sabato 18 gennaio 2014

Schedati anche dalle ricerche

Scrive Roberto Casati a pag. 117 di Contro il colonialismo digitale - Istruzioni per continuare a leggere
Se cerchi informazioni su Gobetti e sei un progressista a Venezia riceverai risultati differenti da quelli che riceve un conservatore a Messina. Google analizza le tue ricerche passate per costruire un modello del tuo io online cui offrire dei risultati di cui anticipa che saranno pertinenti per te. Il modello è un filtro che ci nasconde una fetta di realtà, rimandandoci di continuo l'immagine delle nostre preferenze. Il meccanismo di retroazione è rapido e temibile: Google costruisce un modello sulla base dei tuoi click ed altri dati, ti propone delle risposte, tu fai click sulle risposte che propone, visto che le trovi pertinenti, nutrendo a tua volta il modello, che ti propone a sua volta altre risposte sempre più «pertinenti», eccetera. Alla fine, è inevitabile, l'orizzonte delle risposte si restringe perché le tue risposte convergono. Google News impara quali sono le tue preferenze ideologiche e richiude a poco a poco l'orizzonte al di là del quale forse ogni tanto vale la pena di guardare.

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