Lo scorso anno l'errore nella prova di italiano c'era stato: una domanda fuorviante che, opportunamente "contestata" da alcuni candidati e candidate, nella nostra commissione li aveva condotti direttamente sulla soglia dei 15 quindicesimi.
Per non smentirsi, gli esperti del Ministero si sono ben impegnati anche quest'anno: per fortuna c'è Giovanni Pacchiano che, per primo, dalle colonne online del Sole 24 ore ha scoperto l'errore. Come giustificare, se non con un dedicatario maschile, il quinto verso "Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano"?
Mi auguro che anche quest'anno qualcuno degli alunni abbia beccato l'inghippo; alla peggio, consoliamoci. Nessuno dei critici chiamati a commentare la prova se la sente di buttare la croce addosso ai candidati; rivolgendosi a loro De Rienzo sul Corriere scrive:"Con esperti ministeriali così poco competenti, il vostro tema meriterà comunque un punteggio pieno"; Brasioli su L'Eco di Bergamo rilancia: "Coraggio, ragazzi! Mal che vi vada, se riuscite a cannare del tutto l'interpretazione di una o più poesie, un posto al Ministero non ve lo toglie nessuno.".
'Azz, ed oggi la seconda prova...
1 commento:
...E anche nelle seconde prove sono riusciti a sbagliare!!! L'anno prossimo potrebbero cambiare la tipologia e trasformarla in una "caccia all'errore", con punteggio maggiore a chi impiega meno tempo... ;)
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