lunedì 1 maggio 2006

Un impegno concreto: meno richieste di pareri

Messaggio a tutti gli alunni e-lettori
Smettere di insegnare. Ogni tanto mi passa per l’anticamera del cervello (quando leggo certe parafrasi, ad esempio) e, a distanza di 7 anni dalla prima (e ultima, finora…) volta in cui mi si erano esaurite le pile (ricaricate dedicandomi ad altro, tra cui un bel soggiorno all'estero), sembra ci siano motivazioni che possano spingermi a prendere in considerazione l’ipotesi. Ne avevo parlato qualche tempo fa anche con alcuni dei lettori di 'sto blog, confidando in un parere spassionato e dando per scontata una certa discrezione.
Mi sa che m’ero sbagliato, in merito alla discrezione: una delle questioni postemi l'altroieri da alcuni dei genitori che ho incontrato durante i colloqui era relativa all’eventuale «abbandono anticipato» del mio posto. Immagino le lacrime e la disperazione di (alcune) alunne ed (alcuni) alunni di quarta; per quelle e quelli di terza la relativamente recente frequentazione costituirebbe di per sé antidoto al fatidico evento. Beh, devo dire che ho “apprezzato” lo spirito e l’affetto con cui m’è stata posta la domanda: credo siano segni tangibili del buon clima di lavoro che s’è instaurato nelle classi e, in qualche caso, anche dell’ottimo rapporto interpersonale.
Per come la vedo io, è necessario dedicare parecchie energie nello stare a scuola; finora m’è sembrato di essere stato in grado di farlo, nonostante gli impegni che, a livello amministrativo, ho svolto negli ultimi 12 anni. Però, ed è questo il motivo che m’aveva spinto a chiedere qualche parere, le cose stanno cambiando: mi sono state affidate, all’esterno della scuola, nuove responsabilità per svolgere le quali ho già, a volte, l’impressione di trascurare un po’ i miei doveri. E dovrebbero arrivarne altre, di novità, nei prossimi giorni. (Vi farò sapere come andranno le cose)
Conclusione: nonostante tutto quanto detto in precedenza, assicuro che al momento non è in predicato alcun mio abbandono volontario della scuola.
Chiedo scusa se qualcuno dovesse essersi preoccupato; mi dispiace per chi già brindava all’idea che fosse finita un’epoca oscura e, col cambio dell'insegnante, si potessero aprire orizzonti nuovi.

PS: è il Primo Maggio. A tutti, buona festa del lavoro!

2 commenti:

Mapo ha detto...

Stavo giusto "brindando". A parte gli scherzi, facciamo che da oggi mi faccio garante di una nuova iniziativa: fondare un movimento che voglia destinare il 5 per mille della dichiarazione dei redditi alla giusta causa di "Beppe Pezzoni insegnante sempre". Speriamo di arrivare a più di 2 o 3 unità! :)

Beppe ha detto...

Sul tuo blog, Massimo, infilando una monetina si può ottenere il proseguimento di una partita... Spero, per te!, che nessuno dei sostenitori della mia causa faccia confusione: ci troveremmo un prof in meno e una nuova partita dell'ex-premier :-)
In ogni caso, ringrazio per il sostegno; in privato ti passo le coordinate bancarie per l'accredito.