giovedì 26 giugno 2008

Due commenti sulla maturità

Prima, durante ed al termine della sessione dantesca c'è stata l'occasione per scambiare qualche valutazione in merito agli esiti degli scritti. Non essendo commissario interno, ho pochi strumenti per poter entrare nello specifico dei singoli voti: mi auguro che a ciascuno, durante l'orale, sia dato modo di verificare quanto fatto, fornendo un adeguato supporto alla valutazione. Due cose, però, mi hanno leggermente infastidito:
1) come preannunciato, i discorsi di inizio d'anno sul "basta che ne esca" si fanno, come al solito, meno frequenti e il confronto (interno ed esterno) suscita malumori e incazzature
2) che a prendersela di più siano coloro che, magari puntando verso l'alto, hanno preso meno del previsto, dopo che per un anno hanno rotto le palle sostanzialmente fregandosene, spesso, dell'attività in classe.
Posso capire che le aspettative siano state, in alcuni casi, deluse e, in altri casi invece (purtroppo meno numerosi), si sia ottenuto più di quanto si fosse sperato. Mi spiace che chi ha lavorato per anni con serietà e passione, non sempre abbia potuto vedere del tutto riconosciuto il proprio lavoro (ma, ce lo siamo detti spesso, l'esame è UNA prova e il suo peso sono gli 80/100 che si possono guadagnare); credo invece che un po' di silenzio, ora, debbano farlo quelli che hanno (stra)parlato durante l'anno e che, se fossero stati un po' più attenti anche alle sollecitazioni fatte loro, avrebbero potuto affrontare la prova con una migliore preparazione. Non mi metterei a fare confronti dopo che per un anno ho avuto come criterio di riferimento solo me stesso...

1 commento:

Anonimo ha detto...

La maturità... che bel mondo!!!