sabato 7 gennaio 2006

Il paradiso della parafrasi (1)

trascrizioni letterali di parafrasi di Pd. I, 70-94

1.
Trasumanare (ascendere in cielo) per il suo significato, non si può anche se l'esempio dimostra che la grazia ne a concesso l'esperienza. Amore che governi il cielo (Dio), si apre sopra di me ciò che creasti secondo le scritture, tu sai che grazie alla tua luce mi hai sollevato.

2.
Il trasumare (neologismo=andare oltre i limiti) non si può descrivere con le parole; però l’esempio, che la grazia risolve nell’esperienza, possa bastare al lettore per comprendere.
(…) quando il cielo, che tu (Dio) eternamente desiderato, regoli con l’armonia mi si fece davanti, mi si prostò (atteso) mi sembrò talmente illuminato dalla luce del sole che nessuna pioggia o nessun fiume fece/creò un lago tanto disteso quanto questa luce.
(Beatrice) si rivolge a Dante dicendo che se lui non si fermasse ai pregiudizi o non utilizzasse la falsa ragione avrebbe già potuto comprendere quello che l’ha tanto scosso. Gli rivela così il fatto che lui non è più in terra, così come lui credeva, ma così come un fulmine, allontanandosi dalla “sua casa” (il cielo) scende sulla terra, così tu (Dante) sei salito. Cielo → Dante=folgore:entrambi contro le forze della natura: il fuoco del fulmine che dovrebbe salire, invece scende – e Dante che va contro la gravità.

3.
Amore che governi il cielo (Dio), che avevi creato nuovamente ciò che era di me tu lo sai che mi hai innalzato attraverso la tua luce. Quando la ruota (Empireo) di cui tu hai messo nell’uomo il desiderio di lei, mi ha fatto nascere il desiderio di giungere a sé attraverso l’armonia che crea e che da esso discende, il cielo mi è parso così tanto acceso dalla fiamma del sole, che né la pioggia né il fiume o lago si mostrano così tanto distesi.

4.
Mentre salgo non riesco a spiegare cosa mi stà capitando. L’esempio basta e solo una parte dell’esperienza rimane. Ciò che ho visto che tu hai creato rimane solo in me, tu che con il tuo aiuto mi hai fatto salire in paradiso. Quando il momento che da sempre aspettavo e desideravo, si avvicinava in me la gioia aumenta. Mi appare un panorama illuminato dalla luce del sole, che nemmeno la pioggia riesce a rendere così ampio il fiume o il lago. Quello che mi colpisce fù il suono e la quantità di luce immensa che risvegliavano in me un desiderio di fare così tante domande e di avere tanti dubbi. Beatrice, vedendo me cosi frastornato, mi spiego, prima che io aprissi la bocca ciò che stava succedendo: “Tu pensi ancora di essere un umano ma non è così, infatti se fosse cosi non ti sarebbe permesso di vedere ciò che ora vedi. Tu non sei più in terra, come tu credi, ma ci siamo allontanati dalla terra e siamo giunti nel luogo (paradiso) in cui anche tu ora ti trovi.

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