Liquidata la prima prova tra ansie e preoccupazioni, a volte giustificate ma molto spesso no.
Se negli anni scorsi non s’era mai iniziato prima delle 9 o 9.15 perché il rito dell’apertura delle buste e la coda alla fotocopiatrice lasciavano i candidati in attesa per oltre mezz’ora, stavolta s’è andati via bene, molto bene. Un ringraziamento al Presidente, che ha permesso di sveltire le operazioni preliminari; alle 8.45 già tutti avevano la prova in mano e sono stati pronti ad avviare il loro lavoro. Alessandro è stato il primo a consegnare. I due Marco S. hanno avuto il privilegio assistere alla cerimonia di apertura del plico. No comment in merito a Giacomo C.: ha scelto la Q quale lettera per l’avvio degli orali. Ho sentito sommessa un’imprecazione di Stefano, che si sta abituando fin da subito all’idea della sua “ultimità” ed ha consegnato la prova, con Alessia, alle 14.35. In questo lasso di tempo cosa ho visto? innanzitutto un tentativo di interpretazione della poesia di Ungaretti – tentativo fortunatamente subito abortito – che individuava un fantomatico uccello quale protagonista della lirica. C’è stato chi pensava si potesse fare il lavoro in collaborazione, chi invece se n’è andato sicuro per la sua strada. Mi ha fatto piacere che in molti abbiano dimostrato di aver seguito le indicazioni date durante gli anni ed abbiano ripassato in mattinata i “prontuari” sulla differenza tra saggi ed articoli di giornale. M’ha fatto piacere che 8 persone abbiano intrapreso la strada dell’analisi testuale. È vero che il Corriere di oggi la definisce brutta e mal costruita; io non sono d’accordo col giudizio e spero che chi s’è avventurato in 'sta via abbia saputo metterci la passione che è l’unica condizione per fare un buon lavoro. E sono contento che anche l’ambito artistico-letterario abbia avuto molti estimatori; è vero, non ho ancora letto i lavori, ma ho visto l’impegno e la voglia di fare al meglio. Anche questo conta. Delle periferie e dei “non luoghi” dico poco: ricordo che è stato un percorso in cui ci siamo imbarcati rapidamente ad inizio d’anno; sui limiti della scienza, beh, per gli alunni di un liceo scientifico… E domani, mentre ci si diletterà tra problemi e questionari, io mi metterò a leggere il romanzo che m’ero già portato oggi ma che è rimasto bello chiuso sul tavolo.
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