mercoledì 10 settembre 2008

Di piedi e Ginevra

«Aver fatto il pedicure non consente di trinciare giudizi sulla chirurgia ortopedica e l'osteosintesi delle fratture»; grande intervento di Paolo Attivissimo a proposito dei pericoli che, secondo la stampa e qualche Cassandra, avremmo potuto correre oggi per l'effettuazione dell'esperimento ginevrino...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come tutte le informazioni che trapelano dal mondo scientifico, elitario e super-specializzato, e arrivano fino alle orecchie dei non-adetti-ai-lavori, anche questa è stata travisata.
L'errore fondamentale di questo processo sta nell' ESTRAPOLAZIONE DAL CONTESTO. Forse è a causa dell'incapacità di comprendere appieno il linguaggio tecnico-specialistico che definisce in maniera rigorosa i termini entro i quali l'esperimento viene effettuato (o i termini entro i quali la notizia trova senso). Ad ogni modo, succede che un'affermazione viene captata e assolutizzata… e spesso caricata di conseguenze apocalittiche! Il fatto è che ogni affermazione perde di significato se non è posta in relazione al contesto da cui è stata tratta.
Facciamo un esempio banale, ma chiaro per tutti:
1. Necessità di definire il contesto: Dire che il vino fa male, lo sappiamo, non è corretto; il vino fa male se bevuto in quantità eccessive. Quindi possiamo anche dire che il vino fa bene, sempre se definiamo dei parametri quantitativi. (Si può dire tutto e il contrario di tutto). Quindi dire: “il vino fa bene/male” non ha significato! Non mi fornisce nessuna informazione utile al fine dell’uso!
2. Conseguenze dell’interpretazione fuori contesto dell’informazione: Se malauguratamente dovesse emergere la notizia che qualcuno è andato in coma etilico?! Addio allarmismi, scandali, campagne e manifestazioni affinchè le autorità competenti intervengano presso tutti i produttori di alcol con pesanti sanzioni controlli restrizioni al fine di tutelare l’umanità intera!!! (Chissà perché la gente è convinta che tutte le grandi multinazionali cospirino per distruggere il mondo!)
Ora: nessuno nega che l’alcol possa causare seri danni ma, tornando al punto 1, si comprende come queste conseguenze negative siano causate da un errato impiego della sostanza.
E’ allora fondamentale, davanti ad ogni tipo di informazione che ci viene fornita, chiedersi quale sia il contesto preciso entro il quale l’evento si è verificato e analizzare in maniera critica i rapporti causa-effetto. Siate critici!

(Naturalmente il vino accompagna l’umanità da millenni e nessuno si sogna di farne l’argomento di uno scandalo, ma per altre sostanze, meno note, la cosa è quasi assicurata. Basti pensare alle innumerevoli mail che girano su presunti effetti deleteri della RED BULL o del SODIO-DODECIL-SOLFATO…oppure caso più interessante, la NIMESULIDE: da sempre sappiamo che è epato-tossica, ma tale effetto collaterale ha un’incidenza relativamente bassa e il rapporto rischi-beneficio è ottimale. Certo se noi ne beviamo 4 dosi al giorno, per motivi più che discutibili, non è colpa della casa farmaceutica se il nostro fegato va a fasi benedire!)

Non solo: oltre ad analizzare accuratamente il contesto, imparate anche a domandarvi da dove proviene la notizia e quale grado di affidabilità si possa attribuire. Perché “il vino causa una malattia mortale devastante che nessuno ci aveva detto! L’amico di un amico di un parente di un conoscente che lavora in una ditta che fornisce materiali ha visto un dipendente della ditta che produce…ecc. ecc. che è morto di cirrosi epatica!” ….NO COMMENT su affermazioni di questo tipo che vengono prese per buone più di quelle basate se seri studi condotti in maniera scientificamente rigorosa! Dire: “è stato provato che” non basta.
Le indagini scientifiche devono essere ben definite e condotte in maniera seria precisa e rigorosa. Partire da un’impostazione approssimativa può portare a dei risultati totalmente fuorivianti.
Altro esempio banale: si vuole fare uno studio comparativo sulla pericolosità relativa che vino e acqua hanno sulla vita umana. Si analizzano archivi e registri di decessi relativi ad un periodo sufficientemente lungo. Si scopre che esiste un numero consistente di decessi causati da annegamento in acqua ma, che strano, nessuno è mai morto annegato nel vino! Conclusione: l’acqua è una sostanza decisamente più pericolosa del vino per la vita umana!
Capite bene che tale affermazione emerge da un’ errata impostazione dell’indagine condotta al fine di verificare l’ipotesi di partenza! …eppure vi garantisco che il livello di interpretazione delle informazioni scientifiche da parte di gente non competente rasenta davvero l’assurdità di questo esempio!

Inoltre vorrei far notare come la percezione del rischio sia estremamente soggettiva e influenzabile dalle “mode del momento”. Esempio: in ambito di intossicazioni alimentari è percepito un rischio molto maggiore per additivi e residui di fitofarmaci presenti negli alimenti, piuttosto che per intossicazioni di origine batterica, mentre il rischio reale è esattamente il contrario! (forse perché non si è in grado di fare una valutazione oggettiva del rapporto rischio-beneficio).
In generale tutti i rischi connessi ad atteggiamenti che volontariamente assumiamo, prevalentemente a scopo voluttuario, che danno un illusorio immediato beneficio (es. sigarette), sono percepiti in maniera molto inferiore (o tollerati con più condiscendenza) rispetto ai rischi connessi a comportamenti e situazioni che dipendono da altri o comunque non direttamente da noi. (E cercate di essere coerenti con voi stessi! Se volete fare qualcosa per tutelare la vostra salute, prima di muovere accuse alle ditte che utilizzano conservanti alimentare, per esempio, smettete di fumare: otterrete subito una più consistente riduzione del rischio!)
Non fatevi ingannare!!!

Ora, davanti ad una notizia del tipo: “Arriva la fine del mondo! A Ginevra sperimenteranno la crazione di un buco nero! Aiuto aiuto!” Il massimo che potrei fare sarebbe alzare un sopracciglio e leggere con curiosità l’articolo per vedere fino a che punto può spingersi la fantasia dello scrittore.
Dopo di che, mi fumerei una sigaretta!
Mi domando solo a che scopo si vogliano creare inutili allarmismi!