domenica 16 luglio 2006

Da pensare

Henry si infila sotto la doccia, una copiosa cascata pompata dal terzo piano. Al crollo di questa civiltà, quando alla fine i romani, di chiunque si tratti stavolta, alzeranno le tende e avranno inizio i nuovi secoli bui, questo sarà uno dei primi lussi a morire. Allora i vecchi accovacciati vicino a un fuoco di torba racconteranno a nipoti increduli di un tempo in cui si stava nudi in pieno inverno, sotto getti d’acqua calda e pulita, con in mano pezzi di sapone profumato e densi liquidi ambrati e germogli da strofinarsi fra i capelli per farli più lucidi e più voluminosi di prima, e con morbidi teli bianchi ampi come toghe, in attesa su appositi caloriferi.

Una riflessione interessante, in 'sta calda estate, da Sabato di Ian McEwan, Einaudi 2005, pag.157.

venerdì 14 luglio 2006

Examinanda 12.0

riceviamo e molto volentieri pubblichiamo

Allora, Cagliani, è proprio finita?
Sì. Una stagione straordinaria, superlativa. Un gruppo fantastico, uno staff eccezionale.
Si è chiuso un ciclo, quindi?
Direi proprio di sì. Cinque anni da incorniciare, splendidi.
Paura di non farcela, momenti di scoramento ce ne sono stati?
Ovviamente, come è giusto e normale che ci siano. Ma siamo andati oltre, siamo cresciuti e li abbiamo superati.
L’ultima stagione?
Stressante nell’attesa, bellissima nel viverla. Fortunatamente gli infortuni ci hanno dato una tregua, così da poter affrontare l’anno nel migliore dei modi.
Qualche parola in più…
[risate] Andiamo oltre.
Adesso due mesi di?
Relax, riposo, viaggi e libri. Il massimo che posso chiedere.
Si spieghi meglio.
Biciclettate in campagna, fotografie ai treni, gite cultural-ferroviarie, letture a tutto spiano.
Ad esempio?
L’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters, Velocity di Dean Koontz, Sulla strada di Jack Kerouac. In più mi impegno a leggere fino i fondo Terra! e Spiriti di Stefano Benni.
Premi ricevuti?
Due. Enormi. Otto giorni in Slovenia a treni e – finalmente! – una macchina fotografica digitale, in modo da evitare di dilapidare il mio patrimonio in pellicole e sviluppi.
Sogni per il futuro?
Realizzarmi, fare qualcosa che mi piaccia e mi dia soddisfazione.
In chiusura?
Un grazie a tutti. Ai miei, al gruppo, allo staff, a tutti coloro che in modo più o meno volontario e consapevole mi hanno dato una mano. Grazie!
Un’ultima domanda. Chi era la misteriosa ragazza che sarebbe dovuta venire alla finale?
[sospira] E’ una lunga storia, magari nella prossima intervista…

giovedì 13 luglio 2006

il preside mi gira 'st'articolo

da Corriere della Sera
Giovedì, 13 Luglio 2006
PROTESTA DEI GENITORI

«Bocciato uno su 4 Vendetta dei prof»

Si salva così l'onore della scuola? «Considererei questa promozione lesiva dell'onore e della dignità della scuola - mise a verbale un preside. E la scuola chi è? La scuola siamo noi. Come fa a servirla se non serve noi?». (Scuola di Barbiana - Lettera a una professoressa). Chissà se qualche professore del consiglio di classe della 5A del liceo scientifico «G. Peano» di Cinisello Balsamo non abbia pronunciato nello scrutinio finale le riflessioni del preside sopra citate. Siamo un gruppo di genitori di 5A: 20 alunni, 5 bocciati, 2 salvati in extremis, 3 soli con punteggio oltre i 78 centesimi, per il resto della classe votazioni che altrove sarebbero considerate «poco interessanti».
Stessa scuola, sezioni B e C, nessun respinto e voti «dignitosi»: un trionfo di 70-80-90-100 centesimi. Due le ipotesi: o tutti i «somari» si sono concentrati in 5A, oppure l'anomalia è da attribuire al comportamento di alcuni professori di quel consiglio di classe. Ad essi non contestiamo la preparazione didattica, né contestiamo l'idea della bocciatura nel corso del quinquennio: ma perché arrivare alla fine della 5A per abbattersi con volontà punitiva? Soprattutto nell'ultimo anno, i nostri ragazzi sono stati scoraggiati da valutazioni eccessivamente severe. Alla contestazione aperta alcuni hanno preferito sviluppare disinteresse, altri allergie verso alcune discipline.
Ed è in questo clima che immaginiamo sia maturata l'idea della «punizione». Davanti ai tabelloni con i risultati finali, lo stupore, la costernazione erano palpabili anche nei volti dei compagni della B e della C: «Vi hanno massacrati!». Sappiamo che all'interno del consiglio di classe alcuni professori si sono battuti in difesa di un'idea diversa di scuola. Ad essi va la nostra gratitudine, agli altri un invito a ripensare criticamente al proprio comportamento.

Un gruppo di genitori del liceo «Peano» di Cinisello Balsamo

Examinanda 11.0

Nicolò parla di “cosa nostra”, con qualche notizia simile e qualche novità rispetto al lavoro di Jacopo. I silenzi della mafia portano, non si sa bene come, alla svolta linguistica wittgensteiniana ed ai giochi linguistici per giungere, piuttosto rapidamente, a Schopenhauer. Dal neoclassicismo canoviano ai macchiaioli in arte; historical context in english literature 1950 to present. Dante e lo scrivere poesia nel XVII canto del Paradiso, teoremi del calcolo differenziale e apparato digerente. Una conclusione proprio come il cacio sui maccheroni.
Berenice sembra in soggezione: sarà il superuomo d’annunziano che le mette timore. Allora si cambia prospettiva: si parla del ciclo dei vinti e ci si rifà poi coraggio con un raffronto tra “Meriggio” e “Meriggiare pallido ed assorto”. Rimaniamo nell’estetismo con Nietzsche; si arriva all’ingresso di Cristo in Bruxelles e si finisce la conclusione della parte letteraria del colloquio con la poetica della neo-lingua in Orwell. Studio di funzioni e (si vede la stanchezza dell’autore delle note) buco per l’argomento di scienze: non l’ho appuntato e mi sono messo a firmare verbali in preparazione della chiusura delle operazioni di commissione. Chiedo scusa.
Last but not least, direbbero gli inglesi, arriva Stefano. Si avvia col sistema nervoso e passa poi a parlare di sinapsi, incantandosi di fronte alla di queste rappresentazione grafica. Il canonico studio di funzioni e poi via per l’aspetto letterario: Dickens come inizio, la Pentecoste manzoniana con qualche excursus sull’Adelchi; di Husserl meglio non parlare, glissando su Freud. Ma quando poi si viene a sapere che il Guernica non è raffigurato sul libro si storia dell’arte…
Beh, dai, è finita.
Adesso è il tempo dei mugugni e dei commenti.
Lascio i primi agli altri, mi riservo uno spazio per i secondi, appena passata l’incazzatura da discussione finale.

martedì 11 luglio 2006

Examinanda 10.0

Giovanni arriva con 7 minuti di ritardo; una volta tanto che la Commissione è tutta bella pronta prima delle 8… Vabbé, sarà un segno del destino. Avvio: fanciullino e superuomo tra Pascoli e d’Annunzio, ipostasi del poeta di fine Ottocento/inizio Novecento. Accenno alla funzione della poesia per Dante (Pd XVII). Si prosegue con i filosofi idealisti, poi si passa al romanticismo tedesco e francese in pittura. Ulisse di Joyce, definizione di limite. Bellissimo il “collegamento” della prof. di biologia: «Visto che hai parlato di superuomo, presenta l’apparato genitale maschile».
Giulio prende fiato (fuori, nell’attesa, era peggio di uno straccio) e parte con l’apparato respiratorio. Rolle e la definizione di una derivata prendono il secondo posto e The Soldier di Brooke arriva come terzo momento del colloquio. Si prosegue con la richiesta (il famigerato “collegamento”…) di parlare di dipinti in cui sia presente del fumo e degli scapigliati in pittura. Husserl e Kuhn, emeriti sconosciuti, cedono il passo a Marx per finire coi limoni di Montale, che non c’entrano granché, ma non si può sempre collegare tutto.
Martina inizia dal sistema fonatorio e dal canto, prosegue con l’emoglobina e si getta sul fonosimbolismo tra Pascoli e Palazzeschi (più sul secondo che sul primo, stranamente…). Le forme di indecisione e la derivata del quoziente, argomenti a me ignoti, sono discussi in matematica; Virginia Woolf in inglese; finale sull’epistemolgia contemporanea e, tornando all’Urlo di Munch, sui postimpressionisti.
Elena parla di apparato cardiocircolatorio, racconta di limiti notevoli e della derivata di una funzione. A scelta della candidata: X Agosto di Pascoli; a scelta del prof: l’epistolografia senecana. Comte ed il positivismo, neoclassicismo canoviano e Waste Land per finale.
Silvia prende avvio con l’approfondimento sullo sviluppo embrionale; per simmetria con la prima interrogazione si chiede di trattare dell’apparato genitale femminile. Silvia poi procede con “Lezione d’anatomia” di Arrigo Boito arrivando ad abbozzare un confronto tra il Vero di Manzoni e quello degli Scapigliati per passare a Oscar Wilde e alla psicanalisi freudiana. Controversiae? Suasoriae? meglio glissare; via sugli impressionisti in pittura e termine con il concetto di limite in matematica.
Domani, le ultime tre P.

lunedì 10 luglio 2006

Examinanda 9.0

Roberta parte dai disturbi mentali; bell’argomento, che permette di legarsi a Freud, Schopenauer (che lo anticipa) e Popper (che lo critica). Pausa inglese, con Dickens; ritorno ai disturbi con Van Gogh e l’analisi tecnica di X Agosto di Pascoli. Un’altra analisi, quella dei grafici di funzione, precede l’ultimo argomento, gli ormoni di origine steroidea.
Elisa inizia in salita, con l’arrampicata sportiva e resta a parlare di superamento dei propri limiti con d’Annunzio (previa puntatina dantesca con l’ascesa dal paradiso terrestre al cielo della luna). Friedrich e Turner in arte; Osborne in letteratura inglese. Si torna all’eccesso con la figura di Nietzsche e l’eterno ritorno (con l’accenno macabro al pastore che, in fase di inghiottimento, decapita la serpe per liberarsene). La prof di mate chiede di definire, invece, i limiti e si termina con la trattazione dell’apparato respiratorio, necessariamente ben funzionante se ci si vuole arrampicare.
Francesca parte dall’argomento a scelta, the Victorian Age proseguendo poi con Thomas Hardy. Gira su Rosso Malpelo e prosegue nella rappresentazione degli “ultimi” trattando di Daumier. Perché ultimi? Marx – e Francesca – ce lo spiegano; si passa a limiti e forme di indecisione e, finale a sorpresa, si discute di apparato locomotore e struttura ossea.
Giacomo C. si avvia con la prima guerra mondiale, date e dati che rendono scientifica la storia. Di Kuhn, invece, si sa un po’ meno… glissiamo girando su Wittgenstein (secondo il quale è possibile affermare – dice Giacomo – che contemporaneamente “piove non piove”). Il giuramento degli Orazi ed altre opere alla David ci permettono di arrivare al 5 maggio. Per associazione di idee si arriva a citare il “principe” di Machiavelli alludendo ad Adelchi; Victorian Age in English; teorema di Lagrange ed integrale definito in matematica e recupera la prof di biologia la citazione alla “cruenta polvere” di manzoniana memoria chiedendo di parlare del sangue.
Mattia, ovvero 10 filosofi in 10 minuti, discutendo di libertà e giustizia. Hegel pare essere il fondamento dello storicismo di molte delle concezioni presentate, quindi si parla della sua concezione dell’infinito. Come l’attesa di Godot, senza limiti, che fa proseguire l’orale, trattando anche del teatro dell’assurdo. Dante e Giustiniano, recuperando l’idea di legge e giustizia; Patisse (non ricordo recuperando che…). Integrali definiti, successioni e geometrie non euclidee per chiudere con l’apparato escretore, che la prof dice di non aver chiesto, finora (ma mi pare si sbagli).
Domani, per fortuna di tutti, è l’ultimo giorno “pieno”.

sabato 8 luglio 2006

Examinanda 8.0

Terza giornata prima della pausa mondial-domenicale.
Davide Boc. ci porta nella dimensione onirica e da lì arriva a Svevo e Pascoli, dopo essersi soffermato (forse un po’ troppo…) sulla vita di Freud. Prosegue con i maestri del sospetto e, grazie alla dialettica apollineo/dionisiaco arriva a presentare l’armonia neoclassica delle forme di Canova. Saltino: Refugee Blues, grafici di parabole e definizione di funzione continua. Ritorno alle origini con la presentazione della relazione tra sistema nervoso ed encefalo.
Elisa B. ci porta nei disturbi alimentari (e in non pochi ci scopriamo colpevoli di frequentazioni notturne e non giustificate del frigo) e poi si addentra, metaforicamente, nel sistema digerente. Arrivano le funzioni fratte e il teorema di de l’Hospital, cui si assomma l’hystorical background della letteratura del XX secolo. Torniamo in argomento con la tavola imbandita e l’esteta kirkegaardiano. Le donne dei Germani, esempio di continenza, la poesia di d’Annunzio, al di là di ogni limite, suggellano il ritorno agli “eccessi” da cui eravamo partiti.
Davide Bos. presenta i tratti principali della Resistenza; rimane in tema di guerra, passando alla prima, e trattando di San Martino del Carso per arrivare all’Oltreuomo nitzscheano ed alla sua volontà di potenza. Nineteeneightyfour & Guernica; parentesi matematica tra le funzioni logaritmiche e finale con la piccola e grande circolazione.
Laura parla di codici e cifrature, soffermandosi su Enigma, la potente macchina dell’intelligence tedesca (benché a me siano rimasti più impressi i crittografi di Varsavia, un’allegra ed interessante compagnia, a quanto pare). Si rimane nell’ambito del linguaggio sia con la “svolta” tra primo e secondo Wittgenstein, sia con il tratto di Munch. Teoria: quadro d’insieme sul panorama letterario del ventesimo secolo anglosassone. Pratica: smontiamo “E lasciatemi divertire” di Palazzeschi ed il teatro di Pirandello. Per la serie “l’angolo matematico” si parla di funzioni esponenziali; in chiusura, il ritorno al codice e a quello per antonomasia, il codice genetico.
Jacopo, aumma aumma, entra nei misteri di “cosa nostra”, tra pizzini & ritualità; curva arditamente ma con coraggio e perizia nella produzione di Stefano Benni planando con maestria sui Macchiaioli. Si riparte da Waste Land; si risolve – finalmente! – il dualismo gnoseologico con Husserl, si guardano un paio di funzioni e si finisce nel sangue (metafora!).
Superato il giro di boa dei candidati, si ricomincia lunedì.

venerdì 7 luglio 2006

Examinanda 7.0

Gaia, ovvero “tutto sulla donna”. Si parte dall’emancipazione e dai movimenti femministi per passare, attraverso l’Ermengarda manzoniana (con divagazione sulla tragedia), alla figura di Artemisia Gentileschi (più addentellati sull’Olympia di Manet). Women emancipation in USA, la matrona di Efeso e apparato genitale femminile a chiudere. Sì, perché cosa ci sia di donnesco nelle techinche di derivazione delle funzioni o nel metodo di integrazione per parti proprio non saprei.
Valentina stupisce: la tesina sulla follia tra letteratura ed arte è, col passare del colloquio, sempre meno “non autobiografica” e sempre più sentita e condivisa. Assodato che per lei non ci sono “folli” tra i suoi compagni si analizza l’encefalo, si parla delle rispondenze tra letteratura francese ed italiana (tra d’Annunzio e Futurismo); ci imbarchiamo sulla nave dei folli e chiudiamo con la morte di Dio.
Giacomo nazionaleggia; passa a Delacroix ed alla Marianna per arrivare, glissando la domanda sull’universalismo dantesco nel VI canto del Paradiso (assente anche qui, non solo al famigerato test…), a parlare del naufragio della Provvidenza dei Malavoglia (collegamento? da Delacroix a Gericault, e questo basti). Si prosegue: “lo stato come teofania storica dello Spirito Assoluto”, Caretaker di Pinter, studio di una funzione e muscoli. Riporto io la barca sulla sua rotta, chiedendo notizie di Calgaco e Tacito.
Alessia sparge una lacrimuccia iniziale, rivelando il fanciullino che c’è in lei, e che non costituisce solo l’oggetto dell’argomento iniziale. Si prosegue con il correlativo oggettivo, come “sviluppo” dell’analogia pascoliana per arrivare al doppio di Hyde/Jekill. Salto alle Metamorfosi di Apuleio, poi non si sa bene come si arriva ai macchiaioli e al mondo come volontà e rappresentazione. Il teorema del calcolo differenziale avvia verso la conclusione; la prof. di scienze parla del sistema nervoso autonomo e dei sintomi di uno stato di tensione. Un’interrogazione con struttura circolare (i dotti parlerebbero di ring-composition).
Sara chiude la giornata, partendo dal sistema nervoso. Dopo la dissezione scientifica parliamo di “lezione di anatomia” di Arrigo Boito e si va alla ricerca dal vero nella letteratura. Salto alla Victorian Age, interpretazione di rappresentazioni grafiche di funzioni. Una trattazione interessante della teoria del lavoro di Marx, excursus picassiano e finale con le favole di Fedro. Lacrimuccia alla visione della terza prova.
È finita la seconda giornata di orali e oggi più di ieri mi sento, in un certo qual modo, orgoglioso e felice per i risultati.

giovedì 6 luglio 2006

Examinanda 6.0

Via, si iniziano le danze anche per la quinta A.
Marco R. parte dagli scapigliati, in letteratura ed in arte, passa alla svolta linguistica tra primo e secondo Heidegger (s’è sentito anche parlare di "tradizione di dimenticanza dell’essere a favore dell’oblio dell’esistente"), aspetta – invano – Godot e, con un balzo felino, tratta di tessuti epiteliali e trapezoidi.
Giorgio inizia con la prima guerra mondiale, il suo personale conflitto poi si esplica con il materialismo storico e dialettico di Marx, tende a riprendersi analizzando la poetica (e, quindi, in un certo qual modo, la filosofia della composizione) di Ungaretti. Poi ritorna gli antichi amori: la prima guerra mondiale e la letteratura inglese; Cristo che si ferma a Bruxelles (ed entra a Eboli?), passa a un cuore in cui destra e sinistra sembrano interscambiabili (allusioni politiche?) e termina sulle derivate.
Alessandro entra tra fasci muscolari e doping, prosegue con la presentazione della respirazione cellulare e, grande volo, si interroga sul significato geometrico di una funzione. Il sapere debole, però, lo trova di fronte a sé con Kuhn e Popper, due tizi che sembrano sconosciuti. Ci si risolleva con a questione della morte in Heidegger e, cambiando materia, in Schiele. Finale teatrale: Osborne e Pirandello, cha dà l’avvio a una disquisizione su matrimonio e trappola (anche in Pascoli e Svevo). No comment su Apuleio.
Marco Sb. riprende la prima guerra mondiale, con date e dati. Va avanti con Wittgenstein per tracciare poi un rapido panorama su Heidegger e l’esistenzialismo. La letteratura della potenza in d’Annunzio e i Futuristi, (quella de)gli sconfitti in Verga. Goya e la guerra; Joyce e l’Ulisse, 2 parole 2 sul Satyricon di Apuleio e chiusura (argh…) tra Lagrange e il limite della funzione in un punto.
Marco Se. cambia guerra: parte dalla seconda. Si allaccia a Quasimodo e toppa sui riferimenti ai salmi (notare, per chi conosce il candidato, la paronomasia). Scorcia gli epigrammi (distici elegiaci), entra in Freud e, su richiesta del prof, omette di presentare la fase anale. Caravaggio e Munch; Dickens, chi era costui?, l’età vittoriana e recupero carpiato della fase anale con una trattazione sull’intestino. Guarda caso, il retto come ultimo argomento della giornata.
Domani, una certa simmetria: 2+1+2. Tocca a Gaia & Valentina, Giacomo A., Alessia & Sara.

mercoledì 5 luglio 2006

Examinanda 6.-1

Domani si inizia il giro degli orali; Marco R., Giorgio, Alessandro, Marco Sb. e Marco Se.
Le cronache a fine giornata.

martedì 4 luglio 2006

domenica 2 luglio 2006

Vacanze

Ho amato la Molvania, ma credo che le mie vacanze saranno nel Păh-Tak, giustamente definita "la patria del colpo di sole".

venerdì 30 giugno 2006

Examinanda 5.0

Credo sia normale; si parte a novembre dicendo “basta che mi diano 60 ed un calcio in culo” per arrivare al termine di giugno quando l’esposizione dei voti delle prove scritte suscita, in genere, reazioni di segno opposto. Mi è facile ricordare un “l’avevo detto”, ma è meglio non farlo… È importante ricordare una cosa. L’esame pesa 80 (o, coi bonus, 85) punti su 100; la carriera scolastica precedente pesa 20 centesimi. Ci sono sempre occasioni per stupirsi, all’esame; mi è spesso capitato di incontrare filoni che fanno exploit degni di nota e le persone su cui a priori metteresti la mano sul fuoco che, invece, cappellano non poco. Tanto per cambiare, è successo anche quest’anno; ed è questo uno dei principali pregi/difetti dell’esame. Chi mi conosce sa che non ne condivido la formula (però, tanto per essere chiari, meglio “tutto interno” che con la commissione fifty-fifty, di cui si paventa il ritorno per il prossimo anno); resta il fatto che non siamo di fronte a una mera ratifica dello scrutinio finale. Si mettono alla prova, anche e purtroppo, la capacità di resistere allo stress, la tensione di una prova per la quale non ci sono momenti di “recupero”, in cui la puntata non si può ripetere e quel ch’è fatto è fatto.
Ho avuto modo di discuterne, per msn, ieri sera con Giacomo, il rappresentante di classe.
Mi auguro che tutti abbiano modo di riflettere su quanto ci si è detti non solo in questi ultimi giorni, ma almeno durante tutto il corso dell’ultimo anno. E, per favore, non facciamo paragoni con altre sezioni: non mi pare che quanto a esiti e, soprattutto, voglia di lavorare lo si sia mai fatto, durante il corso di questi tre anni; iniziare adesso e recriminare su risultati differenti significa, a mio modesto avviso, dimostrare poco senso critico e ancor minore obiettività. Investiamo, per favore, in questi giorni; facciamo in modo di recuperare – per alcuni – il tempo talvolta perduto, non dimenticando che l’orale pesa fino a un terzo della prova, più dell’intero credito scolastico… Potrà anche non piacere, ma finché non si cambia, è così. Ci si sente.

mercoledì 28 giugno 2006

Examinanda 4.2 (perle)

Citazione dal capitolo VIII dei Promessi Sposi
«Addio, monti sorgenti dall'acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l'aspetto de' suoi più familiari; torrenti, de' quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana! Alla fantasia di quello stesso che se ne parte volontariamente, tratto dalla speranza di fare altrove fortuna, si disabbelliscono, in quel momento, i sogni della ricchezza; egli si maraviglia d'essersi potuto risolvere, e tornerebbe allora indietro, se non pensasse che, un giorno, tornerà dovizioso. Quanto più si avanza nel piano, il suo occhio si ritira, disgustato e stanco, da quell'ampiezza uniforme; l'aria gli par gravosa e morta; s'inoltra mesto e disattento nelle città tumultuose; le case aggiunte a case, le strade che sboccano nelle strade, pare che gli levino il respiro; e davanti agli edifizi ammirati dallo straniero, pensa, con desiderio inquieto, al campicello del suo paese, alla casuccia a cui ha già messo gli occhi addosso, da gran tempo, e che comprerà, tornando ricco a' suoi monti.
Ma chi non aveva mai spinto al di là di quelli neppure un desiderio fuggitivo, chi aveva composti in essi tutti i disegni dell'avvenire, e n'è sbalzato lontano, da una forza perversa! Chi, staccato a un tempo dalle più care abitudini, e disturbato nelle più care speranze, lascia que' monti, per avviarsi in traccia di sconosciuti che non ha mai desiderato di conoscere, e non può con l'immaginazione arrivare a un momento stabilito per il ritorno! Addio, casa natìa, dove, sedendo, con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de' passi comuni il rumore d'un passo aspettato con un misterioso timore. Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l'animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov'era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l'amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.»

Si risponda alla domanda: quale tra i personaggi del romanzo manzoniano formula questi pensieri?

(aiutino: si riveda il testo, con particolare attenzione alla parte evidenziata in grassetto)
Un insulto anticipato a quanti hanno scritto, nei loro articoli/saggi, che si trattava di Renzo...

martedì 27 giugno 2006

Examinanda 4.1

Giornatina lunga e calda, quella di oggi, interamente dedicata alla correzione delle prove scritte.
La commissione dà prova delle sue capacità; sistema collegialmente le terze prove (uhmmm quanto a esiti) e, divisa poi in area letteraria (io, Patrizia, Claudio e Kathia) ed in area matematico-scientifica (Veronica, Antonella e Barbara), parte per il lungo assalto.
I lavori procedono ordinatamente; per le 16.30, con una pausa da tre quarti d’ora verso l’una, si finiscono le proposte di valutazione.
Notazioni personali: delusioncella per i lavori sui “limiti della scienza”. Pare ci si sia voluti fare del male da soli, in alcuni casi… Li direi tra i peggiori che abbia letto, nel corso dell’anno. Senza infamia e senza grandi clamori le rimanenti prove B (con una sola puntata al top, che io ricordi); una ancora di salvezza per quasi tutti l’analisi del testo. Della prova di matematica non so dire alcunché.
Domani la commissione si riunisce, col Presidente, e mette il sigillo definitivo alla prima parte degli Esami Finali di Stato: ratifica i voti, firma le prove, predispone le schede per l’orale, le certificazioni dei risultati parziali, il tabellone ufficiale degli esiti e, ultima cosa, il calendario nominativo delle prove orali.
Per le 17 esiti e calendario dovrebbero essere affissi all’albo. Quanto ai risultati parziali, lascio per il ritiro personale da parte dell’interessato in segreteria (verificare gli orari d’apertura, perché le informazioni non possono essere date per telefono…) il suo (non sempre) bel prospettino.
Moralina finale, alla Fedro: c’è sempre modo di stupirsi, nel bene e nel male.

Examinanda 4.0

Si inizia (e, spero, si finisca) oggi la correzione delle prove scritte; sessione continua, con pausa pranzo e pausine-merendine-ed-altro a partire dalle 8, tra meno di un'ora. La griglia di valutazione, su richesta del Presidente (e, non per polemica, ma solo per dovuta notazione, contrariamente a quanto fatto negli scorsi due anni), apre un minimo paracadute per attutire chi dovesse piombare nel baratro: la valutazione minima della prova non può essere inferiore a uno (era zero...). Una magra consolazione, molto magra, ma sempre consolazione.

A quando la pubblicazione dei risultati?
Tesi 1) Se finissimo oggi e sistemassimo gli adempimenti burocratici, già in serata.
Tesi 2) Oggi si finisce la correzione e domani, nel primo pomeriggio (durante il mattino non si può: sono in corso gli orali della sez. B), si sistemano timbri e bolli e per le 17 è tutto a posto.
Propendo per la seconda e, entro la sera, confermo. Anche perché potrei stare a scuola e distribuire da subito il certificato con gli esiti parziali, che non è una brutta cosa...

lunedì 26 giugno 2006

Camerata Zazzi

Uscito un paio d'anni fa, Il paese delle meraviglie m'era sembrato davvero un bel libro; ne ho consigliato la lettura, non "benché" ma proprio "perché" prende lo stomaco, a volte magari è piuttosto sboccato ma, alla fine, sa parlare al cuore di chi lo legge. Sono contento di averci visto giusto; l'Editore lo ha messo in ristampa proprio in questo mese, nella sua collana di tascabili. Con 8,50 euro entrate in un mondo e, soprattutto, conoscerete Zazzi...

C'era Cere

Mi dice il prof. Ceretti che il suo ritorno in quel della ridente città di Treviglio è sempre più improbabile.
Mi vengono in mente le discussioni di fine anno, in palestra, con quartane e quartani; le speranze di alcune/i, i timori di altre/i.

sabato 24 giugno 2006

774 di questi euro


Fa piacere vedere in questo elenco tanti nomi conosciuti; complimenti a ciascuno.

Examinanda 3.0

Ed anche la terza prova è finita nel cassetto; martedì mattina la commissione si ritroverà per la correzione degli scritti, per il primo anno somministrati senza la salutare soluzione di continuità che i tempi non referendari consentivano.
Per la ridotta durata della prova e per l’ormai consolidata prassi della scelta del posto-predisposizione carta d’identità-sottoscrizione del foglio presenze, ecc. non mi pare ci sia granché da rilevare. Oltretutto, su invito del Presidente (che apprezzo sempre di più), mi sono allontanato dall’aula prima di vedere la consegna. Non ho avuto modi di fermarmi a commentare; spero tutti e tutto bene.
Un rammarico: lascio un paio di domande che avevo predisposto se fosse stato scelto latino. Le spenderò all’esame orale :-)

Nel corso della sua vita, Apuleio
a) si converte al cristianesimo
b) viene accusato di aver usato pratiche magiche per sposare sua moglie
c) esercita pratiche magiche per incarico pubblico
d) si trasforma in asino e racconta la sua esperienza nelle Metamorfosi

Che cosa significa Apokolokyntosis?
a) Deificazione
b) Reificazione
c) Zucchificazione
d) Monetizzazione