sabato 4 gennaio 2014

A proposito dell'(ab)uso di Instagram

Ha scritto Roberto Cotroneo nella sua rubrica su Sette ieri, 3 gennaio 2014

È chiaro che questo esporsi è un modo per combattere l'angoscia dell'assenza, è un modo per colorare con tinte acide un quotidiano immobile che fissiamo di continuo, come un discorso che non arriva da nessuna parte. (...)
Il mondo dove vivo, gli oggetti che mi circondano, i muri della mia casa, le finestre sui miei cortili ora sono di tutti, perché niente di ciò che mi circonda è più mio. Così l'intimità diventa una forma capovolta di distanza, l'intimità è estraneità, un pensiero che torna a se stesso senza guardare oltre. Non è un caso che si scattino solo foto del proprio volto. Non è un caso che l'obiettivo più usato sugli smartphone sia quello frontale: lo schermo del proprio cellulare fa da specchio e non finestra sul mondo. 

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