Parto dal pregiudizio: oggi è venerdì 17, e sarebbe dovuto andare tutto male, o quasi.
Invece: l’appuntamento della mattina, a Bergamo, ha dato più dei risultati attesi. Oltretutto, alle 10 ripartivo per Treviglio, arrivando giusto in tempo per le due ore appaiate di lezione.
Qui nasce l’orgoglio, non tanto per la bastardata di aver fatto pensare a quartane e quartani, per un qualche minuto, a un possibile nuovo test a sorpresa, quanto perché mi sono stupito di alcune cose. Innanzitutto del coraggio, e della preparazione, delle alunne di quinta: hanno rotto il ghiaccio ed esposto in pubblico le proprie relazioni con risultati in genere apprezzati. Ma, nel complesso, tutti gli improvvisati relatori, dopo alcune maledizioni al mio indirizzo, hanno avuto modo di superare la sfida. Il pubblico di quarta, poi, s’è davver impegnato nell’attività di giudizio: ci sono alcune perle che, nella salvaguardia dell’anonimato del giudice e del giudicato, compariranno quanto prima su ’ste pagine virtuali.
Capita, a volte, di essere orgoglioso per quello che si fa; meno spesso capita di aver la voglia di condividere il proprio orgoglio, quasi come se fosse necessario urlarlo a tutti. Quando, però, il merito è soprattutto degli altri, beh, questo è il caso (so che è un anacoluto…).
Grazie, davvero, a tutti!
PS: e nel pomeriggio, a Milano, si sono definiti degli aspetti di un progetto per alcuni interventi di housing sociale che la Fondazione di cui sono presidente sta per avviare che mi rendono ancor più contento
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