domenica 20 marzo 2011

Vedere di più, sentire di meno

Una delle tendenze della nostra epoca è di usare la sofferenza dei bambini per screditare la bontà di Dio, e una volta screditata la sua bontà, aver chiuso il conto con Lui. Gli Alymer che Hawthorne vedeva come una minaccia si sono moltiplicati. Occupati nel rimuovere l'imperfezione umana stanno facendo progressi anche riguardo alla materia prima del bene. Ivan Karamazov non può credere finché ci sia un solo bambino che soffre; l'eroe di Camus non può accettare la divinità di Cristo per via del massacro degli innocenti. In questa pietà popolare si guadagna in sensibilità e si perde in visione. Se sentivano meno, altre epoche vedevano di più, anche se vedevano con l'occhio cieco, profetico, insensibile dell'accettazione, vale a dire della fede. Ora in assenza di questa fede siamo mossi dalla tenerezza. Una tenerezza che da tempo, staccata dalla persona di Cristo, è avvolta nella teoria. Quando la tenerezza è separata dalla sorgente della tenerezza, la sua logica conseguenza è il terrore. Finisce nei campi di lavoro forzato e nei fumi delle camere a gas.

Flannery O'Connor, Un ricordo di Mary Ann, Milledgeville Georgia, 8 dicembre 1960 in Il volto incompiuto - Saggi e lettere sul mestiere di scrivere, pag.99-100

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