lunedì 18 luglio 2005

Letture #4


Alla ricerca di un nuovo inizio e, soprattutto, di una giusta fine. Il romanzo che ha "definito" una generazione altrimenti pressoché sconosciuta

«Una pausa. Quello che non dico è che quel medesimo sole mi fa pensare anche ai mandarini regali e alle farfalle che volano senza meta e alle carpe che nuotano pigre. E alle estatiche gocce di sangue di melagrana che filtrano dalle spaccature nell'epidermide dei frutti intenti a marcire sull'albero della casa accanto: gocce appese come rubini alla loro fonte di cuoio vecchio e bruno, un'allusione all'intensissima fertilità ovarica all'interno del frutto.
Questo carapace di gelo è troppo anche per Claire. Spezza il silenzio dicendo che non è sano vivere la vita come se fosse una sequenza di piccoli momenti isolati e slegati. -O le nostre vite diventano storia, o altrimenti non c'è modo al mondo di viverle.
Mi dichiaro d'accordo. Dag anche. Sappiamo bene che è per questo che ci siano lasciati tutti e tre le nostre vite alle spalle e siamo venuti nel deserto: per raccontarci delle storie e rendere le nostre vite storie degne di essere raccontate».

Douglas Coupland, Generazione X, Piccola Biblioteca Oscar Mondadori, 2005, pag 17
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