domenica 28 settembre 2008

Cavolo, che libro...

Comprato sabato scorso, letto nei ritagli di tempo; sembra di trovare il giovane Holden, ma più cinico e disincantato. Lo si capisce da subito.
Domenica mattina. Sento il pessimo jazz del modem digitale che si collega a Internet. Sono in bagno.
Recentemente ho scoperto che mia madre cerca su Yahoo disturbi mentali e rimedi non ancora inventati, tipo «sindrome da fissazione adolescenziale», «disagi da abuso di immaginazione», «stabilizzatori comportamentali olistici».
Digitando «sindrome da fissazione adolescenziale» la prima pagina che viene fuori parla della sindrome di Cotard. Si tratta di una specie di autismo in cui le persone si credono morte. Il sito riporta alcune dichiarazioni scelte di vittime della malattia. Per un po’ ho cominciato a buttare lì le stesse frasi nelle pause di conversazione a tavola, o quando mia madre mi chiedeva com’era andata a scuola.
«Un guscio ha preso il posto del mio corpo.»
«Ho gli organi interni di pietra.»
«Sono morto da anni.»
Adesso ho smesso. Più fingevo di essere un cadavere, più lei si chiudeva sull’argomento della sanità mentale.
Una volta scrivevo questionari da sottoporre ai miei genitori. Chiedevo cose tipo:
- Quali patologie è probabile che erediterò?
- Quanti soldi e terreni è probabile che erediterò?
- Se vostro figlio fosse adottato, a che età gli raccontereste la verità su sua madre?
a) 4-8 b) 9-14 c) 15-18
Io ho quasi quindici anni.
Leggevano i questionari ma non rispondevano mai.
Da allora, per scoprire i segreti dei miei, ho iniziato a studiarli di nascosto.
Parole di Oliver Tate, il protagonista di Piccole indagini sotto il pelo dell'acqua.

1 commento:

Anonimo ha detto...

terminato? resto in attesa del prestito, allora. ;) g.