! Genetics, Embriotics, Maialics... tutte società quotate in Borsa. Ecco il maiale (diapositiva). Una volta era un criceto! E questi (pesci di 30, 40 centimetri) una volta erano bianchetti! Tolgono un paio di geni da qua, li attaccano di là: fatto!
Il tempo corto. Noi abbreviamo i tempi della natura, ci dicono. Facciamo accadere in due mesi quello che spontaneamente accadrebbe in due milioni di anni. Modificare la natura, lo facciamo da millenni. Una rosa, ad esempio, è il risultato di secoli di selezioni e incroci fatti dall'uomo. Anche il mulo non è una bestia "spontanea". Un giorno un allevatore ha presentato un asino a una cavalla. I due si sono piaciuti ed è nato il mulo. L'allevatore ha "creato" il mulo? Esagerato. Se a una festa presento Naomi Campbell a Michael Schumacher (diapositive), i due si piacciono e nasce non un mulo ma una mulatta, posso dire che l'ho "creata" io? Presentare la cavalla all'asino, o la Campbell a Schumacher, semplicemente abbrevia il tempo che quei due avrebbero impiegato per incontrarsi per caso: dieci, mille, un milione di anni? Più l'incontro è improbabile, più tempo impiega ad avvenire per caso.
Il tempo improbabile. Ecco qua un pomodoro e un merluzzo. Quante probabilità ci sono che, prima o poi, naturalmente, un pomodoro conosca (biblicamente) un merluzzo? Mah, l'impossibile, in una miliardata d'anni, diventa probabile... Noi lo facciamo in tre mesi!, dicono le ditte genetiche. Prendono un gene dell'antigelo del sangue dal Dna del merluzzo della Groenlandia; lo mettono nel Dna di un pomodoro della California; il pomodoro resiste meglio al freddo. E ci sono altri vantaggi: se l'antigelo costa troppo, nel radiatore della macchina potete metterci la passata.
Il tempo ti frega. Occorre però essere informati. Io sono allergico al pesce, vado al ristorante, ordino una caprese e zac, ci resto secco.
Il tempo rimescola. Le barriere tra le specie svaniscono. Lucciole e tabacco, con le foglie che sembrano dei neon. O uomini, ad esempio Pavarotti, e farfalle...
Il tempo risana. Poi ci sono i "nutroceuticals", i cibi che sono anche medicine. Nella patata hanno messo il gene dell'antibiotico, nelle banane i vaccini. Basta andare dal fruttivendolo. «Vorrei due chili di patate». «Signora, ce l'ha il ticket?».
Tempo informato, mezzo salvato. Appunto, c'è un problema: l'informazione. La patata antibiotica e quella normale sono esattamente uguali. Per distinguerle, adesso, devi fargli l'esame del Dna. Oppure succede come con questo latte, il "latte omega 3". All'olio di pesce, che protegge le arterie: hanno preso del normale latte e ci hanno spremuto dentro del normale baccalà. Ma non lo scrivono. Ecco la pubblicità: «Abbiamo scoperto il latte omega 3». Si scopre un vulcano, si scopre un pianeta. Si scopre quello che già esiste. Un'automobile o un frappè vengono inventati, non scoperti. Anche il latte all'olio di pesce: può solo essere inventato, non scoperto, perché non esiste. La differenza tra inventare e scoprire è la stessa anche per le manipolazioni genetiche.
Il tempo superumano. Nel XXI secolo potremo mettere mano anche al Dna dell'uomo. Perché accontentarsi dei bambini così come vengono? Come lo vuole, maschio o femmina? Più chiaro, più scuro? «Vorrei dieci chili di gemelli». «Tolgo il grasso?» «Ma no, lasci pure».
Il tempo confuso. Facciamo confusione anche quando contiamo il tempo. Gesù è nato nell'anno 6 avanti Cristo: anche lui aveva una gran fretta, è nato sei anni prima di se stesso. Il vero 2000 è stato quindi il nostro 1993.
Il tempo rubato. Impieghiamo tempo su tempo per costruire macchine che ci facciano risparmiare tempo. Ma dove lo abbiamo messo tutto questo tempo risparmiato? Il tempo è nostro, non facciamocelo rubare.

sabato 4 febbraio 2006

L'origine dei suoni

Ho recuperato questo dizionario etimologico, un aiuto interessante per capire da dove arrivano le parole che noi usiamo oggi.
Cominciamo con una che gira in quarta:

martedì 31 gennaio 2006

(Est)etica dello scandalo

Ancora per la serie "avrei voluto scriverlo io", una riflessione di Tiziano Scarpa sul cambiamento dei canoni estetici nell'ultimo cinquantennio. Detto così sembra una palla, ma si parla di tette rifatte e scoregge, cellulite e hot dog, papa Woytila e Maria Giovanna Elmi.

particolarmente dedicato ad alunne e alunni di quarta, che in 'sti giorni hanno avuto a che fare con cipolle, pidocchi e cacca...

Dal passivo all'astinenza

Il contenuto del post è vietato ai minori di anni 18.

Premettendo che "essere trombato" nel gergo della politica significa "non essere eletto", "perdere le elezioni", trovo strano che in Italia non si parla di questa promessa del Presidente del Consiglio.

venerdì 27 gennaio 2006

Elogio della neve, e della lentezza

Ieri pomeriggio alle 13.55 sono stato violentemente tamponato, mentre andavo a Bergamo in auto. La compilazione del modulo per la constatazione amichevole, la chiamata all’assicurazione per avvisarli del danno, una visita dal carrozziere che m’ha fatto i compimenti per la “relativa” fortuna, le telefonate di chi mi aspettava e non m’ha visto arrivare.
Mi sono chiuso in casa, col senso di semi-ebbrezza che un colpo di frusta ti lascia addosso e col collo leggermente dolorante per l’effetto “salvifico” della cintura di sicurezza.
Poi mi sono messo a letto, erano più o meno le 17; ho iniziato a leggere e a pensare.
Stamattina la bella notizia: le scuole sono chiuse (niente Tibullo e Properzio…), il tempo si ferma e uno ricomincia a prendere un ritmo meno indiavolato.
C’è chi ha fatto la fortuna del suo show, qualche mesetto fa, contrapponendo “lento” e “rock”; io non amo la neve, però la lentezza che in ‘sti due giorni m’ha saputo ridare sì.

Grazie, Prefetto

venerdì 20 gennaio 2006

giovedì 19 gennaio 2006

Ortografia: la punteggiatura

Il testo e la fonte ufficiale.

Istruzioni per l'uso dell'innovazione digitale per le famiglie. Gli strumenti digitali e i servizi a disposizione delle famiglie e di chi sa "navigare"; come utilizzare le nuove tecnologie; cosa fare per avvalersi degli incentivi per acquistare un pc ed i corsi per imparare ad usarlo; i nuovi diritti del "cittadino digitale": sono i capitoli dell'opuscolo "L'Innovazione digitale per le famiglie", voluto da Lucio Stanca, ministro per l'Innovazione e le Tecnologie, e che sta per arrivare a casa degli oltre 16 milioni di famiglie italiane accompagnato da una lettera di Silvio Berlusconi, presidente del Consiglio.

Brutta cosa, a mio modesto parere, che l'alfabetizzazione digitale passi attraverso lo stupro della tradizionale interpunzione...

La bustina di Minerva

dedico a tutti i miei (ex)alunni le parole iperultracondivise dell'ultima uscita della stranota rubrica di Umbero Eco e penso all'opportunità di cogliere il suggerimento che chiude il pezzo

...preoccupatevi, alunni, preoccupatevi...




Un dibattito sta agitando il mondo di Internet ed è quello su Wikipedia. Per chi non lo sappia, si tratta di una enciclopedia in linea che viene scritta direttamente dal pubblico. Non so sino a qual punto una redazione centrale controlli i contributi che arrivano da ogni parte, ma certamente quando mi è capitato di consultarla su argomenti che conoscevo (per controllare solo una data o il titolo di un libro) l'ho sempre trovata abbastanza ben fatta e bene informata. Però l'essere aperta alla collaborazione di chiunque presenta i suoi rischi, ed è accaduto che certe persone si siano viste attribuire cose che non hanno fatto e addirittura azioni riprovevoli. Naturalmente hanno protestato e la voce è stata corretta.
Wikipedia ha anche un'altra proprietà: chiunque può correggere una voce che ritiene sbagliata. Ho fatto la prova per la voce che mi riguarda: conteneva un dato biografico impreciso, l'ho corretto e da allora la voce non contiene più quell'errore. Inoltre nel riassunto di uno dei miei libri c'era quella che ritenevo una interpretazione scorretta, dato che vi si diceva che io 'sviluppo' una certa idea di Nietzsche mentre di fatto la contesto. Ho corretto 'develops' con 'argues against', e anche questa correzione è stata accettata.
La cosa non mi tranquillizza per nulla. Chiunque potrebbe domani intervenire ancora su questa voce e attribuirmi (per gusto della beffa, per cattiveria, per stupidità) il contrario di quello che ho detto o fatto. Inoltre, dato che su Internet circola ancora un testo in cui si dice che io sarei Luther Blissett, il noto falsario (e anche dopo anni che gli autori di quelle beffe hanno fatto il loro bel 'coming out' e si sono presentati con nome e cognome), potrei essere così malizioso da andare a inquinare le voci riguardanti autori che mi sono antipatici, attribuendo loro falsi scritti, trascorsi pedofili, o legami coi Figli di Satana.
Chi controlla a Wikipedia non solo i testi ma anche le loro correzioni? O agisce una sorta di compensazione statistica, per cui una notizia falsa verrà prima o poi individuata?
Il caso di Wikipedia è peraltro poco preoccupante rispetto a un altro dei problemi cruciali di Internet. Accanto a siti attendibilissimi fatti da persone competenti esistono in linea siti del tutto fasulli, elaborati da pasticcioni, squilibrati o addirittura da criminal nazisti, e non tutti gli utenti del Web sono capaci di stabilire se a un sito bisogna dare fiducia o meno.
La cosa ha un risvolto educativo drammatico, perché ormai si sa che scolari e studenti spesso evitano di consultare libri di testo ed enciclopedie e vanno direttamente a prelevare notizie su Internet, a tal punto che da tempo sostengo che la nuova fondamentale materia da insegnare a scuola dovrebbe essere una tecnica della selezione delle notizie in linea - salvo che si tratta di un'arte difficile da insegnare perché spesso gli insegnanti sono tanto indifesi quanto i loro studenti.
Molti educatori si lamentano inoltre del fatto che i ragazzi, ormai, se debbono scrivere il testo di una ricerca o addirittura una tesina universitaria, copiano quello che trovano su Internet. Quando copiano da un sito inattendibile si dovrebbe presumere che l'insegnante si renda conto del fatto che dicono delle panzane, ma è ovvio che su certi argomenti molto specialistici è difficile stabilire subito se lo studente dice qualcosa di falso. Poniamo che uno studente scelga di fare una tesina su un autore molto ma molto marginale, che il docente conosce di seconda mano, e gli attribuisca una data opera. Sarebbe il docente in grado di dire che quell'autore non ha mai scritto quel libro - a meno che per ogni testo che si riceve (e talora possono essere decine e decine di elaborati) si vada a fare un accurato controllo su varie fonti?
Non solo, lo studente può presentare una ricerca che pare corretta (e lo è) ma che ha direttamente copiato da Internet per 'taglia e incolla'. Sono propenso a non ritenere tragico questo fenomeno perché anche copiare bene è un'arte non facile, e uno studente che sa copiare bene ha diritto a un buon voto. D'altra parte, anche quando non esisteva Internet, gli studenti potevano copiare da un libro trovato in biblioteca e la faccenda non cambiava (salvo che comportava più fatica manuale). E infine un buon docente si accorge sempre quando un testo è copiato senza criterio e annusa il trucco (ripeto, se è copiato con criterio, tanto di cappello).
Tuttavia ritengo che esista un modo molto efficace di sfruttare pedagogicamente i difetti di Internet. Si dia come esercizio in classe, ricerca a casa o tesina universitaria, il seguente tema: 'Trovare sull'argomento X una serie di trattazioni inattendibili a disposizione su Internet, e spiegare perché sono inattendibili'. Ecco una ricerca che richiede capacità critica e abilità nel confrontare fonti diverse - e che eserciterebbe gli studenti nell'arte della discriminazione.
Umberto Eco

Geniali


Rido e penso a quel povero martire che là dietro si spara le cretinate di 'sti due...

mercoledì 18 gennaio 2006

Aprite le finestre

Fa una certa impressione, in tempi in cui i sistemi operativi per pc si inseguono er consentire agli utenti prestazioni sempre più mirabolanti, trovare un sito con la storia della prima interfaccia grafica a finestre per computer.
Interessante.

PS: il fatto che si tratti di un Apple Macintosh non è casuale ;-)

memoria & futuro

Per recuperare e vivere la memoria della Shoah, lascio due link:
"Viaggio nella memoria" mostra itinerante a Bergamo dal 26 gennaio al 14 febbraio; a Trento dal 25 gennaio al 18 febbraio; a Carvico dal 15 al 21 febbraio; Brescia dal 21 al 27 febbraio; a Cesano Boscone dal 18 al 26 marzo; a Tribiano dal 28 marzo al 2 aprile; a Varese dal 4 al 12 aprile. Concepita anche in versione inglese, la Mostra inizierà il suo viaggio in Europa al Museo di Auschwitz nella primavera del 2006
Fondazione "Centro di documentazione ebraica contemporanea", che promuove lo studio delle vicende, della cultura e della realtà degli Ebrei, con particolare riferimento all’Italia e all’età contemporanea.

domenica 15 gennaio 2006

Anime digitali

«Oggi l'universo elettronico ci suggerisce che possano esistere delle sequenze di messaggi che si trasferiscono da un supporto fisico all'altro senza perdere le loro caratteristiche irripetibili, e sembrano persino sopravvivere come puro immateriale algoritmo nell'istante in cui, abbandonato un supporto, non si sono ancora impressi su un altro. E chissà che la morte, anziché implosione, sia esplosione e stampo, da qualche parte, tra i vortici dell'universo, del software (che altri chiamano anima) che noi abbiamo elaborato vivendo, fatto anche di ricordi e rimorsi personali, e dunque sofferenza insanabile, o senso di pace per il dovere compiuto, e amore.»

Umberto Eco (con Carlo M. Martini), In che cosa crede chi non crede?

Colleghi

Venerdì prossimo dovrò sostituire durante una prova scritta un collega assente per malattia.
Mi chiedo, e gli ho chiesto: "che tipo di vigilanza ti serve? strettissima, media o blanda? (=non alzano nemmeno il capo e respirano solo ogni tanto - possono alzare la testa - parlano amabilmente tra loro, discettando di temi storici ed altro)"
Sono in ansiosa attesa di risposta, appena passano i postumi dell'anestesia...

Una "signora Provincia", quella di Bergamo...

Entro le 12 del 17 marzo prossimo devono pervenire alla sede della Provincia le domande per le borse di studio da 774,68 euro per alunni di scuole superiori non statali, residenti in comuni bergamaschi.

sabato 14 gennaio 2006

Lezioni di inglese

Per i principianti:
For beginners

"Tre streghe guardano 3 orologi Swatch. Quale strega guarda quale orologio Swatch?"

Ed ora ripetete ad alta voce la traduzione in Inglese
Try to say :

"Three witches watch three Swatch watches. Which witch watch which Swatch watch?"


Per gli esperti:
For experts

"Tre streghe svedesi e transessuali guardano i pulsanti di 3 orologi svizzeri Swatch. Quale strega (svedese e transessuale) guarda quale pulsante di quale orologio svizzero Swatch?"

Ed in Inglese (sempre ad alta voce) :
Now try to say:

"Three Swedish switched witches watch three Swiss Swatch watch switches. Which Swedish switched witch watch which Swiss Swatch watch Switch?"

Hallelujah! Thank you, Jesus!


Un telepredicatore che non usa le sole parole.

martedì 10 gennaio 2006

Retorica: l'eufemismo

«La vita professionale di Berlusconi si fa sempre più fitta di impegni, giornate e notti dedicate al lavoro. La famiglia è serena, ma qualcosa nel rapporto con Carla cambia agli inizi degli anni Ottanta. L’amore si trasforma in sincera amicizia. Silvio e Carla, di comune accordo, decidono di continuare la loro vita seguendo ognuno le proprie aspirazioni. Ma molte cose continuano a unirli; innanzitutto, Marina e Dudi.»
Tratto da "Una storia italiana".

aveva ragione Jacopo...

sabato 7 gennaio 2006

Il paradiso della parafrasi (3)

Altro passo, Pd XVII 37-60, ma risultati simili...

1.
La molteplicità, che al di la da qui non si può capire, è tutta organizzata in paradiso: anche se non è necessario le cose accadono così. Da qui mi è rivelato come una dolce armonia il tuo futuro.

2.
La conoscenza, che non va fuori dal quaderno della vostra materia, invece tutta è dipinta in Dio: però la necessità non si verifica se non come dal viso in cui una nave si specchia, mentre sta navigando nel torrente.

3.
La conoscenza, che non va si estende al di fuori del quaderno della vostra materia, è tutta dipinta, è presente, è chiara alla visione guardando Dio: non diventa però necessaria se non come il corso di una nave che discende giù per un torrente.

4.
La conoscenza, che non si stende al di fuori del quaderno è segnata dal volere di Dio: la necessità però quindi non dipende se non come dalla nave che discende giù per il torrente, in cui si specchia il viso.

5.
Il futuro, la predestinazione di Dante, che la vostra mente non conosce, è già tutto scritto in Dio: e solo necessità perche ogni viso che si specchia in Dio ha il suo destino.

6.
Le cose accidentali, la sorte che non si stende (che non va oltre) il quaderno della vostra materia, è invece tutta presente in Dio: perciò è necessità che io lo sappia attraverso Dio, (dal viso in cui si specchia la nave che scende per il torrente – metafora).

7.
Ciò che è contingente (→ ciò di cui è chiara causa ed effetto, per cui ciò che è umano), che fuori dal mondo terreno non è necessario, è tutto contenuto nel cospetto eterno: però qui la necessità non è (necessaria) per forza presente se non come la nave che discende per il torrente, il fatto che la nave scenda dal torrente è dato dal fatto che segue la corrente del torrente e non da noi che la guardiamo. (…) Come Ippolito d’Atene fu costretto a partire per colpa della spietata e perfida matrigna, tu (Dante) ti converrà partire/lasciare Firenze. Questo (il tuo esilio) si vuole e già alcune persone stanno cercando di mandarti via da Firenze, ma tutto ciò verrà fatto pesare, a chi pensa di esiliarti, là dove c’è Cristo e tutto converge.ù

8.
Il futuro, quello che accadrà, va oltre quello che è l’ambito delle tue conoscenze, ma il futuro si manifesta e si può vedere al cospetto dell’eterno. Quello che accadrà non ha necessità da qui se non come il viso in che si specchia, la nave scenderà per il torrente da cui, così come la dolce armonia dell’organo giunge all’orecchio, mi si manifesta il tempo che si prepara, il tuo futuro.

9.
Il destino che non è conoscibile dall’intelletto umano è completamente presente e conoscibile in Dio. Il destino degli uomini però non è necessitato o predestinato a seguire una direzione già fissata come ad esempio una barca non è obbligata a seguire la direzione del torrente in cui si trova.

Il paradiso della parafrasi (2)

segue dal post precedente

5.
Non è possibile spiegare a parole cosa significa oltrepassare i limiti; perciò basta l’esempio il quale riserva speranza (l’eccezione conferma la regola).
Tu, Dio, che con la tua luce mi hai dato la vita, sai se ciò che hai creato magnificamente era solo per me.

6.
(…) Quando il cielo che tu sempiterni desiderato mi portò in cielo con l’armonia che calma e discerne mi sembrava allora il cielo illuminato dalla luce del sole, che la pioggia, o il fiume, non fanno un lago tanto grande. (…) Tu non sei sulla terra, nonostante tu lo pensi; ma Dio, “scappando” dal proprio luogo, ti ha portato nel posto che tu ora vedi.

7.
Non si può spiegare a parole cosa sia la transumanza, perché è una cosa talmente impensabile che solo chi l’ha provata può sapere cosa sia. (…) Quando la ruota che tu da sempre e per sempre desiderato (=tutti tendono a Dio per loro natura), Dio che aspetti Dante con l’armonia che temperi e discerni, a Dante il cielo sembrò così luminoso, come acceso dalla fiamma del sole, che nessuna pioggia, lago o fiume fu mai tanto disteso quanto è luminoso il cielo (c’è un antitesi fuoco-acqua).

8.
(…) Amore (Dio) che governi i cieli, tu lo sai (sai tutto di me) e mi hai elevato con la tua luce, io ero solo. Ho desiderato vedere la ruota che tu muovi eternamente e mi hai attirato con l’armonia che temperi e discerni, mi parve (desiderai) tanto allora del cielo acceso (luminoso) come la fiamma (raggio) del sole che la pioggia o il fiume o il lago non fece mai così disteso. (…) Come lei vedeva me così come io cercavo di tranquillizzarmi l’animo commosso, prima che io iniziavo ad aprire la bocca (per parlare) lei cominciò (mi rispose): “Tu stesso ti fai grosso immaginando cose false, così non vedi ciò che vedresti se non fosti qui. Tu non sei sulla terra, così come tu credi, ma il folgore ha fatto si che tu fuggendo dal luogo dove eri non corse come tu adesso ti trovi.

9.
(…)Quando la ruota che hai sempre desiderato, da lei attesi con l’armonia che produci e diffondi, tanto quanto il cielo mi parve luminoso come le fiamme del Sole, che pioggia o fiume non produssero mai un lago così disteso.

10.
Trasumanare (uscire dall’uomo e diventare divinità) significa per mezzo della parola ciò che non si può; però il mio esempio basti come testimonianza di ciò che la grazia riserva.

11.
La trasumanazione che Dante sembra aver subito (da natura umana a divina) non si può spiegare con le parole.

12.
Beatrice disse:«Tu sbagli perché pensi con la ragione, vedresti cose diverse se usassi il cuore.»

Il paradiso della parafrasi (1)

trascrizioni letterali di parafrasi di Pd. I, 70-94

1.
Trasumanare (ascendere in cielo) per il suo significato, non si può anche se l'esempio dimostra che la grazia ne a concesso l'esperienza. Amore che governi il cielo (Dio), si apre sopra di me ciò che creasti secondo le scritture, tu sai che grazie alla tua luce mi hai sollevato.

2.
Il trasumare (neologismo=andare oltre i limiti) non si può descrivere con le parole; però l’esempio, che la grazia risolve nell’esperienza, possa bastare al lettore per comprendere.
(…) quando il cielo, che tu (Dio) eternamente desiderato, regoli con l’armonia mi si fece davanti, mi si prostò (atteso) mi sembrò talmente illuminato dalla luce del sole che nessuna pioggia o nessun fiume fece/creò un lago tanto disteso quanto questa luce.
(Beatrice) si rivolge a Dante dicendo che se lui non si fermasse ai pregiudizi o non utilizzasse la falsa ragione avrebbe già potuto comprendere quello che l’ha tanto scosso. Gli rivela così il fatto che lui non è più in terra, così come lui credeva, ma così come un fulmine, allontanandosi dalla “sua casa” (il cielo) scende sulla terra, così tu (Dante) sei salito. Cielo → Dante=folgore:entrambi contro le forze della natura: il fuoco del fulmine che dovrebbe salire, invece scende – e Dante che va contro la gravità.

3.
Amore che governi il cielo (Dio), che avevi creato nuovamente ciò che era di me tu lo sai che mi hai innalzato attraverso la tua luce. Quando la ruota (Empireo) di cui tu hai messo nell’uomo il desiderio di lei, mi ha fatto nascere il desiderio di giungere a sé attraverso l’armonia che crea e che da esso discende, il cielo mi è parso così tanto acceso dalla fiamma del sole, che né la pioggia né il fiume o lago si mostrano così tanto distesi.

4.
Mentre salgo non riesco a spiegare cosa mi stà capitando. L’esempio basta e solo una parte dell’esperienza rimane. Ciò che ho visto che tu hai creato rimane solo in me, tu che con il tuo aiuto mi hai fatto salire in paradiso. Quando il momento che da sempre aspettavo e desideravo, si avvicinava in me la gioia aumenta. Mi appare un panorama illuminato dalla luce del sole, che nemmeno la pioggia riesce a rendere così ampio il fiume o il lago. Quello che mi colpisce fù il suono e la quantità di luce immensa che risvegliavano in me un desiderio di fare così tante domande e di avere tanti dubbi. Beatrice, vedendo me cosi frastornato, mi spiego, prima che io aprissi la bocca ciò che stava succedendo: “Tu pensi ancora di essere un umano ma non è così, infatti se fosse cosi non ti sarebbe permesso di vedere ciò che ora vedi. Tu non sei più in terra, come tu credi, ma ci siamo allontanati dalla terra e siamo giunti nel luogo (paradiso) in cui anche tu ora ti trovi.

giovedì 5 gennaio 2006

Perché mangiamo le storie

Una delle cose più difficili da dire a un’altra persona è: «Vorrei che tu mi amassi senza alcuna buona ragione per farlo». Ma è ciò che tutti noi vogliamo e ben di rado osiamo dire a un’altra persona: ai nostri figli, ai nostri genitori e compagni, ai nostri amici, e agli sconosciuti. Soprattutto agli sconosciuti, che non hanno né buone né cattive ragioni per amarci. Ed è per questo che ci raccontiamo storie e preghiamo che possano essere trasformate da quell’angelo sul tetto in racconti che siano credibili e soprattutto che riguardino noi tutti, indipendentemente da quello che siamo o non siamo l’uno per l’altro. Ed è certo per questo che mia madre racconta le sue storie a chiunque la ascolti, e che mio padre mi ha raccontato da dove viene il mio nome. E se per me è troppo tardi per dargli quello che, in una nervosa mattina domenicale di tanto tempo fa, si è azzardato a chiedermi, ora, ricordando la sua storia e raccontandola di nuovo qui, ho compreso qualcosa di più sul mio stesso modo di raccontare. E ricordando, come se stessi scrivendo le mie memorie, ciò che le storie degli altri mi hanno fatto ricordare, mi hanno letteralmente riportato alla mente, ho capito quale funzione nel mondo hanno le mie stesse storie – indipendentemente che le stia raccontando a mia madre, ai miei figli, ai miei amici o, soprattutto, a sconosciuti. E, per chiudere il cerchio, ho compreso un po’ di più come leggere e ascoltare quelle degli altri.

Lo ha scritto Russell Banks in L'angelo sul tetto, Einaudi, pag. 9-10

mercoledì 4 gennaio 2006

Cronache dell'ultimo dell'anno

Un blogger dall'ottima penna in ULTIMO DELL’ANNO, qui e là per Verona e provincia descrive usi e costumi del cenone sansilvestrino nelle terre degli Scaligeri.
Voci che mi arrivano da alunni sopravvissuti mi sembrano confermare il detto secondo cui "tutto il mondo è paese"...

martedì 3 gennaio 2006

Quinta: prima botta

Ho messo nella cartella di quinta la parte di programma ancora da verificare; discuteremo al ritorno a scuola se aggiungere anche D'Annunzio e Svevo, per avere da affrontare una bella prova "seria", «in prospettiva della maturità»...

domenica 1 gennaio 2006

sabato 31 dicembre 2005

venerdì 30 dicembre 2005

Peli

«I peli delle orecchie di Radhakant Bajpai, 50 anni, di Naya Ganj, in India, raggiungono la lunghezza spaventosa di 13,2 cm.»

Ma chi compra il "Guinness World Records Book" è interessato a notizie di 'sto genere?

Nella foto, il tagliapeli rotante (per naso e orecchie) di cui il sig. Radhakant Bajpai sicuramente non fa uso.
Nel link, come usare i peli del naso per mandare messaggi.

mercoledì 28 dicembre 2005

Humour inglese

Sempre da Stecchiti - Le vite curiose dei cadaveri citato nel post precedente, un esempio notevole di ironia anglosassone. Si parla, nelle pagine 142-143, di Robert Whytt, medico personale dal 1761 del Re di Inghilterra, impegnato a ricercare quale fosse la sede dell'anima.

«Anche il cervello gli parve poco probabile come rifugio dello spirito vitale, perché erano stati osservati animali che andavano avanti benissimo e a lungo senza il beneficio di un cervello. Whytt scrisse dell'esperimento di un certo Redi il quale aveva scoperto che "una tartaruga di terra, il cui cervello era stato estratto tramite un buco nel cranio all'inizio di novembre, poteva vivere fino alla metà del maggio successivo". (in nota) Cosa accadeva in esperimenti come questo? Difficile dirlo. Forse il tronco cerebrale o il midollo spinale erano rimasti intatti; o forse anche il cervello del dottor Redi era stato estratto tramite un buco nel cranio all'inizio di novembre.»

Frattaglie

«I Babilonesi facevano il tifo per il fegato, ritenendolo l'organo da cui scaturivano l'emozione e lo spirito. I Mesopotamici tifavano per entrambi, assegnando l'emozione al fegato e l'intelletto al cuore. Erano certamente dei rappresentanti del libero pensiero, perché assegnavano un'ulteriore porzione dell'anima (l'astuzia) allo stomaco. (...) Con gli antichi Greci il dibattito sull'anima mutò nel più familiare "cuore vs cervello" e il fegato retrocesse a un ruolo subalterno. Siamo fortunati che sia andata così, altimenti ci ritroveremmo con Céline Dion che canta Il mio fegato ti appartiene e i cinema che danno Il fegato è un cacciatore solitario. Ogni canzone d'amore spagnola che contenga la parola corazòn, cioè tutte, riporterebbe invece quella, un tantino meno melodica, di higado, e gli adesivi annuncerebbero "I [simbolo del fegato] il mio cane pechinese"».

Alla interessante notazione di Mary Roach in Stecchiti - Le vite curiose dei cadaveri, Einaudi, pag. 138, mi viene da aggiungere che in italiano cuore rima con sole e amore, come ben sanno i miei alunni; ma fegato? un'intera tradizione poetica e 50 anni di festival di Sanremo da buttare a mare...

Tra i mille rimpianti ne scelga uno

Il tema di maturità. Una volta era quel foglio bianco che all'inizio ti lasciava muto e che poi di colpo, quasi a nostra insaputa, scatenava la scrittura. Come proiettati all'inizio del mondo. Certo che faceva paura, ma era una sfida, non una tragedia. E una intelligenza che non riceve mai nessuna sfida lentamente si consuma. Adesso abbiamo abolito il foglio bianco, il famoso trauma del vuoto, adesso ci sono dieci pagine fotocopiate davanti prima di scrivere anche solo un rigo. Ogni titolo è seguito da pagine di schemi, domande, tracce, documenti. E' come dire all'allievo: guarda che non sei solo siamo qui noi con te, ti diciamo come scrivere. E' una istigazione al conformismo?

dall'intervista di Donata Bonometti a Paola Mastrocola – IL SECOLO XIX – 21/02/2005

lunedì 26 dicembre 2005

Frasi celebri

Scrivi una lettera aperta a un direttore di giornale esponendo il tuo motivato punto di vista sulla pena di morte.
Questa la consegna ad alunne ed alunni di terza; quelle che seguono alcune perle, con glossa.

sono convinto della mia opinione
L’ultima esecuzione avvenuta pochi giorni fa mi ha indotto a riflettere sulla giustizia della pena di morte e la risposta mi è giunta spontanea: è un atto che può essere giusto come può essere sbagliato.

religione e razza per me pari sono (più un "ogniuno" da scandalo)
Il razzismo dovrebbe essere totalmente staccato dalla pena di morte: coloro che ritengono le altre religioni inferiori alla propria dovrebbero essere condannate loro per prime perché sbagliano poiché ogniuno è libero di credere alla fede che vuole senza che gli altri lo emarginano.

comminare ed irrogare son diversi da imputare
Imputare la pena di morte oltre ad essere sbagliato sarebbe anche controproducente.

umano, psicologico, intimidatorio
A mio parere (…) la pena di morte è una sentenza ormai superata sia per quanto riguarda l’aspetto umano sia per l’aspetto puramente psicologico e intimidatorio.

in confidenza col direttore del giornale
Uno solo ha il diritto di togliere la vita quando crede e noi, caro direttore, sappiamo benissimo chi è!!

t'ho detto una cosa che non ti avrei potuto/voluto/dovuto dire
Caro direttore, in questa lettera volevo esprimerle il mio punto di vista riguardo a un problema che da sempre affligge l’umanità intera: la pena di morte. [al termine dello svolgimento] Personalmente non ritengo opportuno dare un giudizio sulla pena di morte perché credo che bisogna essere coinvolti in prima persona per poterlo fare.

spregievole, con la i
Questa pena la trovo spregievole, perché non si può pensare che togliendo la vita ad una persona si possa rimediare un’altra vita che purtroppo ci ha lasciati.

sillogismo (e chi esegue la condanna dei boia?)
Ritengo anche che tutti i boia che praticano in prima persona la pena di morte siano colpevoli, non di un omicidio, ma di diversi omicidi e quindi, rispettando la legge che loro stessi seguono, dovrebbero seguire il destino di tutti i condannati alla pena capitale.

scrivo a 'sto fogliaccio, ma sono un poeta
Una società senza delinquenza è come un rosaio senza rose.

venerdì 23 dicembre 2005

A chi mi dice "Ma lei fa solo domande..." (2)

suggerisco di visitare questo nuovo servizio di yahoo: la conoscenza si condivide, non nasce dall'alto...

Il maestro supera gli allievi

Un ringraziamento ai miei alunni di quarta che nella mattinata di ieri m'hanno offerto un gin-lemon particolarmente "pesante" e due bottiglie del meglio del loro spirito.
Condivido con loro l'emozione di un evento straordinario: a una cena improvvisata, dopo una riunione per discutere di acqua, sono andato con alcuni amministratori, in 'sto posto qui. Niente da dire sulla cucina: ottimi i salumi, le verdure fritte, lo zabaglione di 14 uova preparato caldo caldo al momento e – mi dicono gli esperti – la carta dei vini (tra cui un passito da 30 euro a bottiglia per accompagnare il dolce).
Certo che 45 euro a persona per un antipasto un po' originale e un dolce mi sembrano un po' tanto; non sarà che qualcuno ha fatto scongiuri per restituirmi l'esperienza della "Mucca pazza"?

mercoledì 21 dicembre 2005

Libri

Le letture che ho consigliato, per le vacanze di Natale:
Paola Mastrocola, Che animale sei? Storia di una pennuta
Tom Wolfe, Io sono Charlotte Simmons
Cecelia Ahern, Scrivimi ancora
Mary Roach, Stecchiti. Le vite curiose dei cadaveri
presentate, direi, in ordine di mio apprezzamento, dalla migliore alla meno migliore.

Dubbi

Sono l'unico a trovarci qualcosa di inquietante?
e sono l'unico a pensare che quello di prima possa essere un dubbio irriverente?

domenica 18 dicembre 2005

Ricominciamo

Dopo un lungo periodo di silenzio, da overdose di impegni extralavorativi, che ne dite se si ricomincia con una notizia del cavolo?

giovedì 8 dicembre 2005

A chi mi dice: "Ma lei fa solo domande..."

suggerisco la lettura dell'ultima fatica di Paola Mastrocola; una bella bella storia che (lo testimonio per esperienza personale) si consuma in un mezzo pomeriggio ma che resta dentro molto molto di più.

Quando uno nasce, non sa chi è. E se non c'è nessuno che glielo dice, la vita diventa una bella complicazione. Lei, per esempio, non sapeva chi era, perché quando era nata, la notte di Natale, rotolando giù dal camion di Jack il Camionista, si era ritrovata completamente sola e aveva scambiato per sua madre una pantofola di pelo. Una calda pantofola accogliente, dentro la quale si era accoccolata sognando di non essere ancora nata. In fondo, era contenta di avere questa mamma. E tutto sarebbe rimasto per sempre così, se non avesse avuto il desiderio di conoscere il mondo e sulla sua strada non avesse continuamente incontrato qualcuno che le chiedeva: "Che animale sei?" "Una pantofola" aveva risposto a George Castor e lui l'aveva guardata stupefatto. "Un castoro" aveva detto a Poltron Strel e lui aveva preso a volteggiarle intorno nel suo mantello nero. Finché un giorno, dopo tanti incontri e tante avventure, si ritrovò alla scuola della maestra Tolmer, che aveva una profonda convinzione, e cioè che tutto a questo mondo passa, anche le domande. E lì scoprì la verità. Fine della storia? Neanche per sogno. Perché sapere chi siamo è bello, è un pensiero che ci dà sollievo. Ma nel nostro mondo, una volta entrati, non è detto che ci sentiamo davvero bene. Occorre molta immaginazione, e qualche buon amico, e magari un Lupo Solitario che si innamora di te...

Non solo Melissa P.

Pare ci sia anche una Melissa F., autrice di 'sto libro che mi domando se qualcuno tra le mie alunne ed i miei alunni abbia letto...

Contenuto:
Margherita F. ha diciassette anni. Scrive per raccontare i suoi coetanei. Fotografa senza pietà i luoghi comuni degli adolescenti. E quelli ancora peggiori degli adulti che vezzeggiano gli adolescenti. Lei si rivolge invece a chi si sente diverso, chi si sente Adolescente Introverso in un mondo dominato dagli Adolescenti Elettrici, odiati e amati. Chiama a raccolta chi, come lei, ad Avril Lavigne preferisce Kurt Cobain e ai portachiavi con l'orsetto Winnie the Pooh i classici della letteratura. Un libro di lettura irresistibile.
Dall'indice:
Winnie the Pooh è il nemico;
Kurt Cobain e la Fase Nirvana;
Come creare una compilation che nessuno ascolterà mai;
L'Antagonista Elettrico;
Diciassette modi per ottenere l'affetto dei tuoi coetanei (o piú semplicemente: Di come omologarsi);
Del Maligno Sudaticcio;
Un breve racconto ortodontico: "Andersen Leone Il";
Come avvistare, catturare e sfruttare un coetaneo innocente;
Come diventare ricchi, famosi e comandare il mondo;
Le tasche non esistono (o: Della filosofia d'accatto);
Come ritrovare l'ispirazione perduta.

Antologia dell'Inferno

Il megafile con la selezione dei canti danteschi che leggeremo durante l'anno è disponibile nella cartella di terza; questo è il link al sito da cui è stato tratto il materiale.

mercoledì 7 dicembre 2005

Ritardo

Problemi di tempo: metterò online l'antologia dell'Inferno dantesco domani pomeriggio.
Chiedo scusa ad alunne ed alunni di terza.

domenica 4 dicembre 2005

Sinossi Machiavelli/Guicciardini

I "Discorsi sopra la prima deca di Tito Livio" e le "Considerazioni sui discorsi" presentati sinotticamente.
Lettura per palati fini.

Orazio

Nella cartella di quarta il file con le indicazioni per lo svolgimento del lavoro domestico su Orazio.
Consegna prevista: 19 dicembre.

Viva Aristotele!

per tantissimi motivi, ma anche per aver scritto 'ste cose qui

Quanto al carattere, i giovani sono inclini ai desideri, e pronti a fare tutto ciò a cui il desiderio li spinge. Fra i desideri di ordine fisico, cedono soprattutto all’attrazione amorosa, e sono incapaci di tenerla a freno; ma sono volubili, e facili alla noia, in tutti i loro desideri, e si accendono enormemente, e subito si raffreddano: ogni atto di volontà è in loro acuto ma breve, come la fame e la sete in chi è infermo; e sono passionali e impulsivi e inclini all’ira. E sono preda delle loro passioni, perché per brama di protagonismo non sopportano d’essere poco considerati, ma fremono di rabbia se solo credono d’aver patito un’offesa. E bramano d’essere i primi, bramano anzi la vittoria (la giovinezza vuole supremazia, e la vittoria è una supremazia) e desiderano tutto questo ben più che la ricchezza (non desiderano la ricchezza perché non ne hanno ancora provato il bisogno […]); e hanno buon cuore, non cuore cattivo, perché ancora non hanno assistito a innumerevoli cattiverie; e sanno fidarsi, perché ancora non hanno subito innumerevoli inganni; e sanno sperare, perché, come gli ubriachi, sono pieni di naturale ardore, e perché ancora non hanno provato innumerevoli disgrazie. E quasi sempre vivono nella speranza, perché la speranza è del futuro, la memoria del passato, e agli occhi dei giovani il futuro è lungo, il passato è breve: all’alba della vita nulla si ricorda, ma tutto si spera. E per questo si lasciano ingannare (sono facili alla speranza), e sono pieni di coraggio (sono impulsivi e speranzosi, e l’impulsività fa sì che non si tema, la speranza fa sì che si osi, perché nessuno ha paura quando è in preda all’ira, e la speranza d’un successo rende audaci); e sono pieni di pudore (perché non credono che esista altro di bello, ma si attengono alle norme sociali in cui si sono formati), e sono pieni di grandezza d’animo (perché ancora non hanno subito le umiliazioni della vita, ma non conoscono costrizioni, e ritenersi degni di cose grandi è grandezza d’animo: così sente chi sa sperare). E preferiscono le belle azioni alle azioni utili, perché vivono obbedendo al carattere più che al calcolo, e il calcolo tende a ciò che è utile, la virtù a ciò che è bello. E amano l’amicizia, e amano i loro amici [1389b] più che in qualsiasi altra età, perché godono della comunanza, e nulla giudicano in base all’utile, e perciò nemmeno gli amici. E tutti i loro errori sono errori per eccesso, errori per troppo impeto, contro il motto di Chilone (fanno tutto in eccesso: amano troppo e odiano troppo, e tutto il resto allo stesso modo); e credono di sapere tutto, e si intestardiscono (questa è la causa dei loro perenni eccessi), e se compiono ingiustizie lo fanno per tracotanza, non per malvagità. E sono inclini alla compassione perché stimano tutti nobili e grandi (perché misurano il prossimo in base alla loro innocenza, sicché credono che il loro prossimo soffra mali ingiustificati), e amano il riso, e perciò sono facili allo scherzo, perché lo scherzo è un’educata tracotanza.

giovedì 1 dicembre 2005

Cultura a fumetti

I Simpson e la filosofia; 18 saggi seri seri che conciliano aule scolastiche e passione per i cartoon.

Indice:
Ringraziamenti;
Introduzione Meditare su Springfield?;
Parte I. I personaggi:
1. Homer e Aristotele, Raja Halwani;
2. Lisa e l'antintellettualismo americano, Aeon J. Skoble;
3. L'importanza di Maggie: il valore del silenzio tra Oriente e Occidente, Eric Bronson;
4. La spinta morale di Marge, Gerald J. Erion e Joseph A. Zeccardi;
5. Così parlò Bart: Nietzsche e le virtù della cattiveria, Mark T. Conard;

Parte II. Temi simpsoniani:
6. "I Simpson" e l'allusione "Il peggior saggio di tutti i tempi", William Irwin e J.R. Lombardo;
7. La parodia popolare: "I Simpson" e il film giallo, Deborah Knight;
8. "I Simpson", l'iperironia e il significato della vita, Carl Matheson;
9. "I Simpson" e la politica del sesso, Dale E. Snow e James J. Snow;

Parte III. Non sono stato io: l'etica dei "Simpson":
10. Il mondo morale della famiglia Simpson: una prospettiva kantiana, James Lawler;
11. "I Simpson": la famiglia nucleare e la politica atomistica, Paul A. Cantor;
12. L'ipocrisia di Springfield, Jason Holt;
13. Gustando la cosiddetta "crema ghiacciata": Mr Burns, Satana, e la felicità, Daniel Barwick;
14. Ned Flanders e l'amore verso il prossimo, David Vessey;
15. La funzione della narrativa: il valore euristico di Homer, Jennifer L. McMahon;

Parte IV. "I Simpson" e i filosofi:
16. Un marxista (Karl, non Groucho) a Springfield, James M. Wallace;
17. "E il resto si scrive da solo": Roland Barthes guarda "I Simpson", David L.G. Arnold;
18. Che cosa significa pensare secondo Bart, Kelly Dean Jolley.
Episodi;
Filosofi.

Cultura in pillole

Un sms per un classico; una biblioteca su un cellulare.

venerdì 25 novembre 2005

Bilanci

Riflessione all'inizio del quarantesimo anno.
Chi sono?
Sono assessore al bilancio nel comune di Pagazzano, dove abito;
componente del Comitato Ristretto dell'ATO della provincia di Bergamo (l'ATO è la conferenza dei sindaci di tutti i comuni della provincia, che ha il compito di organizzare il servizio idrico; il comitato ristretto ne è l'organo di coordinamento);
membro del consiglio di amministrazione di Cogeide SpA, società che si occupa di captazione, distribuzione e depurazione dell'acqua in una ventina di comuni della bassa pianura bergamasca occidentale;
membro del consiglio di amministrazione di Aqualis SpA, società che si occupa di captazione, distribuzione e depurazione dell'acqua in una quarantina di comuni della sponda sinistra del Serio;
presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione della Congregazione della Misericordia Maggiore di Bergamo, opera di carità fondata nel 1265 (anche il sito è più o meno di quegli anni; lo rifaremo presto).
La cosa più importante: insegno qui.

mercoledì 23 novembre 2005

Entrata all'inferno

Il 23 aprile scorso io sono finito alle soglie del Purgatorio; vediamo dove vanno quest'annno fanciulle e fanciulli di terza, sempre che siano onesti nelle risposte...
Saluto tutti dall'alto della raggiunta salvezza :-)

The Dante's Inferno Test has sent you to Purgatory!
Here is how you matched up against all the levels:
LevelScore
Purgatory (Repenting Believers)High
Level 1 - Limbo (Virtuous Non-Believers)Low
Level 2 (Lustful)Moderate
Level 3 (Gluttonous)Moderate
Level 4 (Prodigal and Avaricious)Very Low
Level 5 (Wrathful and Gloomy)Low
Level 6 - The City of Dis (Heretics)Very Low
Level 7 (Violent)Low
Level 8- the Malebolge (Fraudulent, Malicious, Panderers)Moderate
Level 9 - Cocytus (Treacherous)Low

Take the Dante's Inferno Hell Test

domenica 20 novembre 2005

Anticipazione per la quinta

Il Verismo in estrema sintesi

"Come scriverei bene se non ci fossi! Se tra il foglio bianco e il ribollire delle parole e delle storie che prendono forma e svaniscono senza che nessuno le scriva non si mettesse di mezzo quello scomodo diaframma che è la mia persona!"
(Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore, cap. VIII).

sabato 19 novembre 2005

Fiumi di parole

Cari Elettori, l'avvio dell'azione generale di informazione delle attitudini ci obbliga all'analisi delle nuove proposizioni.
La tutela dell'organizzazione, ma soprattutto l'avvio dell'azione generale di informazione delle attitudini svolge un ruolo essenziale nella formazione delle direzioni di sviluppo per l'avvenire.
I principi ideologici superiori ci indicano che il nuovo modello dell'attività dell'organizzazione ci obbliga all'analisi delle appropriate condizioni di attività.
Allo stesso modo, l'avvio dell'azione generale di informazione delle attitudini permette innanzitutto la creazione delle appropriate condizioni di attività.
La pratica della vita quotidiana dimostra che, il nuovo modello dell'attività dell'organizzazione garantisce la partecipazione di un gruppo importante nella formazione delle nuove proposizioni.

Le meravigliose parole del Generatore di Discorsi Politici Stronzi

venerdì 18 novembre 2005

mercoledì 16 novembre 2005

Libro



Se ne parlava stamattina in terza; questo è il libro folle che ho appena comprato e che posso prestare a chi me lo chiedesse, dopo che l'ho letto. Si accettano prenotazioni.

Lo diceva anche mio nonno

«Da grande, con la parlantina che ha, farà l'avvocato!»

You Should Get a JD (Juris Doctor)

You're logical, driven, and ruthless.
You'd make a mighty fine lawyer.

lunedì 7 novembre 2005

Interesse privato

"Oggi il *** stressato, piomba nel 'burnout', il logoramento psico-fisico, che a sua volta può evolvere. Da atteggiamento apatico e frustrazione si passa alla perdita del controllo degli impulsi, che sfociano nell'aggressività o nella fuga da scuola. Se può, *** va in pensione, altrimenti si assenta di continuo."

*** Non si parla di alunni, si parla di prof...

sabato 5 novembre 2005

Dedicato alla quarta scientifico A

Esercitazioni scritte da consegnare il 18 novembre: il materiale è disponibile nell'apposita cartella.

Indovina l'autore!

Pensate a quale noto personaggio può avere scritto queste cose:

Per motivi assolutamente incomprensibili il nostro Paese è attraversato da una voglia di gossip del quale faremmo volentieri a meno. Non possiamo, purtroppo, dato che alcuni programmi televisivi, per tutto il pomeriggio, rimestano intorno a queste chiacchiere in libertà. Credo che la strada maestra sarebbe quella di fare un embargo e di non occuparsi più di certe storie, storielle e storielline. Facciamo in modo che i protagonisti di queste contrapposizioni sentimentali ne discutano fra di loro. La storia di Al Bano e della Lecciso va messa agli atti e così sia. Non vorrei assistere a trasmissioni dove si discute su quanto sia realmente sciupafemmine Antonio Zequila, penultimo arrivato sull’“Isola dei famosi”, e se con Lory Del Santo in passato ci fu simpatia o semplice amicizia.


Se proprio non vi viene in mente chi ne possa essere l'autore, cliccate su questo link; effetto sorpresa.

mercoledì 2 novembre 2005

Humour inglese

Non ci crederete, ma è stata votata come miglior battuta "religiosocentrica".

Once I saw this guy on a bridge about to jump. I said, "Don't do it!" He said, "Nobody loves me." I said, "God loves you. Do you believe in God?"
He said, "Yes." I said, "Are you a Christian or a Jew?" He said, "A Christian." I said, "Me, too! Protestant or Catholic?" He said, "Protestant." I said, "Me, too! What franchise?" He said, "Baptist." I said, "Me, too! Northern Baptist or Southern Baptist?" He said, "Northern Baptist." I said, "Me, too! Northern Conservative Baptist or Northern Liberal Baptist?"
He said, "Northern Conservative Baptist." I said, "Me, too! Northern Conservative Baptist Great Lakes Region, or Northern Conservative Baptist Eastern Region?" He said, "Northern Conservative Baptist Great Lakes Region." I said, "Me, too!"
Northern Conservative Baptist Great Lakes Region Council of 1879, or Northern Conservative Baptist Great Lakes Region Council of 1912?" He said, "Northern Conservative Baptist Great Lakes Region Council of 1912." I said, "Die, heretic!" And I pushed him over.

Dello stesso autore, io avrei preferito questa:
- When I was a kid, I used to pray every night for a new bike. Then I realised, the Lord doesn't work that way. So I just stole one and asked Him to forgive me... and I got it!

martedì 1 novembre 2005

Verità di un aforisma

"Chi scrive libri", ammonisce Karl Kraus, "lo fa soltanto perché non trova la forza di non farlo."

Verissimo, soprattutto in questo caso qui.