martedì 15 aprile 2008

Di gita (ed arrivi & partenze)

Confido sempre nel fatto che le gite (o meglio: i «viaggi di istruzione e cultura») contribuiscano a avvicinare un po' prof ed alunne/i, in genere separati dalla presenza di cattedra e predella.
È successo ancora, a Firenze, con la quarta: una bella gita, con la sosta a Siena, la location in un albergo sui generis, l'attribuzione del compito di commentare e spiegare opere d'arte, emergenze culturali ed architetture a ciascun partecipante. È andata bene, davvero bene. No ritardi, pochi scazzi, quasi nessuna incomprensione.
Credo opportuno, vista la grafomania di alcune penne di quarta, lasciare ai loro blog/diari/twitter o che altro i rendiconti puntuali, i commenti critici, gli elenchi delle cazzate ed i complimenti per lo spirito di gruppo. Io mi limito a un apprezzamento generalizzato cui ciascuno (come si trattasse dell'idea platonica) partecipa in grado diverso.

PS: ringrazio in particolar modo coloro con cui ci sono state più occasioni di colloquio e frequentazione. Ho spesso l'impressione che l'attività in classe, per quanto mi riguarda, venga tollerata a malapena (e che quindi le parole crociate siano come il provvidenziale deodorante per gli ambienti chiusi – sempre che non se ne rompa il contenitore in pullman...); questo è uno dei motivi che mi fa pensare alla necessità di cambiare aria (per restare nel campo semantico della metafora del deodorante). Il paesama, per i futuri quintani, potrebbe ereggersi più suggestivo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

il paesama attuale non dispiace più di tanto; chi lascia la via vecchia per la nuova...

j-

Anonimo ha detto...

(Fuori tema.)
Sarà contento, lei, ora che l'italia è tornata in mano a un delinquente amico del suo amico.
Più della metà della popolazione sarà contenta.
Invece noi "comunisti" (come chiamate voi chiunque guardi con senso critico le pagliacciate di Silvio e le uscite infelici del partito verde razzista e ignorante) saremo contenti nel corso di questi cinque anni, quando a mano a mano verrà fuori che l'Italia non starà propriamente migliorando, dal punto di vista economico, politico, etico, estetico. Saremo proprio contenti, rideremo di gusto, aspettando i funerali di Colui.