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lunedì 28 luglio 2008
venerdì 25 luglio 2008
domenica 20 luglio 2008
giovedì 10 luglio 2008
Che cosa è la scuola?
Non è una domanda da prof, dal momento che chi ha scelto di viverci gran parte dell’esistenza dovrebbe avere chiaro quale sia l’habitat in cui si trova ad operare.
Non è nemmeno, oggi, una domanda da alunni. Dicono i pedagogisti nel loro linguaggio tecnico che alla scuola non si possa più riconoscere il ruolo, una volta indiscusso, di agenzia formativa principale, soppiantata com’è da altre fonti, dalla TV ad internet ecc.
Chiedersi che cosa sia la scuola sembra allora una domanda inutile. Ci si rassegna a prendere parte al rito collettivo di un’istruzione ritenuta lontana da “quello che serve”, qui ed ora, per vedere soddisfatte alcune attese, più o meno meschine, quali il voto finale di uscita, il conseguimento di un diploma che apra più strade rispetto a uno più limitato, l’aver superato indenni le prove nel corso degli anni, avendo fatto il meno possibile ed avendo lucrato al massimo con l’utilizzo delle forme più varie di escamotages. Beh, la scuola oggi è anche questo, non perché nei bei tempi andati fossero tutte rose e fiori, gli studenti fossero tutti stinchi di santo o che altro, ma perché, almeno per quanto riguarda gli studi liceali, che una volta erano riservati ai pochi, gli alunni sceglievano consapevolmente un percorso difficile nell’immediato ma di possibile soddisfazione. Capita però che anche oggi accadano cose simili, che si trovino alunni capaci di accettare la sfida del mettersi in gioco e nel prendere dall’esperienza scolastica, oltre alle incazzature che derivano dai risultati non sempre in linea con le aspettative, anche gli stimoli per aprire il proprio pensiero, confrontarlo approfonditamente con il patrimonio culturale che, nel bene o nel male, ci costituisce in quanto nati qui ed ora. Ho ricevuto ieri una ottima notizia: a un exalunno di qualche anno fa si prospetta un periodo di 4 anni per un dottorato di ricerca all’estero. Una mail entusiasta per una proposta interessante, con la capacità di essere ironici e al contempo riflessivi sull’esperienza del liceo. Beh, io credo che la scuola sia questa. La capacità di rendere sistematiche le esperienze più disparate, la volontà di formare un proprio punto di vista sul mondo, consapevoli della relatività della propria posizione e della opportunità di un confronto costante con quanti ci hanno preceduto, lasciando segni del loro passaggio che aiutino nel cammino. In alcuni dei colloqui di maturità a cui ho preso parte in questi anni ho avuto modo di apprezzare il cammino formativo di molte delle persone che ho incontrato da studenti; con alcuni, già in alcune interrogazioni/colloqui c’era modo di superare la dialettica dell’azione/reazione (alla domandina rispondo con la lezioncina) per provare a volare un po’ più alto, con il rischio, magari, di non verificare la conoscenza del momento erudito, ma con lo stimolo a confrontarsi nel pensiero. Beh, questa è la scuola, secondo me. Mi sentivo di dirlo e di scriverlo, prima di staccare.
Non è una domanda da prof, dal momento che chi ha scelto di viverci gran parte dell’esistenza dovrebbe avere chiaro quale sia l’habitat in cui si trova ad operare.
Non è nemmeno, oggi, una domanda da alunni. Dicono i pedagogisti nel loro linguaggio tecnico che alla scuola non si possa più riconoscere il ruolo, una volta indiscusso, di agenzia formativa principale, soppiantata com’è da altre fonti, dalla TV ad internet ecc.
Chiedersi che cosa sia la scuola sembra allora una domanda inutile. Ci si rassegna a prendere parte al rito collettivo di un’istruzione ritenuta lontana da “quello che serve”, qui ed ora, per vedere soddisfatte alcune attese, più o meno meschine, quali il voto finale di uscita, il conseguimento di un diploma che apra più strade rispetto a uno più limitato, l’aver superato indenni le prove nel corso degli anni, avendo fatto il meno possibile ed avendo lucrato al massimo con l’utilizzo delle forme più varie di escamotages. Beh, la scuola oggi è anche questo, non perché nei bei tempi andati fossero tutte rose e fiori, gli studenti fossero tutti stinchi di santo o che altro, ma perché, almeno per quanto riguarda gli studi liceali, che una volta erano riservati ai pochi, gli alunni sceglievano consapevolmente un percorso difficile nell’immediato ma di possibile soddisfazione. Capita però che anche oggi accadano cose simili, che si trovino alunni capaci di accettare la sfida del mettersi in gioco e nel prendere dall’esperienza scolastica, oltre alle incazzature che derivano dai risultati non sempre in linea con le aspettative, anche gli stimoli per aprire il proprio pensiero, confrontarlo approfonditamente con il patrimonio culturale che, nel bene o nel male, ci costituisce in quanto nati qui ed ora. Ho ricevuto ieri una ottima notizia: a un exalunno di qualche anno fa si prospetta un periodo di 4 anni per un dottorato di ricerca all’estero. Una mail entusiasta per una proposta interessante, con la capacità di essere ironici e al contempo riflessivi sull’esperienza del liceo. Beh, io credo che la scuola sia questa. La capacità di rendere sistematiche le esperienze più disparate, la volontà di formare un proprio punto di vista sul mondo, consapevoli della relatività della propria posizione e della opportunità di un confronto costante con quanti ci hanno preceduto, lasciando segni del loro passaggio che aiutino nel cammino. In alcuni dei colloqui di maturità a cui ho preso parte in questi anni ho avuto modo di apprezzare il cammino formativo di molte delle persone che ho incontrato da studenti; con alcuni, già in alcune interrogazioni/colloqui c’era modo di superare la dialettica dell’azione/reazione (alla domandina rispondo con la lezioncina) per provare a volare un po’ più alto, con il rischio, magari, di non verificare la conoscenza del momento erudito, ma con lo stimolo a confrontarsi nel pensiero. Beh, questa è la scuola, secondo me. Mi sentivo di dirlo e di scriverlo, prima di staccare.
mercoledì 9 luglio 2008
Quando il prof scrive una cazzata
Avevo scritto che non si sarebbe più distribuito il diploma; sbagliato! È stato eliminato il certificato di superamento delle prove, non il diploma. Quello resta.
Chiedo scusa per la notizia errata.
Chiedo scusa per la notizia errata.
domenica 6 luglio 2008
Prime letture estive


giovedì 3 luglio 2008
Si comincia!
Ieri pomeriggio, con i pochi sopravvissuti, l'ultima rilettura dei canti del Paradiso; oggi il silenzio che precede l'avvio delle ultime "consultazioni": gli orali della quinta A. Da domani.
PS: ma "si finisce" anche: nella mattinata, sempre di domani, i primi test per la verifica dell'eventuale superamento del debito formativo. E, con questo, la scuola è davvero finita, anche per il prof.
PS: ma "si finisce" anche: nella mattinata, sempre di domani, i primi test per la verifica dell'eventuale superamento del debito formativo. E, con questo, la scuola è davvero finita, anche per il prof.
venerdì 27 giugno 2008
Figli di Google
Lo diceva anche Nietzsche: «Gli strumenti con i quali scriviamo prendono parte alla formazione dei nostri pensieri». Sull'importanza dei motori di ricerca e dell'arrivo dei barbari...
giovedì 26 giugno 2008
Due commenti sulla maturità
Prima, durante ed al termine della sessione dantesca c'è stata l'occasione per scambiare qualche valutazione in merito agli esiti degli scritti. Non essendo commissario interno, ho pochi strumenti per poter entrare nello specifico dei singoli voti: mi auguro che a ciascuno, durante l'orale, sia dato modo di verificare quanto fatto, fornendo un adeguato supporto alla valutazione. Due cose, però, mi hanno leggermente infastidito:
1) come preannunciato, i discorsi di inizio d'anno sul "basta che ne esca" si fanno, come al solito, meno frequenti e il confronto (interno ed esterno) suscita malumori e incazzature
2) che a prendersela di più siano coloro che, magari puntando verso l'alto, hanno preso meno del previsto, dopo che per un anno hanno rotto le palle sostanzialmente fregandosene, spesso, dell'attività in classe.
Posso capire che le aspettative siano state, in alcuni casi, deluse e, in altri casi invece (purtroppo meno numerosi), si sia ottenuto più di quanto si fosse sperato. Mi spiace che chi ha lavorato per anni con serietà e passione, non sempre abbia potuto vedere del tutto riconosciuto il proprio lavoro (ma, ce lo siamo detti spesso, l'esame è UNA prova e il suo peso sono gli 80/100 che si possono guadagnare); credo invece che un po' di silenzio, ora, debbano farlo quelli che hanno (stra)parlato durante l'anno e che, se fossero stati un po' più attenti anche alle sollecitazioni fatte loro, avrebbero potuto affrontare la prova con una migliore preparazione. Non mi metterei a fare confronti dopo che per un anno ho avuto come criterio di riferimento solo me stesso...
1) come preannunciato, i discorsi di inizio d'anno sul "basta che ne esca" si fanno, come al solito, meno frequenti e il confronto (interno ed esterno) suscita malumori e incazzature
2) che a prendersela di più siano coloro che, magari puntando verso l'alto, hanno preso meno del previsto, dopo che per un anno hanno rotto le palle sostanzialmente fregandosene, spesso, dell'attività in classe.
Posso capire che le aspettative siano state, in alcuni casi, deluse e, in altri casi invece (purtroppo meno numerosi), si sia ottenuto più di quanto si fosse sperato. Mi spiace che chi ha lavorato per anni con serietà e passione, non sempre abbia potuto vedere del tutto riconosciuto il proprio lavoro (ma, ce lo siamo detti spesso, l'esame è UNA prova e il suo peso sono gli 80/100 che si possono guadagnare); credo invece che un po' di silenzio, ora, debbano farlo quelli che hanno (stra)parlato durante l'anno e che, se fossero stati un po' più attenti anche alle sollecitazioni fatte loro, avrebbero potuto affrontare la prova con una migliore preparazione. Non mi metterei a fare confronti dopo che per un anno ho avuto come criterio di riferimento solo me stesso...
Dante 2 – la vendetta
Proseguiamo e terminiamo la rilettura dei canti del Paradiso di Dante il prossimo mercoledì 2 luglio alle ore 14 a scuola.
Nella cartella online è disponibile il file con gli schemi delle strutture narrative dei gialli analizzati.
Le parafrasi ed i commenti ai canti del Paradiso, qui!
Nella cartella online è disponibile il file con gli schemi delle strutture narrative dei gialli analizzati.
Le parafrasi ed i commenti ai canti del Paradiso, qui!
martedì 24 giugno 2008
Giudizio finale
Nel rito della relazione di fine anno c'è posto per un passo di colore e per lasciare indicazioni operative su come gestire (e, soprattutto, quanto "caricare") le interrogazioni orali di italiano in una classe. Di seguito si parla di (ex)quarta.
«I risultati scolastici sono stati influenzati anche dalle modalità di organizzazione delle verifiche orali; al termine dell’anno, superata una certa difficoltà iniziale, è stato possibile riprendere con le interrogazioni programmate che, pur nella vastità del programma oggetto di verifica, hanno permesso agli alunni un accostamento più sistematico e proficuo alle testimonianze letterarie.»
lunedì 23 giugno 2008
Reminder!
Mercoledì pomeriggio, dalle 14:
· full immersion nel Paradiso di Dante
· una passeggiata nel giallo.
Per chi, di quinta, volesse esserci.
· full immersion nel Paradiso di Dante
· una passeggiata nel giallo.
Per chi, di quinta, volesse esserci.
sabato 21 giugno 2008
Di donne & ballerini russi
Sulla poesia di Montale, l'ispettrice del ministero racconta di aver "preparato una nota per il ministro che è rimasta lettera morta", in cui spiegava che "la lirica di Montale, originariamente, era ispirata al ballerino russo che aveva colpito il poeta per le sue movenze femminee" ma nell'ultima versione di Ossi di seppia il poeta aveva cancellato tutte le dediche per esaltare "il ruolo salvifico dell'amore assoluto di cui è capace solo una donna. L'uomo non è il maschio, ma l'essere umano". Al massimo, quindi, una "imprecisione", non un errore, tant'è che al suo ufficio non è arrivata "nessuna segnalazione, nessun rilievo nei confronti della traccia". E comunque, "c'erano tutti gli elementi della poetica di Montale con cui i ragazzi potevano costruire il tema".
giovedì 19 giugno 2008
Tutto si ripete
Lo scorso anno l'errore nella prova di italiano c'era stato: una domanda fuorviante che, opportunamente "contestata" da alcuni candidati e candidate, nella nostra commissione li aveva condotti direttamente sulla soglia dei 15 quindicesimi.
Per non smentirsi, gli esperti del Ministero si sono ben impegnati anche quest'anno: per fortuna c'è Giovanni Pacchiano che, per primo, dalle colonne online del Sole 24 ore ha scoperto l'errore. Come giustificare, se non con un dedicatario maschile, il quinto verso "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano"?
Mi auguro che anche quest'anno qualcuno degli alunni abbia beccato l'inghippo; alla peggio, consoliamoci. Nessuno dei critici chiamati a commentare la prova se la sente di buttare la croce addosso ai candidati; rivolgendosi a loro De Rienzo sul Corriere scrive:"Con esperti ministeriali così poco competenti, il vostro tema meriterà comunque un punteggio pieno"; Brasioli su L'Eco di Bergamo rilancia: "Coraggio, ragazzi! Mal che vi vada, se riuscite a cannare del tutto l'interpretazione di una o più poesie, un posto al Ministero non ve lo toglie nessuno.".
'Azz, ed oggi la seconda prova...
Per non smentirsi, gli esperti del Ministero si sono ben impegnati anche quest'anno: per fortuna c'è Giovanni Pacchiano che, per primo, dalle colonne online del Sole 24 ore ha scoperto l'errore. Come giustificare, se non con un dedicatario maschile, il quinto verso "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano"?
Mi auguro che anche quest'anno qualcuno degli alunni abbia beccato l'inghippo; alla peggio, consoliamoci. Nessuno dei critici chiamati a commentare la prova se la sente di buttare la croce addosso ai candidati; rivolgendosi a loro De Rienzo sul Corriere scrive:"Con esperti ministeriali così poco competenti, il vostro tema meriterà comunque un punteggio pieno"; Brasioli su L'Eco di Bergamo rilancia: "Coraggio, ragazzi! Mal che vi vada, se riuscite a cannare del tutto l'interpretazione di una o più poesie, un posto al Ministero non ve lo toglie nessuno.".
'Azz, ed oggi la seconda prova...
Ripasso Dante & giallo
Sperando che tutto vada per il meglio, propongo alle fanciulle ed ai fanciulli interessati un pomeriggio di full-immersion in Dante e nel percorso sul giallo mercoledì 25 giugno dalle ore 14 a scuola. (Martedì, per precedenti impegni di cui m'ero dimenticato, non posso).
Aspetto eventuali conferme in mail.
Un saluto
Aspetto eventuali conferme in mail.
Un saluto
Commosso, ringrazio
martedì 10 giugno 2008
lunedì 9 giugno 2008
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