domenica 2 novembre 2008

Un misero 18

di Chetan Bhagat
Trovato per caso nella Feltrinelli in Galleria Alberto Sordi a Roma e divorato in due puntate: nel viaggio di ritorno dalla capitale e stamattina appena svegliato.
Una bella storia; 4 anni vissuti pericolosamente all'IIT (Indian Institute of Technology), uno dei college più prestigiosi al mondo.
Un Bildungsroman secondo la migliore tradizione, con uno sguardo sull'India dei ventenni di oggi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Io invece propongo questo link:

http://www.noantri.com/le-train-de-nulle-part-come-scrivere-un-intero-libro-senza-verbi.html

Deve essere una lettura interessante, per lo meno per l'originalità e lo sforzo, che non deve essere stato proprio indifferente...

Beppe ha detto...

beh, sì: dev'essere il paradiso delle frasi nominali...
dopo un po' stufano, però (cfr. http://a-solo.blogspot.com/2007/04/pennellate-senza-verbi.html )
Meglio un tautogramma come il celeberrimo "Povero Pinocchio", di U. Eco...
«Povero papà (Peppe), palesemente provato penuria, prende prestito polveroso pezzo pino poi, perfettamente preparatolo, pressarolo, pialla pialla, progetta prefabbricarne pagliaccetto.
Prodigiosamente procrea, plasmando plasticamente, piccolo pupo pel pelato, pieghevole platano! Perbacco!
(prosegue...)»