sabato 7 gennaio 2006

Il paradiso della parafrasi (3)

Altro passo, Pd XVII 37-60, ma risultati simili...

1.
La molteplicità, che al di la da qui non si può capire, è tutta organizzata in paradiso: anche se non è necessario le cose accadono così. Da qui mi è rivelato come una dolce armonia il tuo futuro.

2.
La conoscenza, che non va fuori dal quaderno della vostra materia, invece tutta è dipinta in Dio: però la necessità non si verifica se non come dal viso in cui una nave si specchia, mentre sta navigando nel torrente.

3.
La conoscenza, che non va si estende al di fuori del quaderno della vostra materia, è tutta dipinta, è presente, è chiara alla visione guardando Dio: non diventa però necessaria se non come il corso di una nave che discende giù per un torrente.

4.
La conoscenza, che non si stende al di fuori del quaderno è segnata dal volere di Dio: la necessità però quindi non dipende se non come dalla nave che discende giù per il torrente, in cui si specchia il viso.

5.
Il futuro, la predestinazione di Dante, che la vostra mente non conosce, è già tutto scritto in Dio: e solo necessità perche ogni viso che si specchia in Dio ha il suo destino.

6.
Le cose accidentali, la sorte che non si stende (che non va oltre) il quaderno della vostra materia, è invece tutta presente in Dio: perciò è necessità che io lo sappia attraverso Dio, (dal viso in cui si specchia la nave che scende per il torrente – metafora).

7.
Ciò che è contingente (→ ciò di cui è chiara causa ed effetto, per cui ciò che è umano), che fuori dal mondo terreno non è necessario, è tutto contenuto nel cospetto eterno: però qui la necessità non è (necessaria) per forza presente se non come la nave che discende per il torrente, il fatto che la nave scenda dal torrente è dato dal fatto che segue la corrente del torrente e non da noi che la guardiamo. (…) Come Ippolito d’Atene fu costretto a partire per colpa della spietata e perfida matrigna, tu (Dante) ti converrà partire/lasciare Firenze. Questo (il tuo esilio) si vuole e già alcune persone stanno cercando di mandarti via da Firenze, ma tutto ciò verrà fatto pesare, a chi pensa di esiliarti, là dove c’è Cristo e tutto converge.ù

8.
Il futuro, quello che accadrà, va oltre quello che è l’ambito delle tue conoscenze, ma il futuro si manifesta e si può vedere al cospetto dell’eterno. Quello che accadrà non ha necessità da qui se non come il viso in che si specchia, la nave scenderà per il torrente da cui, così come la dolce armonia dell’organo giunge all’orecchio, mi si manifesta il tempo che si prepara, il tuo futuro.

9.
Il destino che non è conoscibile dall’intelletto umano è completamente presente e conoscibile in Dio. Il destino degli uomini però non è necessitato o predestinato a seguire una direzione già fissata come ad esempio una barca non è obbligata a seguire la direzione del torrente in cui si trova.

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