domenica 1 febbraio 2009

Nel purgatorio della fama

Nell'undicesimo canto, Dante scrive:
Non è il mondan romore altro ch'un fiato

di vento, ch'or vien quinci e or vien quindi,

e muta nome perché muta lato.
Che voce avrai tu più, se vecchia scindi

da te la carne, che se fossi morto

anzi che tu lasciassi il 'pappo' e 'l 'dindi',
pria che passin mill' anni? ch'è più corto

spazio a l'etterno, ch'un muover di ciglia

al cerchio che più tardi in cielo è torto.
che, parafrasato, suona così: la fama nel mondo non è altro che un fiato di vento, che arriva ora da una parte, ora dall’altra e cambia nome poiché cambia direzione di arrivo. Prima che siano passati mille anni, se ti separerai dalla tua carne ormai vecchia (=morirai anziano), quale fama maggiore avrai, rispetto a quella che (avresti avuto) se fossi morto prima di smettere di dire “pappo” per pappa e “dindi” per denaro (cioè: da piccolo)? E mille anni rispetto all’eternità sono uno spazio più piccolo rispetto a quanto sia piccolo un battere di ciglia in confronto al movimento del cerchio del cielo che in cielo si muove più lentamente.

In quarta, invece, abbiamo alcuni liberi pensatori che interpretano il testo nei modi che seguono:

AL – Non avrai più voce se separerai da te la carne troppo tardi piuttosto che il lasciare il pane e i denari prima che passino mille anni? che è più breve lo spazio eterno che
AM – Che voce avrai tu poi, se ti dividi dal tuo corpo vecchio, se tu fossi morto prima di lasciare il cibo e i soldi, prima che passino mille anni? Che è più piccolo l’eterno, che uno sbattere di ciglia al cielo più lontano del cielo è torto.
BC – Che fama avrai tu ancora, quando da vecchio toglierai da te stesso il corpo e se quando sarai morto anziché lasciare pani e denari prima che passino mille anni? È più corto lo spazio nell’eterno che non il arrivare all’ultimo cerchio in cui il cielo si divide.
BE – Che voce avrai tu se muorirai molto vecchio?
BF – La tua fama da qui a mille anni, supponendo che tu muoia, sarà forse più grande di quella che sarebbe stata se fossi morto bambino. Gli è più corto lo spazio all’eterno che un muovere di ciglia al cerchio che più tardi in cielo è torto.
BL – È più corto il tempo dell’eterno che sbattere le ciglia che il trascorrimento di una giornata.
BM – Che cosa resterà di te prima che passino mille anni se separi da te la parte vecchia e se fossi morto prima di lasciare il pane e i soldi?
CE – Che voce ti rimarrà se separi da te la vecchia carne quando sarai morto e prima di lasciare soldi e nutrimento, prima che passino mille anni? Perché è più corta la vita rispetto all’eterno che un moviemento di ciglia rispetto all’occhio che più tardi sarà ricolto al cielo.
CM – Che voce avrai tu, se ti separi dal vecchio corpo, che saresti morto pur di non lasciare il cibo e il denaro e averli goduti per almeno mille anni? perché la vita rispetto all’eternità è breve come un battito di ciglia dal punto di vista della sfera celeste più lontana dalla terra (Dio).
D’AA – Non come il rumore giornaliero di un po’ di vento che deriva da una parte o da un’altra e cambia nome perché cambia direzione sarai ricordato di più se morirai di vecchiaia che se fossi già morto prima che siano passati mille anni? Tutto è più corto dell’eternità dove in un batter d’occhio tutto può finire.
D’AF – Che voce avrai quando, una volta morto, tu lascerai il tuo valore a un altro prima che passino mille anni?
FL – Quale voce avrai tu se la tua anima si staccherà dalla tua carne vecchia, come se tu fossi morto, prima che abbandonassi il pane e i denari, prima che passino 1000 anni? che è più breve lo spazio per la vita eterna che lo sbattere di una ciglia per raggiungere il cerchio che è più lontano nel cielo
FP – Che voce avrai più, se l’anima si stacca dal corpo, quando tu fossi morto senza lasciar pane e soldi, prima che passino mille anni?
MM – Che fama avrai se l’anima si stacca dal tuo corpo vecchio come se fossi morto prima che passino mille anni e prima che tu lasci il pane e i soldi? che l’eterno non è uno spazio certo più breve di uno sbatter di ciglia fino all’ultimo cerchio del cielo.
OM – Che voce avrai tè che la tua carne è ormai vecchia, che se tu fossi morto non avresti lasciato la tua casa prima che passino mille anni? L’eterno ha uno spazio piccolo, come muovermi fino al cerchio che in cielo è ormai vicino.
PF – Che voce avrai tu, se vecchio disfi il tuo corpo, che se fossi morto prima che tu lasciassi il pane e il padre prima che passino mille anni? Poiché è più corto lo spazio eterno, che muovere le ciglia al cerchio che più tardi in cielo è tortuoso.
PF – Che voce avresti ti se invece di morire vecchio fossi morto giovane quando ancora parlavi così per indicare il pane e i soldi prima che passasserò mille anni?
PR – Che voce avrai se alla morte ti separi dal corpo, perché lasciare il cibo e i soldi prima che passino mille anni? Questo tempo può essere più corto o anche quasi infinito perché basta muovere un ciglio e si avrà fatto torto a Dio.
TF – Che fama avrai quando sarai morto anche se hai avuto soldi e abbondanza dopo che saranno passati mille anni? Perché è più corto lo spazio infinito del movimento di un ciglio del cerchio che gira più su in cielo.
TL – Se fossi morto prima che tu abbia abbandonato la casa e il pane, che valore hai se vecchia ti allontani dalla carne prima che passino mille anni? Perché lo spazio dell’eterno è minore di quello di un battito di ciglia volto al cielo.
TS – Che importanza avrai più tu, se la vecchia carne separi da te (spazio bianco) perché è più corto l’infinito di un movimento di ciglia che sono volte.
VM – Che voce avrai tu, se stacchi da te la vecchia carne, che se fossi morto anzi che tu lasciassi gli averi che possedevi, prima che passino mille anni? che ha un tempo più breve il mondo terrestre, che anche un piccolo errore ti sarà fatto notare in cielo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

siamo liberi pensatori prof... abbiamo molta fantasia dai...:-)
OM

Anonimo ha detto...

temo post con le traduzioni più simpatiche (che ricordavamo l'altro ieri a cena), tipo quella dello iure nigro ;-)