«La scuola è un ambiente di apprendimento funzionale al libro, alla penna e al foglio, come 500 anni fa. Per i ragazzi entrare in un’aula è fare un salto nel passato. Fuori da scuola apprendono in un altro modo. Non eliminano il libro, ma lo integrano in una rete che è allo stesso tempo strumento, ambiente di apprendimento, metodo di lavoro. Ma non è solo la generazione dei “nativi digitali”, i ragazzini nati alla metà degli anni ’90 quando il pc è diventato un elettrodomestico, a stare stretta nei vecchi panni: il cambiamento della mente e dei rapporti connesso al digitale interessa anche gli adulti, gli ”immmigrati digitali” che hanno imparato a usare le Ict da grandi.»Gli abstract di Nati digitali: una giornata di studio e di approfondimento sulle nuove tecnologie ed il loro riflesso nell'attività scolastica.
Davvero interessante.
1 commento:
Io sostengo l'uso dei libri! =P Effettivamente però si sente la differenza a volte, con certi ragazzi che hanno quasi schifo ad aprire un libro... Un saluto!
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